Home Notizie Non è mai troppo tardi, la conferenza stampa della fiction di Rai1 con Claudio Santamaria e Nicole Grimaudo

Non è mai troppo tardi, la conferenza stampa della fiction di Rai1 con Claudio Santamaria e Nicole Grimaudo

L’incontro del cast artistico e tecnico della miniserie di Rai1 con i giornalisti in diretta su TvBlog

pubblicato 14 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:17

13.29 Finisce la conferenza.
13.26 Santamaria: “Un programma educativo della tv? Conosco poco la televisione, non ho proprio la tv in casa. Ho un proiettore per vedere un film”.

13.25 Santamaria presenterà la miniserie al Festival di Sanremo, ma non si sa ancora con quali modalità.
13.23 La giornalista dell’Unità dice che i funzionari Rai dovrebbe fare un master con Manzi. Nardella: “L’abbiamo prodotta noi la fiction!”.
13.21 Nardella dice che anche negli anni ’60 c’erano “prodotti televisivi schifosi”.
13.19 Nardella: “Noi che facciamo tv facciamo un errore quando puntiamo al minimo comune moltiplicatore e non al massimo comune denominatore. Bisogna fare prodotti stratificati, che parlino anche a persone che non hanno i mezzi”. Poi spiega che Braccialetti rossi è iniziato con spettatori di media di 59 anni ed è arrivato a 51.
13.13 Le domande dei giornalisti. Guardare la fiction porterà gli spettatori a fare malinconici confronti con la tv di oggi? Enni: “La malinconia non deve essere un alibi. Chi ha visto la miniserie si è commosso. Bando alle malinconie, c’è un modo di fare la nuova televisione, non è pedagogica, ma è di servizio. Non vogliamo essere pedagogici, ma plurali”.
13.12 Enni spiega che la storia di Manzi è “parlante” anche per gli addetti ai lavori:

Nell’insegnamento, così come nella tv, si può scegliere di parlarne e teorizzarne oppure, come Manzi e come noi, pensare che l’insegnamento, come la tv, non esiste finché non si fa.

Barbagallo: “Non possiamo non tener conto che la Rai ha prodotto questa fiction. Significa che qualcosa si può fare”.

13.07 Grimaudo: “Il ruolo di Ida mi è piaciuto subito perché nasconde una notevole dolcezza. Alberto Manzi era appassionato al mestiere, anche io mi sarei innamorata di lui. Il messaggio è di istruzione come libertà. Questo è bella televisione, come quella che faceva Manzi”.
13.04 Santamaria: “Celebrare questo personaggio in tv significa far riflettere sulla scuola, su come vengono formate le generazioni future. Manzi se i ragazzi suggerivano la risposta in classe non si infastidiva perché la classe è il futuro della società, che non deve essere competitiva. Classificare l’errore, il bambino è sbagliato. Credo che Manzi sia ancora oggi 50 anni avanti. Lo ritengo una specie di supereroe”.
12.59 Monica Zapelli: “Manzi è un personaggio straordinario per l’anomalia del suo incontro con la televisione. Era uno scrittore, una persona con una preparazione smisurata. Ma era anche un irregolare. La Rai ebbe il coraggio di chiamarlo. Quando morì Kennedy gli fu chiesto di non parlarne in tv. Lui la prima cosa che fece fu parlare di Kennedy. Il suo programma fu comprato in oltre 70 Paesi nel mondo”.
12.56 Ancora Barbagallo:

Produrre questa miniserie in questi anni non è stato facile, ma forse questi anni di attesa sono serviti. Il fatto che la Rai abbia deciso di produrre la fiction la richiama ad un obiettivo: tornare ad essere l’industria culturale più importante del Paese. Il regista ha scelto un approccio popolare ma alto.

12.52 Barbagallo: “Cinque sei anni fa lessi un articolo su una mostra organizzata su Manzi. Sono del ’58, Manzi me lo ricordo, seguivo le sue lezioni. Mi ha colpito il suo essere libero, rivoluzionario. La sua generosità nei confronti dei ragazzi. Non metteva voti, ma timbri con scritto ‘fa quel che può, quel che non può non fa’. Mi piace molto anche la scena finale in cui lui sprona i ragazzi ad avere senso critico”
12.51 Nardella cita Manzi: “Dobbiamo insegnare alla persone, facendole divertire, senza farle annoiare”. Poi parla Andrea Barbagallo, produttore della miniserie.
12.47 Nardella introduce la fiction e spiega che la Rai è impegnata affinché tutti abbiano voce nella rappresentazione della fiction. “Non escludiamo nessun punto di vista”.
12.44 Per la Rai sono presenti la vice direttore di Rai1 Roberta Enni e Francesco Nardella. Presente anche la sceneggiatrice Monica Zapelli.
12.42 Inizia la conferenza.

Tra pochi minuti inizierà la conferenza stampa di presentazione di Non è mai troppo tardi, la serie tv in 2 puntate da 100 minuti in onda lunedì 24 e martedì 25 febbraio 2014 su Rai1 in prime time. TvBlog la seguirà in tempo reale.

La fiction, diretta da Giacomo Campiotti, regista anche di Braccialetti Rossi, è prodotta da Rai Fiction e realizzata da BiBi Film tv. La sceneggiatura è scritta da Claudio Fava, Monica Zapelli e dallo stesso Campiotti. Il cast è formato da Claudio Santamaria, Nicole Grimaudo, Gennaro Mirto, Andrea Tidona, Roberto Citran, Emanuela Grimalda, Lucia Mascino, Giorgio Colangeli, Edoardo Pesce e Marco Messeri.

Non è mai troppo tardi racconta la vita del Maestro Manzi, il celebre maestro-conduttore che negli anni ‘60 “alfabetizzò” gli italiani attraverso la televisione con il programma intitolato appunto Non è mai troppo tardi.