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Brothers in Army, su DMAX un docureality sugli elicotteristi dell’Esercito Italiano

Otto episodi per seguire le vicende di aspiranti elicotteristi dell’Esercito alle prese con il duro corso di addestramento piloti.

pubblicato 27 Settembre 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 00:03


 

Prendi un gruppo di aspiranti elicotteristi e seguili nel percorso di addestramento necessario per farli diventare piloti dell’Esercito Italiano: questo il succo di Brothers in Army, docureality al via questa sera, sabato 27 settembre, alle 21.10 su DMAX (DTT, 52).

Il titolo ricorda molto ‘Band of brothers’, miniserie prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks e incentrata sulle vicende di una compagnia di paracadutisti, dal loro addestramento fino al fronte europeo della Seconda Guerra Mondiale. Del resto la ‘fratellanza’ resta una delle principali chiavi narrative della vita militare. In più la scelta di un titolo in inglese restituisce quell’alone ‘mitologico’, alimentato da cinema e serie tv, che accompagna le gesta militari americane.

Brothers in Army, però, è presentato come il primo format tv del genere a livello internazionale, tutto italiano. Tutto si svolge al Centro Addestrativo dell’Aviazione dell’Esercito, a Viterbo, dove sono stati seguiti, giorno e notte, gli allievi Corso Piloti: un racconto corale, tutto al maschile, formato da 12 aspiranti elicotteristi di età compresa tra i 26 e i 32 anni alle prese con le lezioni teorico-pratiche e con i percorsi di guerra, con le aspirazioni di una carriera nell’Esercito e la ricerca di un futuro solido, per quanto pericoloso.

Una voce fuori campo, topos del genere, segue e accompagna le vicende dei singoli allievi e dei loro istruttori, la vita nel Centro Addestramento e il percorso del master: mesi di vita comune raccontati in poche ore, ma che cercano di dare un quadro esaustivo soprattutto del percorso formativo attraverso tutte le varie fasi del master: dal volo al volo tattico, dal volo in visione notturna al volo in ambienti particolari..

Fatica, entusiasmo, fratellanza, rivalità, vita privata (tra mamme e fidanzate) e vita professionale – rapporti tra commilitoni compresi – sono dunque i principali fili narrativi di questa serie in otto puntate da 30′ ciascuna co-prodotta dalla Hangar, la factory di Gregorio Paolini e Simonetta Martone, e Ragù Communication per Discovery Italia, realizzato in collaborazione con il Ministero della Difesa.


La rete migliore per la messa in onda non poteva che essere DMAX, col suo taglio decisamente maschile e ‘avventuroso’. Inutile quasi aggiungere che Brothers in Army è il ‘pilot’ (è il caso di dirlo) di un ciclo di quattro serie tv dedicate all’addestramento in ciascuna delle Forze Armate Italiane: dopo l’Esercito sarà dunque la volta della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dei Carabinieri.

La ‘missione’ che Discovery (e il Ministero) si sono prefissati con questa serie è, quella di “offrire al nostro pubblico uno sguardo autentico e senza filtri della vita dei militari in una delle fasi più cruciali della loro formazione”, come ha dichiarato Laura Carafoli, SVP Content & Programming Discovery Italia). La mission dell’Esercito è (presumibilmente) quella di fare ‘proseliti’, di conquistare reclute attraverso la promozione delle proprie attività ‘d’elite’, in grado di ‘ispirare’ quanti a casa coltivano magari il sogno di diventare pilota ma non sa come fare (oltre a catturare l’interesse di chi da piccolo sognava di fare il pilota e ora può ‘surrogare’ le proprie aspirazioni in quelle dei protagonisti).

Siamo, in fondo, al cospetto di un prodotto ‘brandizzato’. E se la formula docureality ha funzionato con la ginnastica artistica e con la danza, perché non provarci anche con l’Esercito: c’è un addestramento duro da portare avanti e una carriera da costruire anche in questo caso. Qui però siamo alle prese con adulti, non con adolescenti, pronti ad andare in guerra, e non metaforicamente. Qui la membrana tra fiction e realtà è ancora più delicata: lo si capisce anche dalla dedica con cui si apre Brothers in Army, che rivolge un pensiero al Generale di Corpo d’Armata Giangiacomo Calligaris e al Capitano Paolo Lozzi caduti durante un volo di addestramento nei cieli di Viterbo, il 23 gennaio 2014. E qui non si cade da una trave o dalle punte.

Il progetto mi affascina e mi respinge con pari intensità: al netto di facili battute, sono combattuta su questo progetto interforze. Comunque sia, l’appuntamento con la prima puntata è però fissato per questa sera, sabato 27 settembre, alle 21.10 su DMAX. Tutti allineati per l’alzabandiera.

Brothers in Army su DMAX

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