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Tax credit, ora anche le fiction e le web series possono chiedere le agevolazioni

Il tax credit si estende anche alle fiction ed alle web series, grazie alla firma di Dario Franceschini del decreto attuativo che permette ai produttori di chiedere agevolazioni

pubblicato 11 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:31

Novità per le fiction e web series realizzate in Italia: con la firma del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini del decreto attuativo sulla legge Valore cultura, ora anche le produzioni destinate alla televisione ed al web potranno fare uso del tax credit, il credito di imposta che permette ai produttori di avere uno sconto sulle tasse da pagare per il loro lavoro.

La novità, che sarà operativa dopo l’ok della Commissione europea, estende quindi il tax credit anche alle produzioni che non sono rivolte solo al cinema, con uno sguardo al mondo delle fiction e delle web series italiane: quest’anno il credito d’imposta per le produzioni audiovisive è di 110 milioni di euro, che diventeranno 115 milioni dall’anno prossimo.

In questo modo, anche i produttori delle serie tv potranno usufruire di un’agevolazione che permetterà loro di poter lavorare meglio e con maggiore possibilità di azione. Il settore della fiction, infatti, è passata dalle 760 ore di produzione di sei anni fa alle 462 dell’ultimo biennio. Un calo dovuto ai tagli applicati al settore, che si è ritrovano in difficoltà e non è riuscito a finanziare tante fiction quanto ne avrebbe finanziate prima.

La legge Valore cultura pone i parametri per potere accedere al credito: i produttori devono essere indipendenti ed devono detenere i diritti sull’opera. Due i tipi di tax credit che riguarderanno le fiction e le web series: quello interno, per i produttori indipendenti che potranno chiedere fino al 15% del costo dell’opera, per un totale di 3,5 milioni di euro, e quello estero, per i produttori nazionali ed europei per le produzioni commissionate all’estero, per un totale del 25% del costo dell’opera e di 5 milioni di euro.

Soddisfatto Franceschini, che considera il tax credit utile ad aiutare la produzione italiana ed a favore l’arrivo nel nostro Paese di produzioni straniere:

“È un altro passo importante per l’investimento del Paese sulla creatività italiana e per il sostegno a un settore in cui l’Italia sta tornando punto di eccellenza nel mondo e la cui crescita sarà determinante per lo sviluppo complessivo della nazione”.

La vera novità, però, sta nel tax credit anche per le web series: i requisiti sono gli stessi per le produzioni televisive, ma la decisione di estendere il credito d’imposta a queste produzioni permette non solo di poter investire su nuove storie che in tv non potrebbero trovare spazio, ma anche di far conoscere maggiormente un genere, quello della serialità online, che sta diventando popolare anche all’estero.