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Tribbù, non solo cabaret ma anche sitcom

Desta curiosità, ma neanche troppo, il nuovo comic show della Raidue di Antonio Marano, a metà tra villaggio vacanze e progetto sperimentale. In questo varietà sui generis, dal titolo Tribbù, le due scuole di cabaret più famose d’Italia (quella napoletana e quella lombarda) si fondono per creare un divertente connubio. Dopo le anticipazioni offerte dalla

8 Giugno 2007 22:00

alessandro siani serena garitta Desta curiosità, ma neanche troppo, il nuovo comic show della Raidue di Antonio Marano, a metà tra villaggio vacanze e progetto sperimentale. In questo varietà sui generis, dal titolo Tribbù, le due scuole di cabaret più famose d’Italia (quella napoletana e quella lombarda) si fondono per creare un divertente connubio.
Dopo le anticipazioni offerte dalla nostra Debora, scopriamo i dettagli dell’ultima ora dalla conferenza stampa seguita da Digital-sat.
Condotto dal napoletano Alessandro Siani e dalla genovese Serena Garitta, il programma è stato registrato al Tunnel Comedy Club a Napoli e al Caffé Teatro di Verghera di Samarate a Varese, due studi uniti virtualmente da una porta spazio-temporale, uno stargate, che porterà i due conduttori a cambiare location più volte nel corso della stessa serata.
Ma non ci sarà solo cabaret, anche una vera e propria sit-com basata sulla “storia d’amore” tra i due conduttori a cui daranno filo da torcere diversi guastatori.
Un importante spunto di riflessione è emerso dalle parole del regista Rinaldo Gasperi, che ha rilevato la particolare commistione linguistica voluta dagli autori al fine di mostrare al pubblico due generi televisivi e due mondi socialmente diversi.
Nel corso della conferenza stampa, è inoltre intervenuto il direttore di RaiDue Antonio Marano, a sottolineare l’importanza della comicità nel palinsesto della seconda rete Rai.
La presentazione di questa nuova trasmissione è stata dunque l’occasione per rivedere in pubblico il tormentato direttore, da un mese al centro di un vero e proprio valzer delle poltrone: alle legittime domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sulla stagione si è trincerato dietro un secco ‘no comment’, limitandosi a parlare di:

“una crisi nella tv dovuta alla mancanza di coraggio, quando da più parti ci viene chiesto di provare, di sperimentare nuove cose. Io sono uno che ha sempre voglia di tentare, correndo il rischio di sbagliare qualche volta: potrei dire di avere quasi il diritto di sbagliare, ma con la coscienza a posto per non essermi tirato indietro. Rimanere legati ai soliti clichè non è da Rai”

Il direttore si è pure concesso un commento su Libero, che è stato riportato in tv proprio da Siani con risultati fallimentari:

“il suo mancato successo era dovuto al format, troppo legato al personaggio, tanto che una volta andato via Mammuccari, nessuno è riuscito più a risollevarlo, segno che era il programma ad essere esaurito”.

E infine Marano ha rivolto un augurio in vista della prossima stagione:

“In autunno continueremo a provare altre cose e, indipendentemente da chi sarà al mio posto, spero vivamente che questa vocazione alla sperimentazione non vada perduta”.

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