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Europee 2014, campagna elettorale: chi ha vinto e chi ha perso

Premesso che il vero vincitore è Bruno Vespa, vediamo come sono andate le apparizioni televisive dei leader politici

pubblicato 24 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:11

La premessa è che il titolo ha già una risposta (ma non ditelo a Michele Santoro). Bruno Vespa è il vincitore della campagna elettorale per le Europee 2014 (in Italia si vota domani, domenica 25 maggio). Il che spiega anche come la televisione, ancora una volta (più di quanto successo già un anno fa per le politiche), sia stata centrale anche per chi la riteneva da tempo ormai morta.

Ma proviamo a vedere quali sono state le strategie comunicative dei principali leader politici, in special modo in relazione al mezzo televisivo. Partiamo dal notare un elemento non da poco: nessuno tra Matteo Renzi, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, protagonisti indiscussi, è candidato. Premesso tutto questo, analizziamo caso per caso.

Europee 2014, campagna elettorale di Matteo Renzi

Il presidente del Consiglio e segretario del Pd è sceso in campo in prima persona (dopo aver mandato all’avanscoperta Picierno, Bonafè e Moretti, quasi mai convincenti), mettendo a rischio il tentativo di non considerare il voto per le Europee come una sorta di referendum sul suo governo (per Carlo Freccero, per esempio, il suo grave errore è stato aver personalizzato la campagna elettorale). Renzi, che ha ben compreso che il duello è con Grillo, ha occupato le televisioni e ha puntato tutto sulla dicotomia rabbia/speranza, paura/concretezza. Negli ultimi giorni lo scontro con il leader del M5S si è spostato nelle piazze, luogo dal quale Renzi non si è risparmiato nemmeno dal punto di vista dei decibel della voce.
Se Grillo ha accettato di presenziare a Porta a porta per allargare il suo elettorato, il Premier ha provato a fare lo stesso andando in casa dell’altro ‘nemico’, cioè a Pomeriggio Cinque da Barbara d’Urso.
Le capacità comunicative di Renzi non le scopriamo certamente oggi, ma sono state confermate anche in quest’occasione (in difficoltà è apparso solo a Ballarò). La freschezza è un punto a suo favore, ma vincere mentre si è al governo (anche se da soli 80 giorni) non è certo facile, soprattutto in un momento storico come questo.

Europee 2014, campagna elettorale di Beppe Grillo

Comprendere in toto la strategia comunicativa di Grillo non è cosa facile, almeno se si usano criteri legati alla logica e alle regole base della materia. Perché, se l’ospitata a Porta a Porta (ritorno su Rai1 in diretta a distanza di 21 anni) è facilmente interpretabile come il tentativo di dare un’immagine di sé più moderata all’elettorato meno giovane e meno ‘estremista’, cercando forse di riparare ai più o meno studiati strafalcioni collezionati nei mesi sul blog, lascia molto più perplessi la scelta di dare spazio (seppur minimo) a Gianroberto Casaleggio, semplicemente disastroso dal punto di vista televisivo. In mezz’ora ne è stata la dimostrazione (ma ancor di più il breve comizio tenuto ieri in piazza a San Giovanni, di cui ampio risalto è stato dato sui media).
Grillo in queste settimane è tornato in tv, a Bersaglio Mobile, a Sky Tg24 e, come già ricordato, a Porta a Porta. Dal punto di vista del prodotto televisivo il risultato è stato sempre di grande livello (e ascolti), mentre sui contenuti il comico genovese è apparso quasi sempre approssimativo (“cosa andiamo a fare non è importante”, “con chi faremo le alleanze non è importante”, “se il referendum non si può non è importante” pesano), per non parlare dei toni ansiogeni. Per il Grillo politico la piazza resta l’ambiente più congeniale.

Europee 2014, campagna elettorale di Silvio Berlusconi

Il leader di Forza Italia va premiato per l’ennesima prova di caparbietà. Francamente appare complicato pensare che la campagna elettorale di Berlusconi – tutta in televisione – possa portare nuovi voti al partito (così come non ha portato aumento di ascolti nei vari programmi, anzi). Ma va dato atto all’ex Premier il tentativo, quasi disperato, di conservarne il più possibile. Per farlo ovviamente Berlusconi ha provato a demolire soprattutto Grillo, che a febbraio scorso gli aveva ‘rubato’ molti voti. Molto meno convinto è apparso invece nelle critiche rivolte a Renzi. Decisamente da sbadiglio i tantissimi riferimenti al passato.
Anche in questa campagna le sue televisioni lo hanno aiutato, con il caso limite del suggerimento al voto di Forza Italia mostrato dal Tg5. La d’Urso ha praticamente rinunciato alle domande, Del Debbio si è preoccupato di evitargli l’arresto in diretta per la violazione della disposizione del rientro a casa entro le 23. Insomma, non un bel vedere.

Europee 2014, campagna elettorale di Matteo Salvini

Il segretario della Lega ha demolito (davvero troppo facilmente) una debolissima Kyenge ad Announo e, a differenza di Grillo e Berlusconi, ha dimostrato nel solco dell’opposizione al governo e sul da farsi in Europa una linea netta (no all’euro). Il leghista, nonostante le magliette sfoggiate, in tv funziona anche perché capace di reggere confronti dialettici, mostrandosi più moderato e ironico di quanto forse non sia.

Europee 2014, campagna elettorale di Giorgia Meloni

Cancellati (saggiamente) dalla tv i vari dinosauri Alemanno, La Russa e Crosetto, Fratelli d’Italia ha mandato in tv la giovane e brava Giorgia Meloni, che ultimamente è apparsa però quasi rassegnata alla sconfitta (l’obiettivo è superare lo sbarramento al 4%). Come per Salvini, l’ex ministro ha mostrato ottime capacità dialettiche, uscendo quasi sempre vittoriosa dai duelli nei talk show.
Per fortuna è stata scongiurata l’ipotesi di spedire negli studi televisivi il volto di Fabrizio Bracconeri, conosciuto al grande pubblico per via dei Ragazzi della terza C e di Forum.

Europee 2014, campagna elettorale di Angelino Alfano

Il ministro dell’Interno ha scelto più di tutti la linea della sobrietà, rendendosi però protagonista di una campagna elettorale sottotono. Il leader di Ncd ha pagato soprattutto il fatto di essere assimilato ai piccoli partiti che in tv hanno fino ad oggi avuto molto meno spazio di lui. Insomma, un ridimensionamento difficile da mascherare. Che l’ex delfino di Berlusconi non abbia mai brillato in campagna elettorale è cosa nota, stavolta ha fatto pure peggio, non incidendo mai e non riuscendo mai a intromettersi tra i tre protagonisti.

Europee 2014, campagna elettorale di Lista Tsipras

Non avere un leader vero da spedire nei talk show è probabilmente troppo grave ad oggi, al netto della lamentata censura subita. Il rischio infatti è quello di venire ricordati soltanto per un lato B postato su Facebook dalla responsabile nazionale della comunicazione.