Home Sky Atlantic Looking, su Sky Atlantic la serie tv che senza pregiudizi racconta il mondo gay (ma anche la generazione maschile) di oggi

Looking, su Sky Atlantic la serie tv che senza pregiudizi racconta il mondo gay (ma anche la generazione maschile) di oggi

Su Sky Atlantic Looking, serie tv con protagonisti tre amici omosessuali che si aiutano l’un l’altro nella vita lavorativa e privata, cercando di capire cosa vogliono diventare da grandi

pubblicato 5 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 22:26

Alle serie che cercano di raccontare l’universo gay senza essere accusate di usare troppi stereotipi si è aggiunta anche Looking, nuova serie tv in onda da questa sera alle 00:10 su Sky Atlantic. Creata da Michael Lannan, lo show si è imposto non tanto per i possibili commenti (di critica o approvazione) sulle scene di sesso gay presenti all’interno degli otto episodi, quanto per l’onestà ed il realismo con cui racconta il tentativo di tre ragazzi di raggiungere il proprio posto nel mondo.

La serie tv è ambientata a San Francisco, la cui apertura verso il mondo gay la rende la location ideale per una comedy di questo genere. Patrick Murray (Jonathan Groff) lavora per una ditta produttrice di videogiochi e si sta riprendendo dalla sua ultima storia. Cerca di non pensarci passando le serate con i due amici Agustín (Frankie J. Álvarez), artista deciso ad andare a vivere con Frank (O. T. Fagbenle) e Dom (Murray Bartlett), cameriere in un ristorante che vive con l’amica Doris (Lauren Weedman).

Quando Patrick incontra Richie Donado (Raúl Castillo), il ragazzo inizia a mettere in dubbio le sue convinzioni, trovandosi a dover capire cosa vuole davvero dalla vita, complice la presenza di Kevin Matheson (Russell Tovey), suo capo ma anche corteggiatore. Le sue vicende sono così al centro delle discussioni con i suoi due amici, anche loro alle prese con numerosi dubbi: Agustín non sembra più credere nell’amore monogamo, mentre Dom sembra provare un’attrazione verso l’imprenditore Lynn (Scott Bakula), sebbene abbia paura di soffrire come in passato.

Se da una parte Looking può far discutere per le sopra citate scene di sesso gay, dall’altra non sembra essere la provocazione fine a sè stessa l’obiettivo della serie: lo show è, invece, una rappresentazione moderna e credibile di una generazione -al di là dell’orientamento sessuale- quasi rassegnata, alle prese con una crisi economica ed ideologica che li porta ad avere una visione del mondo meno ottimista ma non per questo negativa. I protagonisti di Looking non appartengono a quegli stereotipi della comunità gay che spesso vediamo in televisione: per questo, la serie della Hbo mostra con naturalezza e senza paure un mondo che il pubblico è abituato a vedere in tv con troppe edulcorazioni, ridotto a qualche clichè e difficilmente comprensibile.

Proprio la Hbo, con Looking, ha voluto non tanto trovare una versione maschile di Girls o Sex and the city, quanto affiancare alla prima una serie che potesse esplorare i dubbi e le paure dei giovani maschi di oggi proprio come la serie di Lena Dunham fa con le donne.

Rinnovata per una seconda stagione, Looking deve ancora trovare la marcia giusta per riuscire a dosare drama giovanile e comedy provocatoria, ma la prima stagione mostra soprattutto l’intenzione di allontanare i pregiudizi a favore di una visione onesta e reale del mondo gay. Peccato che Sky Atlantic mandi in onda lo show in terza serata: se la prima serata poteva non essere ideale per certe scene, relegare a dopo mezzanotte una novità come questa indica comunque un timore di avere a che fare con quegli stessi preconcetti che la serie stessa cerca di abbattere, riuscendoci.


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