Home Benedetta Parodi a Blogo: “A La Vita in Diretta con Cristina? Mi piacerebbe, perché no!”

Benedetta Parodi a Blogo: “A La Vita in Diretta con Cristina? Mi piacerebbe, perché no!”

Per la Parodi Bake Off è una parentesi piacevole (“Non è quello che amo fare di più, a me piace cucinare”) e si prepara al ritorno di Molto Bene. “Nel tempo anche chi criticava i miei surgelati ha imparato a conoscermi” dice ricordando le critiche degli esordi.

pubblicato 11 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:26

“Se ci sarà il balletto finale quest’anno a Bake Off? Beh, vi posso dire solo che quest’anno abbiamo alzato il tiro…”

Benedetta Parodi sa come far venire l’acquolina in bocca non solo girando tra i banchi di Bake Off Italia, ma anche lanciando qualche chicca in vista della finale del talent per pasticcieri di Real Time, arrivato quasi a metà percorso e alle prese con prove sempre più complicate.

Il pensiero corre subito alla finale: il balletto finale di Knam, della d’Onofrio e della Parodi a chiusura della prima edizione fu del tutto inatteso e l’eco è rimbalzato fino a questa seconda esperienza. Spiritualmente preparati a una sorpresa da ‘scartocciare’ non prima di un mesetto, godiamoci però questa chiacchierata con Benedetta Parodi, sorridente anche al telefono, disponibile e spontanea, pronta a parlare di tutto, anche di un possibile programma tv ‘tutto in famiglia’, con Cristina, Roberto e magari anche con Fabio Caressa, suo marito.

Non si può non partire dal talent ‘rivelazione’ della scorsa stagione tv, che sta ottenendo buoni riscontri anche in questo inizio di stagione tv. Per lei, che ama sporcarsi le mani in cucina, Bake Off in fondo è una piacevole parentesi in cui potersi preparare senza timore di macchiarsi gli abiti come un divertissement; ma sua passione, però, è un’altra. E non lo nasconde.

Quale pensi sia il miglior ingrediente di questa seconda edizione di Bake Off Italia?
Beh, se vogliamo parlarne come se fosse un dolce, allora partirei con le dosi., Diciamo subito che i concorrenti sono il doppio rispetto allo scorso anno e questo porta a delle dinamiche ancora più interessanti. C’è più gente, quindi ci sono anche più rapporti interpersonali, più errori: l’aumento degli ingredienti ha migliorato ancora di più l’atmosfera. E poi a differenza dello scorso anno le puntate non sono tutte uguali: ci sono ospiti e molte sorprese.

Eppure trovo nelle prime puntate proprio il gran numero di concorrenti abbia soffocato un po’ il racconto dei protagonisti visto il tempo a disposizione e la necessità di star dietro a tutte le preparazioni…

Ma no! Secondo me i protagonisti sono proprio le ricette, è quello che succede mentre i ragazzi cucinano. E’ anche normale che ci voglia un po’ di tempo per conoscere i concorrenti ed è normale che si finisca per conoscere meglio quelli che arrivano più avanti, come in un qualunque talent show. La cosa fondamentale secondo me è focalizzarsi sulla cucina, perché poi i concorrenti magari tendi a dimenticarli, ma ti rimane la Rainbow Cake (una delle prove più difficili di Bake Off, ndr) che frana su se stessa…

Poi c’è da dire che Bake Off ha una formula molto veloce e secondo me è la sua forza. Penso a quei reality che durano tre ore, che arrivano fino a mezzanotte, che magari sono anche avvincenti, ma dopo tre ore ti stancano. Bake Off invece ti lascia sempre con l’acquolina, con il suo ritmo veloce e incalzante.

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Tornando però alle dosi e agli ingredienti cui facevi riferimenti all’inizio, mi sembra di poter individuare una ‘ricetta’ consolidata anche nella composizione del cast. Facendo un rapido confronto con la prima edizione vedo qualche similitudine, non tanto caratteriale ma ‘archetipica’: penso a Stephanie e Madalina, le mamme ‘italiane per amore’…

…è vero, anche a me Stephanie ricorda molto Madalina (sorride) …

o ancora Federico ed Emanuele, rigorosi e abituati a vincere, Roberta e Marilena, dal sud con passione, le stilose milanesi Elena e Mimma, le genuine Alice e Lucia i piccoli Alfredo ed Elisa…

Ma sai che se ci penso… La verità è che le tipologie, poi in fondo, son sempre quelle. Un po’ come a scuola, insomma: c’è sempre quello precisino che vuole essere sempre il primo della classe, quello più ‘cazzaro’ che però in fondo è bravo. Poi naturalmente ci sono anche le differenze: non è detto, ovviamente, che Stephanie vinca come Madalina. Però sì, le tipologie in realtà ci sono, come nella vita.

Beh, io malignamente avevo pensato a una sorta di ricetta ‘perfetta’ per i casting di Bake Off, quasi ‘scientifica’.

Ma no, sai perché poi ci sono anche quei personaggi che sfuggono a ogni categorizzazione, come Claudio, che vedi sempre con la cravatta ma nella vita vende impianti per la mungitura delle mucche, ha una moglie e dei figli, fa i dolci per l’oratorio ed è spiritosissimo. E’un tipo che non avresti mai immaginato di vedere in tv a fare dolci. O anche Alfredo, di cui ricordo la mamma che lo aspettava fuori dal tendone – in quanto minorenne doveva essere accompagnato – che alla fine delle registrazioni, al tramonto, ma a volte anche a mezzanotte, mi guardava per capire se era stato eliminato o meno… Tipi insomma anche abbastanza nuovi, che non ti aspetti possano essere appassionati di dolci, ecco.

I giudici senza dubbio sono molto più ‘morbidi’, disinvolti, rispetto alla prima edizione…

Beh senza dubbio. Per Knam, e soprattutto per Clelia, la tv è un secondo mestiere, che stanno imparando. E’ anche ovvio che in questa seconda edizione si sentano più a proprio agio, più a casa. Ma anche io, che una cosa del genere non l’avevo mai fatta prima, anche se magari ho sempre intervistato le persone. Si divertono sempre di più ed è bello. E vedrete poi alla finale…

Tra Bake Off e Molto Bene non ti manca un po’ la diretta?

Con la diretta sai perfettamente che quello che fai va in onda, con le registrazioni non sai mai fino in fondo cosa viene montato. Tu pensa però che le registrazioni di Bake Off sono lunghissime: abbiamo iniziato anche alle 7.00 del mattino andando avanti fino a mezzanotte, perché ci sono dei tempi morti nella preparazione dei dolci lunghissimi. E’ un altro modo di lavorare.

Un po’ di nostalgia per un programma in cui si interagisce col pubblico in cucina, per intenderci qualcosa alla I Menu di Benedetta?

Beh, Bake Off è molto divertente, ma non è quello che amo fare di più. E’ molto piacevole perché sei la conduttrice, ti puoi mettere i gioielli, non ti sporchi, non ti devi legare i capelli… però…. però a me piace cucinare. Io sono a mio agio quando mi metto dietro un bancone e mi metto a raccontare un po’ i cavoli miei, un po’ le ricette. Che poi sia nella formula più stringata di Molto Bene o in quella vecchia de I Menu di Benedetta, guarda non saprei scegliere.

Ci sarà però una nuova edizione di Molto Bene?
Sì, inizio a registrare proprio il mese prossimo e dovrebbe andare in onda da febbraio 2015.

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Diciamoci la verità: qualcuno dalla Rai ha chiamato per una rubrica di cucina insieme a Cristina a La Vita in Diretta? C’è anche lo spazio del venerdì da Milano…

Ma sai che può essere anche un’idea! (Ride) Io penso che all’inizio è giusto che ognuno viaggi da solo. Già noi abbiamo il vizio di ‘fare tutto in famiglia’ e magari potrebbe risultare esagerato fare sempre cose insieme. Però chi lo sa, nel futuro potrebbe essere una cosa carina.

Poi c’è anche tuo fratello Roberto ormai in tv…

Per me sarebbe un sogno poter lavorare con Cristina o con Roberto o anche con Fabio (Caressa, il marito, ndr) perché sai, ci si lavora bene (sorride).

Intanto, per restare in Rai, va detto che quest’anno anche loro puntano molto sui dolci, tra la Clerici dopo il Tg e il prossimo talent per Pasticcieri nel prime time di Rai 2 con la Balivo.

Eh sì, ho visto. Ma sai, tira. il problema della televisione è che prima di tirar fuori un’idea nuova… adesso si punta tantissimo sulla cucina, magari prima o poi stuferà.

A proposito di dolci, mi colpì una dichiarazione fatta dalla Clerici a proposito del titolo scelto per il suo programma: non aveva voluto il nome per non personalizzarlo troppo. Ho pensato subito a I Menu di Benedetta o alla collana di volumi che esce per il Corriere I Dolci di Benedetta. Metterci il nome è più impegnativo, in fondo.

Beh sì, anche se a me non piace molto metterci il nome, più che altro è il canale che lo chiede. Non era neanche facile per me. Dici “Benvenuti a I Menu di Benedetta” e tu ti chiami Benedetta… sembri scema! No, non mi è mai piaciuto metterci il mio nome. Molto Bene mi piace perché è uno slogan e poi perché per tutti sono ‘Bene’ si gioca con il modo di dire e col mio nome, ma non è proprio il mio nome, ecco. E lo preferisco.

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Tanti libri, ma nessuna rivista in edicola. Ci hai mai pensato?

Me l’hanno chiesto in tanti, anzi sono anni che me lo chiedono, ma io non ci penso neanche…

Ornai sono anni che sei in cucina: sembrano tanti, ma in fondo sono cinque/sei in tutto…

Eh sì, gli anni di mio figlio…

… ma qual è stata in questi anni ai fornelli la critica che ti ha infastidito di più?

Bah, guarda… sinceramente… se vai a guardare le critiche alla fine ti danno fastidio tutte (dice tra il serio e il faceto). Meglio non snetirne troppo. Penso che negli anni anche le persone che mi guardavano con più sospetto hanno capito che la mia cucina non è poi così malaccio. Quando ho iniziato a cucinare in maniera così casalinga, in tvc’erano solo gli chef e venivo criticata perché usavo i surgelati… Oggi che anche gli chef stellati hanno ammesso che già iniziare a cucinare in maniera semplice come faccio io può portare una persona a sperimentare poi cose diverse, non mi sento più così criticata. All’inizio c’erano molti più pregiudizi.

Il commento che ameresti invece sentire, finalmente? Non che i riconoscimenti non siano mancati, non ultimo la presentazione di un libro negli USA…

Devo dire che forse proprio negli USA è successo. Non è facile specialmente negli States far capire la tua filosofia della cucina, qual è la vera cucina italiana, che magari non è quella tradizionale che si aspettano da noi. In più magari avendo a disposizione solo il tempo di uno show cooking. Ma è stato proprio quando ho firmato i libri, lì a New York, che due signore americane mi si sono avvicinate e mi hanno ringraziato: “Ho capito che ce la posso fare anche io”, mi hanno detto. E detto da un’americana, che viene da una tradizione culinaria completamente diversa dalla nostra, mi ha fatto piacere. Vuol dire che un po’ di quello che è la mia idea di cucina è arrivata: tutti possiamo farcela.

Tornando a Bake Off, ma uscendo un attimo dalla cucina: non posso non notare il tuo guardaroba pastello…

Guarda, ho una bravissima stylist, che poi è la moglie di Nicola Savino, Emanuela Suma, che è molto in gamba. Era importante avere degli abiti che fossero intonato con lo stile del programma. Diciamo che ho tre marchi di riferimento: forse quello più ‘pregnante’ di questa edizione è Luisa Beccaria, poi Paola Frani e Bluemarine. Abiti bellissimi, un po’ scomodi da portare magari fino a mezzanotte, però belli.

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Non posso esimermi: quest’anno ci sarà il balletto finale a Bake Off Italia?

Dunque, Real Time è piuttosto fiscale, eh. Abituata a Mediaset e a La7 dove erano più ‘morbidi’, qui invece devo stare attenta. Beh, vi posso dire solo che quest’anno abbiamo alzato il tiro… Knam non balla sul cubo e io non esco da una torta, ma ne vedrete delle belle.

E noi stiamo già aspettando…

Bake Off Italia - Dolci in fornoBenedetta ParodiReal Time