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La Cbs e la Hbo lanciano due servizi di streaming on demand: parte la sfida a Netflix?

La Cbs e la Hbo hanno lanciato due servizi di streaming on demand attraverso i quali si potranno vedere le loro serie tv, come succede già con Netflix ed Hulu. La tv tradizionale sfida i nuovi modi di seguire le serie tv

pubblicato 17 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:11

La tv americane hanno deciso di non restare a guardare e di rispondere alla crescente popolarità di servizi di streaming on demand come Netflix o Hulu: un network via cavo ed uno generalista, la Hbo e la Cbs, hanno infatti avviato due servizi di streaming on demand che permetteranno ai telespettatori di vedere gli show dei due canali dopo la messa in onda televisiva.

La Cbs ha lanciato da pochi giorni Cbs All Access, un servizio che permette di vedere non solo le stagioni attuali delle serie tv del canale su computer e dispositivi mobili, ma anche di rivedere le stagioni precedenti di show di successo come The Good Wife, Ncis e The Big Bang Theory, oltre ai telefilm storici del canale, gli eventi come i Grammy awards e lo streaming ventiquatt’ore su ventiquattro dell’edizione americana del Grande Fratello. Il tutto, al costo di 5,99 dollari (circa 5 euro) al mese. Un servizio che sarà registrato da Nielsen e che conterrà spot pubblicitari.

Diversa, invece, l’idea della Hbo, molto più rivoluzionaria: la rete via cavo (che ha già lanciato Hbo Go, con cui gli abbonati possono vedere sul pc le serie tv del canale), infatti, lancerà nel 2015 un servizio che permetterà anche a chi non è abbonato al canale di poter vedere legalmente (e dietro pagamento) gli show come Game of Thrones e Girls. In questo modo, chi non volesse abbonarsi alla tv via cavo americana, potrà comunque seguire le serie tv della Hbo. Una piccola rivoluzione, appunto, che rende il metodo di fruizione dei programmi televisivi davanti al piccolo schermo un’opzione e non più l’unico modo possibile.

Le due iniziative, come detto, vanno a rispondere alla popolarità di Netflix e di Hulu ed alla possibilità di vedere i programmi quando si vuole, senza doversi sintonizzare per forza ad un determinato orario davanti alla tv. In questo modo, i network non devono vendere i diritti delle proprie serie (o possono dividerne i costi), cercando di gestire in casa propria i contenuti prodotti.

E se gli altri network generalisti non sembrano voler seguire la Cbs, è sempre più evidente che la tv deve affrontare un cambiamento nelle modalità di fruizione che cambierà per forza anche le dinamiche della rilevazione del successo di un programma: con la possibilità di recuperare episodi di serie tv già andati in onda andando su internet, gli ascolti dovranno anche tenere conto di un pubblico che preferisce avere un palinsesto creato da sè stessi, in modo da essere più dettagliati circa la quantità di persone che hanno visto quella serie tv.

Il panorama televisivo sta cambiando, non solo in America: anche da noi servizi come Infinity e Sky Online aggirano l’ostacolo, per molti, di dover aspettare il palinsesto per seguire uno show, andando ad ampliare la possibilità di visione di produzioni che, così, possono raggiungere una fascia di pubblico maggiore. Questo non significa che la tv tradizionale si debba arrendere, ma i due sistemi possono coesistere, permettendo così a programmi e serie tv che al loro passaggio televisivo non rendono abbastanza in termini di audience di avere una seconda possibilità: una rivoluzione che arriverà anche da noi.

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