Home Flavio Insinna Tutti a scuola dall’italiano medio Insinna: “Si può cambiare il pacco, non il Presidente Napolitano”

Tutti a scuola dall’italiano medio Insinna: “Si può cambiare il pacco, non il Presidente Napolitano”

Flavio Insinna ha sviolinato il Presidente Napolitano alla corte di Frizzi

pubblicato 23 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 14:05

Quella che vi raccontiamo oggi è una storia molto italiana. Quella di un presentatore di nome Flavio Insinna, che è tornato da poco con la coda tra le gambe a condurre Affari tuoi. Visto il suo ritrovato afflato aziendalista, quale migliore occasione di Tutti a scuola per rinforzare le relazioni istituzionali?

Stiamo parlando dell’evento televisivo di RaiUno, di cui Fabrizio Frizzi è ormai padrone di casa secolare, che apre il nuovo anno scolastico al cospetto del Ministro dell’Istruzione in Carica e del Presidente della Repubblica. Ospite dell’edizione 2013, tra gli altri, è stato proprio Insinna, che ha preparato un vero siparietto da scuola Gigi Proietti.

Un siparietto che ha racchiuso a pieno l’italiano medio, l’impiegato riverente e con il mito dei santi in paradiso:

“Io ero secchione, studiavo dalla mattina alla sera. Papà diceva, prima il dovere e poi il piacere. Il piacere di ripassare le materie del dopodomani. Mi son guastato tanto dopo, crescendo. Infatti papà l’ultimo periodo diceva ‘Ricomincia a studiare, altrimenti saranno Affari tuoi’. Era medico e mago veggente. Sulla scrivania di mio papà, nel suo studio da medico, la foto più grande è una foto col Presidente. E lo dico perché mio padre guardava mia madre ridendo, vabbè ci è venuto un po’ così, però hai visto che foto che ha col Presidente. Penso che sarà orgoglioso che, nel mio piccolo, io sia arrivato qui. Un’altra foto farebbe felice papà”.

Dopo quest’esordio già encomiastico, nei confronti del committente, Insinna ha proseguito con un aneddoto altrettanto wannabe:

“Mia sorella era in classe con uno dei figli del Presidente Napolitano. C’è un sogno che ogni tanto ho fatto. Se si fossero sposati… Il cerimoniale aveva proposto ai nostri autori Rai, che hanno acconsentito, di fare una Carrambata. Ho detto, ci arrestano. Io che scorrazzavo qua al Quirinale. Presentare Affari tuoi la sera di Capodanno a reti unificate, dopo il suo discorso. Invece delle 20 legioni, 20 corazzieri. Il Presidente che telefonava, abbassate l’offerta che c’è la spending review. L’unica cosa è che avremmo cambiato il pacco, ma non voglio mai cambiare il Presidente della Repubblica. Lo dico da cittadino italiano”.

Applausi a scena aperta, come si conviene al rituale ossequioso in scena sulla prima rete di stato. Poi Insinna ha aggiunto al collega Frizzi:

“Avevi tremato? Pensavo fosse l’ultima uscita in televisione. Voglio rischiare gaffe nel cerimoniale… Non sono di casa qui al Quirinale, purtroppo”.

Alla fine, da bravo chierichetto, Insinna ha letto la lettera di Lincoln, quella del papà che scrive al figlio per il primo giorno di scuola, rivolgendosi ancora al Presidente Napolitano seduto:

“Per ogni farabutto c’è un eroe, per ogni politico corrotto c’è un capo pieno di dedizione”.

La gag del “voglio Napolitano come suocero” è proseguita nel saluto finale, con il Presidente che gli ha chiesto quale dei suoi figli andasse a scuola con la sorella, per poi stare al gioco:

“Peccato si trattasse di Giovanni che si è sposato. c’ho il secondo, Giulio, che è ancora scapolo.

A questo punto Insinna ha rilanciato:

“Ma c’è pure l’altra mia sorella, Valentina. Siamo in tempo”.

W l’Italia dei matrimoni di interesse e degli inciuci di palazzo elevati a materia di gag. Ci piace ridere delle nostre sventure dopotutto e, non a caso, chi lo fa ha successo come conduttore nazionalpopolare. Questa è la RaiUno che non morirà mai, quella dell’amor di facciata.


P.s. L’appuntamento speciale odierno con Tutti a scuola ha indotto La vita in diretta a fermarsi del tutto, per quanto sarebbe potuta andare in onda almeno Italia in diretta (che è a oggi la parte meno vista). Che l’intera redazione si sia presa una pausa di riflessione, prima delle grandi manovre in atto da domani? Al suo posto è andato in onda il documentario in bianco e nero del 2012 La guerra dei vulcani, che con i contributi dell’Archivio Storico Istituto luce ha ricostruito il triangolo amoroso tra Rossellini, Magnani e Bergman. Lo aspettiamo al varco dell’Auditel.

Flavio Insinna