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Sky Italia – Telecom, accordo per la pay tv su banda larga: tutta l’offerta con la tv via internet

Sky Italia e Telecom hanno stretto un accordo per la trasmissione dell’offerta della pay tv sulla banda larga, usando un decoder MySky HD appositamente prodotto per la tv via internet, arrivando così anche laddove non è possibile installare la parabola per vedere la tv a pagamento

pubblicato 11 Aprile 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 05:45

Sky Italia sbarca sulla banda larga: ieri è stato annunciato un accordo con Telecom Italia che permetterà alla pay tv di mostrare i propri programmi anche attraverso le reti ultrabroadband, grazie ad un apparecchio MySky HD appositamente realizzato per la tv via internet. In questo modo, Sky potrà arrivare nelle case anche di coloro che non hanno la possibilità di installare la parabola, con la stessa offerta di chi invece usufruisce dei canali della piattaforma col satellite.

L’accordo permetterà agli utenti, dal 2015, di vedere cinema, serie tv e sport attraverso le tv di nuova generazione, i tablet e gli smartphone, allargando così il bacino di utenti di Sky. Il tutto, grazie alla fibra ottica che, con 30 Megabyite/secondo, permette una qualità molto alta anche per chi volesse seguire i programmi via internet.

Un accordo che fa contente sia Sky che Telecom, dal momento che entrambre godranno di numerosi vantaggi: se Sky in questo modo punta ad avere più abbonati, Telecom spera che l’offerta della piattaforma a pagamento possa spingere i clienti a passare alla banda larga.

“L’accordo con Sky si inserisce nell’ambito della strategia di Telecom Italia che individua nell’offerta di contenuti premium un elemento di valorizzazione delle proprie infrastrutture di rete di nuova generazione”, ha detto Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia. Intervistato da “Il Sole 24 ore”, Patuano ha specificato che lo scopo dell’accordo è quello di avvicinare alle nuove tecnologie anche chi potrebbe non trovarne un’utilità:

“Il classico esempio sono gli anziani: in Italia ci sono quattro milioni di famiglie di ultra sessantacinquenni, che dispongono sempre di un televisore, ma usano poco o nulla la banda larga”.

Con l’offerta Sky, anche loro potrebbe trovare una ragione per passare alla fibra ottica e, così, avere a disposizione più canali senza installare la parabola. Per Andrea Zappia, amministratore deleagto Sky Italia, si tratta di un’occasione per espandere il proprio raggio di azione:

“Fino ad oggi il satellite e’ stata l’unica tecnologia in grado di portare tutta la ricchezza della nostra offerta nelle case italiane, garantendo quegli standard di qualita’ che da sempre sono associati al brand Sky. Siamo convinti che la partnership con Telecom Italia rappresenti una grande opportunita’ per allargare il bacino di clienti della pay tv nel Paese, portando l’offerta Sky anche nelle case di tutte quelle famiglie che non avevano potuto finora avervi accesso e creando cosi’ nuove motivazioni per provare l’unicita’ della tv di Sky”.

Zappia, al “Corriere della sera”, ha detto di non temere che la banda larga possa essere di qualità inferiore rispetto al satellite, con il rischio che l’utente possa trovarsi con la partita interrotta dall’assenza di segnale:

“La nostra strategia è di uscire dal recinto del satellite che, pur essendo straordinario, per sua natura, soprattutto in un paese con alta intensità abitativa, è limitato potenzialmente. L’offerta su internet avrà qualche opportunità in più sull’on demand. Fino ad oggi on line non è mai esistita un’offerta simile perchè avevamo bisogno di una rete veloce e protetta”.

Sky, che ha da poco lanciato anche il servizio Sky Online per i non abbonati, vuole raggiungere quelle famiglie che non possono installare la parabola:

“Prenda una città come Siena o Venezia e tutta una serie di palazzi storici nei centri delle città italiane che hanno delle limitazioni soprattutto per chi come noi vuole portare più di un cavo. Sappiamo che sono almeno 1,5 milioni di famiglie. Quindi il ragionamento che abbiamo fatto è: sia che arrivi dall’alto con il satellite o dal basso con la fibra per noi non cambia nulla. A patto che sia un’esperienza comparabile con quella che abbiamo sul satellite.”

L’accordo, specifica Zappia, non è esclusivo:

“Telecom ha mostrato una grande determinazione nella spinta di un prodotto di questo genere ed, inoltre, ha una capacità dal punto di vista commerciale molto elevata. Riteniamo che attraverso una partnership con loro ci possa essere una maggiore opportunità di entrare in case dove oggi non siamo”.

Lo scopo della pay tv, insomma, è quella di allaragare i propri clienti, con un’offerta che, anche sulla fibra ottica, promette di soddisfare chi cerca produzioni attuali e non un catalogo di prodotto già visti:

“Noi crediamo che chi vada online difficilmente cerchi un contenuto di archivio. Più probabilmente è chi scarica ‘Il trono di spade’ illegalmente. Allora glielo diamo contemporaneamente all’uscita in America o quasi, nella speranza che preferisca farlo legalmente. Per questo abbiamo meno titolo di Netflix o Infinity”.

A proposito di Netflix, che ha posticipato il suo debutto in Italia, per Zappia l’arrivo della piattaforma on demand nel nostro Paese, ricco di canali in chiaro, non sarà facile:

“Credo che difficilmente un operatore come Netflix entrerà in Italia perchè la loro posizione è forte dove non esiste un’offerta gratuita così significativa. In America l’abbonamento basic per la tv non è lontano dai settanta dollari. Allora l’arrivo di un’offerta a 9,99 dollari cambia il panorama. Ma di fronte a novanta canali gratuiti faccio fatica a distinguermi. In Italia abbiamo avuto uno sviluppo anomalo ottenendo un eccesso di offerta gratuita. L’Italia ha molti più canali in chiaro di qualunque altro Paese dell’Unione Europea e se questo è un bene per il consumatore rende insostenibile lo sviluppo per l’offerta per chi ha tanti canali.”

Meglio, secondo Sky, puntata su un’offerta già nota al pubblico con nuovi canali per poterla vedere come, appunto, la banda larga, che dovrebbe espandersi nel corso dei prossimi anni e rendere quest’accordo utile ad entrambi gli operatori.