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Fox America, Kevin Reilly si dimette dopo una stagione di ascolti in calo

Kevin Reilly, presidente della Fox, si è dimesso, dopo una stagione che ha visto il network alle prese con un calo di ascolti delle sue serie tv più note e lo scarso ascolto delle novità televisive

pubblicato 30 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:57

Anche i grandi network americani si scontrano con le difficoltà di trovare serie tv che possano ottenere ascolti sufficienti a permettergli di avere un palinsesto ricco di contenuti fruibili da più persone possibili. E, quando c’è qualche difficoltà nel farlo, sono inevitabili alcuni cambi alla direzione: succede alla Fox America, dove Kevin Reilly, presidente del network dal 2012, ha rassegnato le dimissioni, che saranno effettive dal prossimo mese.

In un comunicato stampa, Reilly ringrazia la Fox per l’opportunità che gli ha dato:

“21th Century Fox è una grande compagnia che si è messa a disposizione dandomi incarichi importanti sia alla Fox Business Network che alla Fx (dove ha lavorato prima di passare alla Nbc e poi alla Fox, ndr), e sono grato di aver beneficiato della leadership di Peter Rice (a capo della Fox Network Group, ndr), Chase Carey e Rupert Murdoch. Peter ed io abbiamo discusso di questa transizione per un po’, ed ora, con una nuova e robusta programmazione per la prossima stagione e la forza della Fox Business Network, penso che sia il momento giusto. Non potrei essere più grato al mio team -un gruppo di persone creative, instancabili e divertenti che mi mancheranno”.

Reilly (il cui successore deve essere deciso, anche se secondo alcuni potrebbe essere John Landgraf di Fx o Dana Walden della 20th Centiury Fox) lascia dopo una stagione che l’ha vista, negli ascolti, superata dalla Nbc nei rating (è restata stabile sui 2.5 punti nella fascia 18-49 anni), mentre in valori assoluti ha avuto una media di 7,4 milioni di telespettatori, risultando quarta tra le reti generaliste.

Ma ad evidenziare la difficoltà del network sono stati soprattutto gli ascolti delle serie tv su cui il network puntava di più: Glee è sceso sotto i tre milioni di telespettatori, New Girl non ha avuto un aumento di telespettatori nonostante sia stato scelto per seguire il SuperBowl, mentre The Following è caduto intorno ai 4 milioni dopo il buon esordio della prima stagione. A questo, si aggiunga la cancellazione di X Factor, il calo di ascolti di American Idol e la cancellazione di cinque serie tv dopo una stagione, di cui quattro comedy, e di Raising Hope dopo quattro stagioni. L’unica serie tv che si può dire abbia permesso al network di festeggiare è stata Sleepy Hollow, mentre Brooklyn Nine-Nine ha vinto un Golden Globe come miglior comedy. Intervistato da TvGuide, Reilly ammette il calo di ascolti ma non crede che il network sia in difficoltà:

“American Idol è il nostro show di punta con un sacco di ore, e poi c’è stato un altro show in quella fascia, X Factor, che è stata un’enorme parte del nostro palinsesto in termini di ore. Credo che in qualche modo siamo stati esposti ad una tempesta, ed ora stiamo tornando a numeri normali. Ma non ci sono dubbi sulla prossima stagione, il network è sicuro dei nuovi show, di avere un nuovo successo come Sleepy Hollow o di sostenere le comedy. Non c’è dubbio che siamo in discesa, ed è dura. E’ dura ogni volta ed è più dura adesso con l’ambiente che ci circonda fatto di servizi on demand. Credo che bastino un altro paio di successi e la Fox può andare per la sua strada. Non è una situazione urgente. Ma sono tutti chiari qui, vogliono avere qualche vittoria”.

Reilly, negli scorsi mesi, ha annullato la “pilot season”, motivo per cui la Fox ha ordinato le prossime serie tv senza realizzare episodi pilota. Ora che se ne andrà dal network, teme che la sua scelta possa andare in fumo:

“E’ sempre stata parte di uno sforzo maggiore. Ha a che fare con il tentativo di portare il modo di lavorare verso uno stampo un po’ più moderno. Spero che il business delle generaliste segue questo esempio. Se questo sforzo servisse per un cambio continuo ala Fox e per il business dei networ, sarebbe grande. Sarei davvero orgoglioso.”

Di fronte alle sue dimissioni, Reilly vuole ricordare i momenti di cui va fiero:

“Aver lanciato Glee come pilot dopo American Idol e farlo diventare virale durante l’estate; giocare con gli schemi di messa in onda -stagioni da quindici episodi, ora tutti entrano nel business delle serie evento. E’ stato più il fattore delle persone e della cultura che altro. Sono stato capace di riportare produttori che hanno una visione audace ed ha ripagato.”

Le iniziative di Reilly, però, si sono scontrate con un calo di ascolti che ora porta la Fox di fronte alla necessità di trovare nuove storie che possano far rialzare gli ascolti. Le stagioni ridotte e le serie evento saranno sicuramente utili ad avere maggiori contenuti e tentare alcune alternative alle solite produzioni, ma il rischio di avere un’altra stagione con ascolti in calo deve averlo spinto a lasciare la guida a qualcun altro che possa trovare altre idee e saper usare i suoi progetti. Ora tocca a Gotham, Gracepoint, Red Band Society ed Empire, tra le novità, dimostrare che la Fox può trovare quei successi che cerca ormai da tanto tempo.