I consigli di TvBlog
Home Segreti e Delitti su Bossetti, presunto assassino di Yara: come ti psicanalizzo il mostro (e altre morbose chiacchiere)

Segreti e Delitti su Bossetti, presunto assassino di Yara: come ti psicanalizzo il mostro (e altre morbose chiacchiere)

Segreti e Delitti: lo speciale sul presunto assassino di Yara Gambirasio fa acqua da tutte le parti. Ma la gente deve sapere. Oppure no?

di grazias
pubblicato 17 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:20

È mezzanotte e un minuto e sto assistendo a uno spettacolo di cui vorrei parlarvi. “Spettacolo” dovrebbe essere un termine inappropriato visto che in tv, qui su Canale 5, si sta parlando della morte di una ragazzina, Yara Gambirasio, avvenuta quattro anni fa in circostanze misteriose. Misteriose fino alla giornata di oggi, 16 giugno 2014, in cui è stato finalmente arrestato Ignoto 1, il famigerato presunto responsabile dell’omicidio, che ora ha un nome e un cognome. L’uomo fermato si chiama Massimo Giuseppe Bossetti, la classica persona per bene: sposato, tre figlie e una nidiata di cagnolini che gli zampettano per casa. Altro, per ora, non si sa. A parte tutta la questione su Ignoto 1 che definire trita e ritrita sarebbe un eufemismo. Ora con “tutte” queste informazioni, provate a costruire una puntata di due ore. Difficile, vero? Eppure lo speciale di Segreti e Delitti condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero ce l’ha fatta. Ma lasciate che vi spieghi come…

Prima di tutto si parte dall’analisi del profilo Facebook di Massimo Giuseppe Bossetti che, ricordiamolo, non è ancora ufficialmente colpevole. Ci sono prove schiaccianti? Sembra di sì. Ma il processo è ancora di là da venire. E fino alla sentenza della cassazione non si può dire nulla con certezza. A meno che non siate gli autori di Segreti e Delitti che hanno pensato bene di spulciare, appunto, il profilo Facebook del mostro (chiamato anche simpaticamente orco) in questione, a caccia di segnali che delineassero un profilo psicologico inquietante.

E ne hanno trovati? No. Ma non è niente che non si possa risolvere con un po’ di musichetta tensiva e la lettura ansiogena delle frasi che l’uomo condivideva su Facebook. Attenzione, le condivideva, non le scriveva nemmeno di suo pugno. E qualcuno mi dovrebbe spiegare cosa ci sia di tanto sinistro nella frase f0ttitene delle critiche e vai avanti, poi. Io sono fan di Dexter, Dexter è un adorabile serial killer venerato da milioni di fan in tutto il mondo. Ognuno di loro è un potenziale assassino seriale? Io stessa sono una potenziale assassina seriale? Bossetti lo è perché se ne frega delle critiche della gente?

Se i fatti non ci sono, si costruiscono ad arte per fare, appunto, lo spettacolo di cui parlavamo in apertura. Spettacolo che raggiunge il suo culmine con la ricostruzione del campo dove è stato ritrovato il corpo della povera Yara: un mucchio di sterpaglie sono state trasportate nello studio di Segreti e Delitti, sopra di loro la sagoma del cadavere della sventurata ragazzina, fatta con la sua tuta e i leggings neri che indossava il giorno della morte. La figura è scomposta e di fianco a lei vediamo pure l’aeroplanino telecomandato che ha portato alla tragica scoperta del corpo di Yara. Qual è l’informazione che passa da questa triste scena? Nessuna. Ma i Delitters, ovvero i seguaci del programma che così hanno preteso di essere definiti via Twitter, ne saranno stati deliziati, senza dubbio. E proprio loro, i famigerati Delitters che commentano omicidi e misteriose sparizioni manco fossero partite di calcio, forse, sono l’aspetto più inquietante dell’intera vicenda. Un po’ come lo stesso account Twitter di Mediaset che cinguetta fieramente la bellissima trovata del programma:

Nel corso della puntata, la speranza era che Bossetti si decidesse a dire qualcosa invece di trincerarsi, come attualmente sta facendo, dietro ad un impenetrabile silenzio. E finché non succede, sempre che accada entro un orario utile alla trasmissione, si prende tempo. Cercando di intervistare la moglie del presunto omicida, ad esempio, che stranamente preferisce non rilasciare dichiarazioni. È andata buca. Ma si può sempre tornare sul profilo di Bossetti, prendere la foto dell’orco, del mostro in compagnia delle sue figlie. Le chiama le mie majorettes, dice Nuzzi, e non posso fare a meno di riportarvi questo particolare.

No, Nuzzi. Ne puoi fare a meno. Anzi, ne dovresti fare a meno. Non sono una giornalista, come non lo è Elenoire Casalegno, opinionista fissa di Segreti e Delitti in virtù di non si sa quale miracolosa congiunzione astrale. Non sono una giornalista, dicevo, e, stando così le cose, probabilmente non lo sarò mai. Sono solo una ragazza che questa notte era casualmente davanti a Canale 5 e quasi non credeva a quello che si ritrovava davanti. Una ragazza che non riusciva proprio a capire come mai fosse necessario inventarsi una puntata di approfondimento su un caso raccapricciante che ha avuto un epilogo, sì. Un epilogo che, se confermato, distruggerà un’altra famiglia oltre a quella dei Gambirasio. Ma l’altra è la famiglia dell’orco, è la famiglia del mostro. In un certo senso si può quasi dire che si merita di essere disturbata e sciacallata ad uso e consumo del telespettatore, no? La gente deve sapere.

E quando la gente “sa”, spuntano come funghi le pagine su Facebook, le pagine come Lasciate Massimo Bossetti alla piazza che postano trionfanti il video del mostro, dell’orco mentre esce dalla caserma. Le stesse immagini mostrate nel corso della puntata. E io spero, con tutto il cuore, che nessuno si debba scusare dopo tutto questo linciaggio mediatico verso una persona che, ricordiamolo, non è ancora stata dichiarata ufficialmente colpevole. Ma anche dovesse esserlo, ci sarà il carcere, l’ergastolo, una vita meritatamente distrutta. A che pro, quindi, fomentare la rabbia, l’indignazione popolare, la piazza che, come abbiamo visto, vuole già l’assassino tutto per sé? Gettare sale sulla ferita con supposizioni, dichiarazioni (via Facebook, ricordiamolo!) snaturate e agghiaccianti ricostruzioni dà per caso delle informazioni utili al telespettatore? È diritto di cronaca? È servizio pubblico? È giornalismo? In questo caso, davvero, non sarò mai una giornalista. Per fortuna.