Home Notizie L’Isis fa paura anche alle serie tv: da Downton Abbey ad Archer, quando un nome può avere più significati

L’Isis fa paura anche alle serie tv: da Downton Abbey ad Archer, quando un nome può avere più significati

Alcune serie tv hanno all’interno di alcuni episodi il nome “Isis”, che ricorda lo Stato Islamico al centro delle notizie degli esteri di questi mesi. Ovviamente, la parola non è usata con lo stesso scopo, ma alcune produzioni hanno voluto spiegarlo al pubblico

pubblicato 29 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 22:41

-Attenzione: questo post contiene spoiler sulla quinta stagione di Downton Abbey e sulla quinta di Archer-

Può l’Isis influenzare le scelte di autori e produttori di serie tv occidentali? Sembra strano, eppure lo Stato Islamico che è riuscito a far parlare di sè in questi ultimi mesi per le sue dure azioni all’interno della Siria e dell’Iraq ha spinto alcune serie tv a modificare trame ed eliminare scene che potessero ricondurre al gruppo jihadista.

L’ultimo episodio riguarda Downton Abbey: il cane che affianca il Conte di Grantham (Hugh Bonneville) nelle sue passeggiate, presente dalla seconda stagione della serie tv inglese, si chiama Isis. Un nome diventato tristemente famoso negli ultimi mesi ma che, secondo alcuni, avrebbe spinto gli autori del telefilm a pensare di far uscire di scena l’animale.

Nel sesto episodio della quinta stagione, andato in onda in Inghilterra domenica scorsa, il cane mostra segni di spossatezza, facendo preoccupare i protagonisti: ci si chiede se i sintomi siano causati da qualcosa che ha mangiato, ma in molti hanno pensato che fosse un modo per far morire il cane e, così, evitare di ripeterne il nome. In realtà, la sceneggiatura della quinta stagione è stata scritta lo scorso anno e, sebbene l’Isis sia attiva da molto tempo, ha iniziato a diventare oggetto dei notiziari solo ad inizio 2014. “Quando è stato dato il nome al cane, e fino alla quinta stagione, nessuno ha usato quell’acronimo per descrivere un’organizzazione terroristica”, spiega a The Independent un portavoce di Itv. Meglio essere chiari: qualcuno potrebbe pensare che i Crawley siano sostenitori dell’Isis.

Niente di più sbagliato, ovviamente: il nome del cane deriva da Iside (in inglese “Isis”), dea dell’antico Egitto. Un nome che è un omaggio ai Carnarvon, proprietari di Highclere Castle, l’edificio al centro delle vicende della serie tv: negli anni Venti il conte di Carnarvon allestì proprio all’interno della struttura una mostra egizia, argomento di cui era appassionato. Da qui, la decisione di chiamare così il labrador, tant’è che l’altro cane dei protagonisti si chiama Pharaoh, “Faraone”.

Nell’attesa di sapere qualche sarà la sorte del fedele animale dei Crawley, la notorietà dell’Isis ha creato qualche problema anche ad altre serie tv, come Archer, cartoon in onda su Fx che fino alla quinta stagione ha citato l’Isis, acronimo di “International Secret Intelligence Service”, agenzia fittizia nella quale lavora il protagonista. Se nella quinta stagione l’Isis viene smantellata perchè si scopre che il Governo non ha mai autorizzato la sua funzione (pretesto per dare il via ad un nuovo format con al centro gli stessi personaggi), nella sesta stagione, garantiscono i produttori, la parola “Isis” non sarà più citata nè comparirà negli episodi.

Non solo la parola “Isis” crea problemi, ma anche le azioni dei suoi membri hanno spinto alcune produzioni a rivedere i propri episodi: le notizie di alcuni giornalisti decapitati dopo essere stati ostaggi dell’organizzazione ha convinto la Bbc ad eliminare una scena dell’ottava stagione di Doctor Who in cui un personaggio era decapitato. La seconda stagione della serie tv australiana Danger 5, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale e con protagonisti cinque agenti internazionali che devono uccidere Hitler, è stata invece rimandata, proprio a causa di alcune scene poco adatte alle notizie provenienti dai notiziari. Quest’estate, invece, ci fu la gaffes di una campagna promozionale dei cofanetti dvd della prima stagione di Sleepy Hollow, con cartoline che scherzavano sul Cavaliere senza testa nei giorni successivi alla decapitazione dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff.

Una serie di situazioni che dimostrano come l’Isis sia diventata una minaccia, a tal punto che le serie tv cercano di arginare la sua presenza televisiva in questo modo. Meno si usa il suo nome, meglio è, anche se i significati sono ovviamente diversi da quello usato nei telegiornali. Alcuni telespettatori, però, potrebbero pensare al complotto: meglio, allora togliere ogni dubbio.