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Furore – Il vento della speranza, su Canale 5 la fiction sui migranti del Sud Italia

Su Canale 5 Furore-Il vento della speranza, la fiction che racconta la storia di una famiglia che si sposta al Nord per cercare lavoro, affrontando la diffidenza della gente e condizioni di lavoro poco favorevoli in un periodo in cui i migranti al Nord non erano pochi

pubblicato 14 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:36

Un’altra fiction ambientata nel passato, ma questa volta con uno sfondo sociale che racconta le difficoltà delle persone provenienti dal Sud di integrarsi al Nord: Furore-Il vento della speranza, la nuova fiction in sei puntate in onda da questa sera alle 21:10 su Canale 5, è una storia di passione e di coraggio, nell’Italia del dopoguerra, dove numerose persone, per cercare lavoro, lasciavano le loro terre spostandosi in altre regioni.

[I personaggi di Furore-Il vento della speranza]

Prodotto da Ares Film, il soggetto è di Teodosio Losito, che firma anche la sceneggiatura con Luigi Montefiori, Laura Sabatino ed Alessandro Scippa, per la regia di Alessio Inturri (qui l’intervista di TvBlog). Protagonisti sono i Licata che, alla fine degli anni Cinquanta, decidono di spostarsi al Nord dalla Sicilia per cercare lavoro e migliorare così la propria condizione. Dopo la scomparsa di uno dei suoi fratelli a causa di una malattia che non ha potuto curare, Vito (Francesco Testi, qui l’intervista di TvBlog) decide di portare con sè al Nord Italia tutta la propria famiglia, formata dalla madre Crocifissa (Angela Molina) e dai fratelli Saruzzo (Massimiliano Morra, qui l’intervista di TvBlog) e Rosa (Aurora Giovinazzo).

Il ragazzo decide di seguire il percorso intrapreso qualche tempo prima dallo zio Mario Patanè (Giuseppe De Rosa), andando a lavorare in una cittadina della Liguria, dove si trovano già numerose persone provenienti dal Sud. La loro condizione, però, non è delle migliori: disprezzati dagli abitanti del luogo, gli immigrati devono vivere in una strada, detta “budello”, che li separa dal resto della cittadina.

Chi vive in questa zona riesce a trovare lavoro solo come mano d’opera, grazie a Rino Schivo (Stefano Dionisi), che sfrutta la loro necessità di lavorare a proprio vantaggio. In un clima del genere, Vito stringe i denti ed accetta il lavoro, mentre Saruzzo si rifiuta di essere trattato in questo modo, convincendo anche gli altri operai a scioperare. I due fratelli, quindi, si ritrovano l’uno contro l’altro, alimentando le tensioni del “budello” ed all’interno della famiglia.

La serie seguirà anche le storie d’amore dei due protagonisti: Vito s’innamora dell’ex prostituta Concetta (Cosima Coppola), mentre Saruzzo vive una storia passionale con la sindacalista Irma (Giuliana De Sio), con cui condidive il punto di vista sulle condizioni degli operai.

Il tema dell’integrazione è raccontato con la storia di Sofia (Elena Russo), moglie di Schivo, meridionale d’origine e sempre snobbata dall’alta società, mentre Gianluca Belgrano (Tullio Solenghi), sindaco della cittadina, crede che gli immigrati debbano essere trattati con rispetto.

Tra proteste, amori e vendette, Furore-Il vento della speranza cerca così di raccontare un’altra storia di passioni e lotte sfruttando le differenze tra Nord e Sud e le difficoltà di integrarsi da parte di due popolazioni molto diverse tra di loro. Un tema che ha già scatenato le polemiche dei liguri, che non gradiscono di vedersi rappresentati in tv come razzisti, ma a cui il regista ha già risposto, sostenendo che il produttore della fiction Alberto Tarallo ha vissuto da piccolo un’esperienza simile a quella raccontata nella fiction.

Nessuna intenzione di offendere i liguri, ma il racconto vuole focalizzarsi su un tema purtroppo ancora attuale, permettendo a Canale 5 di trattare temi sociali nelle proprie fiction, cosa che accade di rado, come detto durante la conferenza stampa da Antonino Antonucci Ferrara, direttore della fiction Mediaset:

“Siamo una rete commerciale e per vocazione non facciamo argomenti sociali, ma in questo caso si parla di un periodo storico in cui ci fu emigrazione particolare. I meridionali venivano visti in un certo modo, non che ci fosse un razzismo.”

Ad ogni modo, Furore punta non tanto alla discussione su un tema che ancora oggi potrebbe dividere, quanto a raccontare una storia che possa emozionale quel pubblico abituato alle fiction Ares, in cui personaggi ed azioni servono a rendere la storia carica di pathos e tensione.



Furore – Il vento della speranza