Home Notizie Furore, Francesco Testi a TvBlog: “È una fiction che si distacca un po’ dal marchio Ares” (VIDEO)

Furore, Francesco Testi a TvBlog: “È una fiction che si distacca un po’ dal marchio Ares” (VIDEO)

L’attore a TvBlog ha rievocato anche la sua esperienza al Grande Fratello nel 2007 e ha raccontato come si è preparato per recitare in dialetto siciliano

pubblicato 12 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:36

TvBlog ha incontrato e intervistato Francesco Testi, protagonista di Furore – Il vento della speranza, la nuova fiction di Canale 5 prodotta da Ares Film, in onda da mercoledì 14 maggio per sei settimane in prima serata, nella quale interpreta Vito Licata.
All’attore, in passato al centro delle polemiche gossippare per il presunto flirt con Sabrina Ferilli e recentemente fotografato nel corso di una rissa con il collega (co-protagonista di Furore) Massimiliano Morra per questioni sentimentali legate all’attrice Adua Del Vesco – anche lei nel cast (i due, interpellati sul tema durante la conferenza stampa, hanno assicurato di aver fatto pace), abbiamo chiesto anche della sua esperienza all’interno della casa del Grande Fratello, che risale al 2007.

Hai origini veronesi, ma in Furore reciti in siciliano. Come ti sei preparato?

Sono parzialmente agevolato dal fatto che sono per metà siculo, perché il mio padrino di cresima era siciliano. Da quando avevo 10 anni ho a che fare con loro che sono di Agrigento. Quindi la musicalità l’avevo nella testa, ho fatto un lavoro specifico su tutte le battute con un dialogue coach. Chiaramente è un po’ atipico il veronese che fa il siciliano, però sono molto contento del risultato.

Da veronese ritieni che il razzismo nei confronti di chi viene dal Sud sia un tema attuale?

Assolutamente sì, anche se non è un disagio sociale invasivo come lo era all’epoca, 60 anni fa. In questi anni gli italiani provenienti da più parti hanno imparato a interagire, a conoscersi e ad apprezzarsi vicendevolmente. Poi la madre degli imbecilli è sempre incinta… Oggi dovrebbe essere un fenomeno totalmente anacronistico, però esistono persone che parlano di terroni, che discriminano. È una minoranza, da discriminare.

Hai colto una calo di interesse da parte del pubblico nei confronti delle fiction Ares recentemente?

No. Negli ultimi 10-15 anni loro hanno prodotto tanto, alcune sono andate bene, altre meno. È normale che sia così. Anche la Juve è stata criticata durante il campionato, ma ora ha 99 punti.

Voi puntate a 99 punti, dunque…

Sì, ci credo tantissimo. Dei lavori che ho fatto con loro è il migliore, anche a livello attoriale. Credo che la gente lo apprezzerà moltissimo. Esce un po’ dallo stereotipo, dal marchio della fiction Ares. Piacerà anche a chi di solito non segue l’Ares.

Ci sono però anche scene particolarmente hot, tipiche dell’Ares…

In fin dei conti è una fiction che hanno scritto loro. Hanno creato un genere in tv ed è logico e normale che lo portino avanti.

Hai dichiarato che essere stato concorrente del Grande Fratello non ti ha portato vantaggi nella carriera da attore. Al contrario, talvolta ti ha ostacolato?

Bisogna ri-chiarire una cosa che ho sempre detto ma che non è mai stata interpretata al 100% per come l’ho detta io: il Grande Fratello non l’ho mai rinnegato, non ho mai detto che se tornassi indietro non lo rifarei; sono abbastanza fatalista, quindi è una esperienza che rifarei. Il mio percorso di vita mi ha portato qui anche attraverso quello; proprio dopo il Gf ho deciso di trasferirmi a Roma e di iniziare un percorso formativo intensivo. Non mi ha aiutato e anzi, all’inizio, mi ha messo i bastoni tra le ruote perché vivevo il pregiudizio del ragazzo che voleva fare l’attore ma veniva dal Grande Fratello. L’ho superato, ma di pregiudizi in questo Paese strano ce ne sono molti. Siamo sempre alla prova, ma non è un problema. Abbatterò anche altri pregiudizi, se venissero fuori.