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Mediaset contro Sky e Google, Confalonieri: “Non possiamo competere con altri operatori monopolisti della propria piattaforma”

Confalonieri non esclude l’alleanza di Mediaset con Telecom

pubblicato 16 Luglio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:25

Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, durante l’audizione alla commissione Trasporti della Camera sulla Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici che si è tenuta ieri ha tuonato contro Sky e i colossi di Internet, facendo notare che “facciamo i delfini in una vasca di squali”:

Come si fa a competere, limitati da vincoli, con altri operatori televisivi, che sono liberi di rimanere monopolisti della propria piattaforma e si parano dietro a una presunta abbondanza di risorse infrastrutturali?

Il numero uno del Biscione, che poche settimane fa aveva di fatto trovato un accordo con la pay tv di Murdoch per i diritti tv della Serie A di calcio dopo tante polemiche, ha spiegato che “non siamo qui in Parlamento a chiedere vincoli alla concorrenza o barriere protezionistiche, ma certamente rivendichiamo il diritto a un ambito concorrenziale equo, il sempre citato e mai attuato level playing field nel mercato dei media. Quello che invece rifiutiamo, perché è contro la concorrenza, è rimanere l’unica attività rigorosamente regolata a confronto di una prateria libera da vincoli, che è quella dove prosperano gli operatori globali di Internet”, con riferimento appunto a Google, accusata di ‘scippare’ i contenuti originali dei broadcaster.

A Sky di fatto Mediaset ‘rimprovera’ i 26 transponder, che corrispondono a tre volte la banda di tutto il digitale terrestre. Confalonieri ha precisato, a nome di Mediaset, che “non abbiamo alcun timore di un futuro digitale in cui Internet sia diffuso a tutti i cittadini del mondo e siamo pronti a competere con gli Over The Top”:

Siamo essenzialmente produttori e organizzatori di contenuti, editori di offerte video; tutte le piattaforme sono per noi mezzi per raggiungere il nostro pubblico, dove il pubblico vive e ci vuole presenti. Ma vogliamo giocare tutti allo stesso gioco e con regole condivise.

Dopo aver auspicato “norme poco intrusive, leggere, di principio capaci di garantire il rispetto dei diritti fondamentali e dei principi generali dell’ordinamento”, Confalonieri ha detto che per Mediaset “andrebbe benissimo passare ad un sistema con pochi punti fermi riconosciuti, un sistema a livello europeo, vista la presenza di operatori a livello globale”.

In merito alle strategie future dell’azienda, Confalonieri ha detto che la “possibilità di fare alleanze fra Telecom e broadcaster è nelle cose”; a proposito del presidente di Telefonica, Cesar Alierta, che ha comprato il 10% di Mediaset Premium per 100 milioni di euro:

Quel 10% di Alierta ci fa comodo, che sia dentro e che possa essere un alleato nella nostra strategia comunque c’è di rivolgerci sempre di più all’esterno e di espandere il nostro raggio azione, poi vedremo cosa si potrà fare. Certo deve cambiare un po’ il periodo economico, perché se i consumi sono quelli che sono e quindi gli incassi pubblicitari restano così depressi non c’è tanta possibilità di investire su un contenuto o un altro ma si fa solo un’attività di normale amministrazione, non certamente di ampie visioni per il futuro.

E in questo senso i dati Agcom diffusi ieri danno ragione a Confalonieri.

In chiusura da segnalare che Confalonieri ha svelato che Premium nel 2013 ha realizzato 652 milioni di ricavi, 552 dei quali da abbonamenti e pacchetti.

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