Home Enrico Mentana Mentana al Tg La7: “Il partito Rai contro Renzi. Ma perché tutti devono tagliare meno Viale Mazzini?”

Mentana al Tg La7: “Il partito Rai contro Renzi. Ma perché tutti devono tagliare meno Viale Mazzini?”

Il direttore del Tg La7, per anni a Viale Mazzini e da tempo alle prese con agitazioni sindacali dettate da tagli e contrazioni, dice la sua sulla protesta della Rai. E propone anche qualche soluzione.

pubblicato 31 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:54

“Parleremo del partito della Rai, ovvero il partito che non vuole i tagli e che forse al momento è il più forte partito contro Renzi e contro il Governo”.

Enrico Mentana commenta la vertenza Rai e la situazione creatasi a Viale Mazzini con i tagli imposti dal governo Renzi nel Tg La7 di prima serata di ieri, venerdì 30 maggio. La notizia è lo sciopero dell’11 giugno indetto da tutti i sindacati afferenti alla Rai, giornalisti inclusi, per protestare contro i 150 mln di euro di ‘contributo volontario ma obbligatorio’ richiesto dal Governo per la spending review inserito e approvato nel cosiddetto DL Irpef.

 

Il direttore del Tg La7, che di scioperi ‘in casa’ ne ha visto qualcuno per i tagli e gli scarsi investimenti del gruppo Cairo (l’ultimo lo scorso 9 maggio, per il quale saltò anche una puntata di Bersaglio Mobile) ha, come nel suo stile, accompagnato la notizia sia nei titoli sia dopo il servizio (e lo potete vedere al minuto 15.40).

“Diciamoci la verità: questa storia della Rai è parecchio balzana. Non si capisce perché tutti devono tagliare meno che la Rai”

dice il direttore, che sia pur “umilmente, da chi lavora in una rete molto più piccola” sottolinea che

“non c’è chi non veda, anche a occhio nudo, la possibilità di tagli. Quante cose sembrano un di più, quante cose potrebbero essere fatte in modo meno sfarzoso, quante cose impattano in maniera non del tutto congrua col concetto di servizio pubblico”

dice Mentana, che delinea insomma la possibilità di sprechi da eliminare.

“Dicono, giustamente, dall’interno della Rai ‘Basterebbe che tutti pagassero il canone’. Certo, ma allora basterebbe anche che il canone venisse fatto pagare attraverso la bolletta della luce”

ribadisce il direttore, in accordo con quanti in Rai chiedono al governo un’iniziativa più netta, magari più impopolare, in merito alla lotta all’evasione di una tassa così invisa come il Canone. A fronte di questo però Mentana suggerisce anche il più classico del ‘pagare tutti, pagare meno’:

“Ma allora sarebbe anche giusto dire che andrebbe molto abbassato il canone, e il problema si potrebbe proporre. Perché l’unica cosa che non viene mai messa in discussione è la congruità di un canone così alto in presenza di un sistema che peraltro offre tante alternative, a differenza che altrove, al servizio pubblico. Quindi attenzione: se ne può parlare, ma non partendo da un solo dogma”

chiude il direttore, che però ‘finge di dimenticare’ che il canone resta legato al possesso di un apparecchio ‘atto o adattabile’ a ricevere trasmissioni radio-tv e non al ‘servizio’ erogato entrando così in una vexata quaestio legata proprio al rapporto tra ‘gli italiani e il Canone’.

C’è chi, come il quotidiano Libero, vede il commento di Mentana come un ‘ennesimo endorsement’ a Renzi e magari qualcuno tra i lavoratori Rai non l’ha apprezzato. Ma immagino che non sia il solo a pensare che qualche economia Mamma Rai possa farla e senza mandare a casa nessuno.

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