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Valerio Staffelli, l’accusa per lo stage a 400 euro, il dubbio su Marco Travaglio e la replica della Ferrero

Il caso nasce da un articolo-testimonianza della 28enne giornalista precaria Giovanna Ferrero.

pubblicato 5 Agosto 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 01:50

UPDATE 5 AGOSTO – Di seguito pubblichiamo la controreplica di Giovanna Ferrero, la giornalista che su Il Fatto Quotidiano ha criticato il comportamento della società di Valerio Staffelli. Segnaliamo inoltre la testimonianza di Germano Milite, dal titolo ‘Quando il Fatto Quotidiano non ti pagava le inchieste‘.

Gentile Staffelli, l’annuncio a cui ho risposto non era su un sito legato all’università (a meno che Monza Today e Indeed non siano improvvisamente diventati portali rivolti agli universitari) e indicava che si cercavano giovani redattori. Fin da subito mi è stato detto che il compenso e la tipologia di contratto mi sarebbero stati comunicati dopo aver esaminato il mio profilo e valutato le mie prove. Non mi sono “infilata” in nessun casting (per Lei i colloqui di lavoro per giornalisti o aspiranti tali sono casting?). Ho risposto all’annuncio e ho indicato il mio percorso formativo e professionale. poi, su vostra richiesta, ho inviato il curriculum da cui risultavano, in modo dettagliato, tutte le esperienze fatte. Dopodiché sono stata contattata per un colloquio. Se cercavate uno stagista, perché mi avete selezionata e sottoposta a tutte le prove? Ricordo anche che, in più occasioni, Le ho ripetuto che avevo già scritto e firmato vari articoli e pubblicato un libro e che, inoltre, avevo competenza di riprese e montaggio video. Tutti elementi utili per capire che non ero proprio una novellina, se per caso il curriculum fosse stato letto con la dovuta attenzione. In conclusione, i curricula vanno letti attentamente e i candidati vanno informati fin dall’inizio in modo che possano decidere con consapevolezza. Nel vostro caso, invece, solo alla fine si scopre che viene offerto esclusivamente uno stage. La chiarezza e la correttezza, che sono il marchio di fabbrica dei vostri servizi, non hanno caratterizzato per nulla le vostre modalità di selezione.

Valerio Staffelli, l’accusa per lo stage a 400 euro e il dubbio su Marco Travaglio

Mentre molti italiani trascorrevano a mare o chissà dove il primo weekend di agosto, su Il Fatto Quotidiano si è scatenata una polemica che coinvolge Valerio Staffelli, Striscia la notizia e Marco Travaglio. Di seguito proviamo a ricostruire la vicenda.

Il 2 agosto il quotidiano condiretto da Travaglio pubblica un articolo-testimonianza di Giovanna Ferrero, col titolo che vedete nella foto più in basso. In esso la giornalista precaria racconta la sua esperienza nella Overlord, la società di Valerio Staffelli, popolare per essere il tapiroforo di Striscia la notizia. La Ferrero, dopo aver letto l’annuncio “si cercano redattori interessati al giornalismo d’inchiesta, disponibili a trasferte, automuniti e con domicilio a Monza o zone limitrofe, da inserire nella troupe esterna”, invia curriculum vitae, riceve risposta e ottiene un primo colloquio. Al quale ne segue un altro, con il titolare, ossia Staffelli.

Si informa sul mio percorso di studi e professionale. Mi spiega che il lavoro che mi propone è durissimo, basato su grossi sacrifici e che non mi farà diventare ricca (a me basta sbarcare il lunario). Si tratta di un full time in cui si lavora su tutti i fronti: scrivere articoli, realizzare servizi con telecamera nascosta, fare pedinamenti e appostamenti, lavoro di ripresa, montaggio video e produzione televisiva. Per valutare la mia idoneità, sarò convocata altre due volte, con “prove sul campo”.

Dopo la prima ‘lezione teorica’ (“il primo giorno mi danno una raccolta di articoli di Valerio Staffelli pubblicati su Oggi. La redattrice mi spiega lo stile “staffellese” e come bisogna impostare l’articolo. Mi forniscono del materiale da cui prendere spunto e mi assegnano tre pezzi”), arriva il momento del test sul campo.

La prima prova consiste nell’entrare in una gelateria e ottenere un gelato senza pagare. Il tutto verrà filmato con una telecamera nascosta.(…) Si passa alla fase successiva. Staffelli, indicando un condominio, mi dice: “Devi salutarmi da una di quelle finestre”. Significa che devo entrare in casa di qualcuno. (…) Il giorno dopo devo inseguire, con l’auto della ditta, un ragazzo della redazione che gira per Milano a fare consegne. Successivamente devo pedinare quattro persone del team di Staffelli all’interno di un centro commerciale.

Prove tutte superate, non resta che ascoltare la proposta lavorativa che avrebbe fatto Staffelli in persona:

Per me tutti voi siete dei bambini. Non avete esperienza, nonostante il curriculum, quindi ora siete un peso, non mi date niente, sono io che vi formo. Infatti avevo pensato di fondare una scuola di formazione in cui venivo pagato per farlo. Ma siccome è giusto che il lavoro sia retribuito, offro un contratto di stage da 400 euro al mese. In aggiunta, ogni candid camera vale 400 euro, con pagamento a 60giorni. Per un anno il contratto è così. Dopo un anno, se resisti, se sei portata, se per noi vai bene, allora le modalità cambieranno, ma, come ben sai, in tv è sempre tutto precario, quindi non ti posso dare garanzie.

La Ferrero racconta quindi di essere rimasta “di ghiaccio” lamentando che “uno stage andrebbe bene tutt’al più a un neolaureato senza nessuna esperienza” e non ad una 28enne “dopo una laurea, un master, cinque anni di lavoro giornalistico, un libro pubblicato ed esperienza televisiva”.

Quindi la chiusa polemica, con riferimento a Striscia:

Staffelli non sa distinguere tra chi cerca uno stage e chi ha già un bagaglio professionale? Diversamente da una burlesca candid camera o da un provocatorio tapiro, questa messa in scena non ha proprio nulla di divertente, e il distributore di tapiri pare fin troppo simile ai bersagli della sua irriverente trasmissione.

Fin qui la versione dell”accusa’. Staffelli scrive immediatamente al Fatto, per fornire alcune precisazioni soprattutto sui dettagli economici della sua proposta lavorativa:

Da qualche anno, abbiamo deciso di aiutare i giovani laureati ad entrare nel mondo del lavoro offrendo loro un opportunità davvero speciale, vedere lavorare da vicino professionisti del informazione ed imparare questo entusiasmante lavoro. Con la crisi economica, la disoccupazione di questo segmento è arrivata al dato terribile del 50% e dare un opportunità ad alcuni di loro, ci è sempre sembrata un azione positiva. Non capiamo come mai una ragazza di 28 anni giornalista professionista si sia “infilata” nei nostri casting, ma andiamo oltre.
Le selezioni vengono fatte attraverso annunci presso le università e siti collegate ad esse, a volte giungono addirittura, giovani che non hanno ancora presentato la tesi, ma sono interessati a partecipare vista l’occasione, ai nostri stage.
Vero è il racconto delle prove effettuate da Giovanna Ferrero e delle numerose selezioni, ma quando si è parlato di importi, siamo stati chiarissimi, 570 euro lordi per lo stage (paghiamo per insegnare altri fanno il contrario) più 570 euro lordi a candid camera mensili, con un minimo di 5/6 eventi al mese. Il tutto avrebbe portato un giovane appena uscito dall’università a portarsi a casa per qualche mese quasi 4.000 euro per imparare un nuovo mestiere. La nostra società lavora oltre che per il programma Striscia la Notizia, anche per 3 testate giornalistiche e gestisce tutti i social che ruotano intorno al mio personaggio con un bacino di oltre 800.000 contatti, un opportunità davvero incredibile per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro.
Per concludere se me lo consentite, il Tapiro D’oro lo consegnerei a Giovanna Ferrero e, se permettete anche a voi, che avete pubblicato il suo articolo senza fare prima tutte le opportune verifiche.

Su Twitter l’inviato del tg satirico di Canale 5 inoltre nega di aver pronunciato le parole riportate dalla giornalista precaria nel suo pezzo:

Non è finita. Ieri, 3 agosto, il sito di Striscia ospita (e quindi indirettamente prende le difese del suo inviato, considerato che non v’è traccia delle argomentazioni dell’accusa) un articolo di Staffelli nel quale viene insinuato che la Ferrero sia stata appositamente ‘infiltrata‘ nella Overlord per conto del Fatto, visto che Travaglio in passato aveva scritto la prefazione del suo libro:

Un dubbio mi tormenta da un paio di giorni. Leggendo in rete la storia della giornalista, Giovanna Ferrero, autrice dell’articolo “Il tapiro d’oro se lo becca Staffelli” (Il Fatto quotidiano del 2 agosto) ho trovato che nel 2011, ha scritto un libro, dal titolo: “Ci scusiamo per l’interruzione – Tv e libertà d’informazione”. Il racconto narra la storia della guerra tra l’editore di Europa 7 e Rete 4 televisione di Silvio Berlusconi per la spartizione delle frequenze televisive. Chi ha fatto la prefazione di questo testo? Marco Travaglio, condirettore del Fatto Quotidiano. Considerato che per scrivere la prefazione di un libro ci deve essere amicizia, conoscenza, complicità, ammirazione, come mai Travaglio, che la conosce bene da almeno 3 anni, non ha mai trovato il modo di far lavorare al Fatto Giovanna Ferrero? O forse il suo lavoro è stato proprio quello di partecipare alla selezione organizzata dalla mia società per poi farne un resoconto? Non posso credere che I giornalisti del Fatto, e in particolare Travaglio, prendano per buono un racconto proposto da una sconosciuta collaboratrice che mette sotto accusa me senza un briciolo di prova e senza neanche darmi la possibilità di fornire la mia versione dei fatti. Comunque la si voglia mettere, il dubbio rimane, sempre più forte: non sarà che la giovane giornalista, in realtà scartata per un lavoro che può fruttare anche 4.000 euro al mese, era comunque già pagata da altri?

Con il ritorno in onda di Striscia, Travaglio deve temere un bersagliamento mediatico, di quelli che Antonio Ricci non risparmia mai ai suoi nemici, vecchi e nuovi?

Non lo sappiamo, ma nel dubbio, stia all’erta anche Maurizio Gasparri che su Twitter ha dato dei moralisti a Ricci e company.

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