Home CentoVetrine Centovetrine, Alessandro Mario a Tvblog: “Marco Della Rocca porterà scompiglio: ci sarà il potere, ci sarà la passione, ci sarà l’amore”

Centovetrine, Alessandro Mario a Tvblog: “Marco Della Rocca porterà scompiglio: ci sarà il potere, ci sarà la passione, ci sarà l’amore”

Dopo sei anni di assenza, l’attore torna sul set della soap e racconta a Tvblog tutti i dettagli.

pubblicato 1 Luglio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:00

Centovetrine, ormai lo sappiamo, è in pausa estiva e tornerà sui nostri teleschermi a partire da lunedì 25 agosto. C’è grande attesa per la fine della quattordicesima stagione, ma ancora di più per la quindicesima che inizierà subito dopo, dal momento che è previsto il ritorno in scena di tre personaggi molto amati dal pubblico, i Della Rocca. Tra loro c’è anche Marco Della Rocca, impersonato dall’affascinante Alessandro Mario, attore molto amato soprattutto dal pubblico femminile, e non solo perché la sua storia con Anita, ai tempi, fece sognare. Un ritorno, quello di Mario, chiesto più volte e a gran voce dai fan della soap, che sono quindi stati accontentati. Abbiamo fatto due chiacchiere con l’attore siciliano all’indomani del suo ritorno sul set di San Giusto Canavese, per cercare anche di capire cosa dobbiamo aspettarci dal ritorno di Marco Della Rocca nelle vicende del centro commerciale più amato d’Italia.

Torni a Centovetrine dopo sei anni di assenza. Quali sono le emozioni di tornare su questo set?

Marco Della Rocca è il mio alter ego, tornare sul set è stata un’emozione fortissima perché è come se avessi riabbracciato una parte di me. E poi c’è stato l’affetto dei colleghi, della troupe e soprattutto del direttore creativo di Centovetrine, Daniele Carnacina, che mi conosce molto bene e sapeva che sarei arrivato col batticuore.

In questi sei anni di assenza da Centovetrine a cosa ti sei dedicato? Raccontaci…

Ho vissuto in America e mi sono impegnato molto a costruire questo anno 2014, dove sono protagonista al cinema (No God No Master è uscito negli Usa ad aprile), in teatro al Piccolo Eliseo a novembre e soprattutto in televisione, col ritorno sul set della mia amata Centovetrine. Cosa raccontarti? Ho imparato moltissimo in America. Recitazione laggiù vuol dire verità. Credo che un piccolo aneddoto sia nascosto in apertura del mio sito ufficiale (www.alessandromario.com, ndr). Mentre recitavo quel monologo che è la scena del discorso di Vanzetti prima di essere giustiziato, il protagonista del film e candidato all’Oscar David Strathairn si è mescolato tra le comparse, anche se questo particolare sullo schermo non si vede mai. Più di una volta durante la scena ci siamo guardati e in un lampo ciò mi ha ricordato quello che ci eravamo detti una sera in un pub sull’immigrazione e sull’America. Quel ‘contatto’ ha reso la mia interpretazione più intensa ed è stato un momento di scuola americana, direi di metodo Stanislavskij.

In questo periodo di lontananza quale è stata la cosa che ti è mancata di più dell’esperienza a San Giusto?

Ho tanti ricordi nel cuore, ma forse non ho potuto sentire una vera e propria mancanza perchè in giro per il mondo c’erano sempre i fans a farmi ‘sentire là’. Fans da Malta, dal Canada, dalla Cina, dai paesi dell’Est. Un giorno all’aeroporto di Londra un ministro mi manda il suo assistente perchè vuole conoscermi. Voleva convincermi a cambiare rotta e andare con lui nel suo paese, dove ‘lei è famosissimo’. È stato lì e in Canada che mi sono reso conto della dimensione internazionale di Centovetrine.

Per quello che ovviamente ci puoi rivelare, cosa dobbiamo aspettarci dal ritorno a Torino di Marco della Rocca?

Marco porterà grande scompiglio perché è un volitivo, un conquistatore. Ha girato il mondo e la sua storia avrà un’anima più internazionale. Ci sarà il potere, ci sarà la passione, ci saranno tante sorprese, alcune imprevedibili… come l’amore. La storia scritta dagli sceneggiatori è davvero molto, molto forte ed emozionante.

Il tuo ritorno è stato accolto con grande gioia dai fan della soap a riprova del fatto che hai lasciato un ottimo ricordo. Come vivi questo stretto legame con il pubblico?

Cerco di ricambiare sempre, proprio come si fa nei sentimenti. Soprattutto perché loro hanno continuato ad amarmi anche in questi anni in cui io non ho fatto televisione. Questo è straordinario.

Dopo i primi giorni di riprese, proviamo a fare un piccolo bilancio, confrontando questa esperienza con la tua prima a Centovetrine: hai ritrovato vecchi colleghi, ne hai incontrati di nuovi e hai trovato differenze sostanziali nel tipo di lavoro?

Sì, sono tornato sul set proprio i questi giorni, c’è elettricità nell’aria e vero entusiasmo. Sia i colleghi storici che quelli nuovi mi hanno accolto con affetto e durante le riprese mi hanno messo a mio agio con la loro bravura. Inoltre mi piace molto la nuova tecnica in alta definizione utilizzata per le riprese, oggi Centovetrine si gira con due camere, prima i larghi e poi gli stretti, ed è lì che l’attore può concentrare tutta la potenza del primo piano. In questo senso Centovetrine è oggi una soap più cinematografica.

Marco Della Rocca è stato uno dei personaggi più amati e per alcuni versi più controversi di Centovetrine. Tu che lo interpreti come lo vedi? Quali sono le caratteristiche che ami di lui e quali invece vorresti cambiare?

Marco Della Rocca è un personaggio controverso nel senso che uno come lui nella vita o lo ami o odi. Fortunatamente fino ad oggi lo hanno amato tutti. Io di lui non cambierei nulla, ma è eccitante che possano cambiarlo di volta in volta gli autori.

Fai un appello alle tue fan e ai fan di Centovetrine: per quale motivo non devono assolutamente perdersi il tuo ritorno nella soap?

Perché sarà una grande emozione. Per amarlo ancora di più di quanto lo abbiano già amato, se è vero che l’amore non conosce limiti.

Per l’intervista si ringrazia MIA Press

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