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Perché Beppe Grillo va a Porta a Porta da Bruno Vespa?

Secondo Freccero la risposta è che il leader del M5S “vuole parlare a un pubblico a cui di solito non parla, cioè anziani e famiglie”

pubblicato 13 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:34

In molti da qualche giorno a queste parte si saranno chiesti perché Beppe Grillo abbia deciso di andare a Porta a Porta da Bruno Vespa, dopo anni di critiche e insulti ai talk show televisivi (e a distanza di anni dalla sua partecipazione in veste di disturbatore nella tribuna politica del 1983 moderata proprio dal giornalista). La decisione del leader del Movimento 5 Stelle, che sarà ospitato nel programma di seconda serata di Rai1 il prossimo 19 maggio, a meno di 7 giorni dalle elezioni Europee, in effetti sembra cogliere di sorpresa parte dell’elettorato grillino che soltanto lo scorso giugno aveva ‘premiato’ Porta a Porta come il talk show più fazioso (perfino di più di Pomeriggio Cinque) consegnando tramite il blog del comico il microfono di legno a Vespa (più di 23 mila voti).

A provare a dare una risposta al perché vedremo Grillo seduto nella terza Camera è Carlo Freccero, ex direttore di varie reti Rai, su Il Fatto quotidiano (ma un’anticipazione l’aveva fornita già ieri sera a Piazzapulita). Secondo Freccero Grillo va da Vespa “perché si sente in finale” e “vuole parlare a un pubblico a cui di solito non parla: anziani e famiglie”, che presumibilmente fino a qualche anno fa nell’urna votava per Berlusconi. .

La sua scelta è comprensibile: lui ormai non si sente più un outsider, ma un leader che può vincere le Europee. Nella sua lotta mirata contro l’avversario Renzi gli serve anche andare a Porta a Porta.

Freccero nota che il comico genovese “potrà rivolgersi a un pubblico che finora ha solo sfiorato: quello di età medio-alta, che legge quotidiani “pesanti””. E aggiunge:

E questo sarà importante anche alla luce degli ultimi fatti giudiziari. La tangentopoli da larghe intese potrebbe veicolare verso il M5S i voti di strati di società che non ne possono più, ma che qualche settimana fa non l’avrebbero preso in considerazione.

Freccero prevede che da Vespa Grillo tralascerà “i temi di macroeconomia, tipici della sinistra, concentrandosi sulla microeconomia: dai problemi delle piccole e medie imprese, allo sperpero di denaro pubblico sui territori”.

Infine, in merito all’evidente contraddizione in cui cadrà Grillo, Freccero dice:

La contraddizione è evidente. Ma nella comunicazione non c’è memoria, si può anche dire l’opposto di quello che si affermava poco prima. Grillo sa bene che la tv generalista non è affatto defunta. E allora andrà da Vespa, magari alternando bastone e carota: parlerà delle sue proposte e farà qualche numero da disturbatore. Cercherà di dimostrare che lui non è solo l’uomo della rabbia.

In chiusura Freccero ipotizza che Grillo possa palesarsi anche nello studio di Announo, il nuovo talk show di La7 condotto da Giulia Innocenzi. E “non mi sorprenderei se andasse a Rai Tre”.

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