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Cory Monteith: Naya Rivera lo ricorda al Giffoni Film Festival 2013

Previsto un video tributo da parte del GFF il 24 luglio, quando a Giffoni arriverà Naya Rivera.

pubblicato 17 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:27

Mancano poche ore all’inizio della 43° edizione del Giffoni Film Festival – al via ufficialmente venerdì 19 luglio, ma da domani in pista con una maratona Pirati dei caraibi – e abbiamo incontrato i due vice direttori della manifestazione, ‘braccio armato’ del direttore artistico, e ideatore del Festival del Cinema per Ragazzi, Claudio Gubitosi. Parliamo di Antonia Grimaldi, che al Festival è arrivata da giurata e ora cura, tra i suoi vari incarichi, la selezione dei film in e fuori concorso delle sezioni Kids (Elements +3, +6 e + 10); con lei Manlio Castagna, da 14 anni al GFF per il quale, tra l’altro, segue le sezioni Generator +13.

Con loro c’è modo di parlare anche di tv, di serialità teens e kids che i giovani giurati divorano (lontano dal GFF): lo testimoniano anche gli ospiti più attesi dai ragazzi, ovvero Ruggero Pasquarelli da Violetta e Naya Rivera da Glee. E parlare di Glee in questi giorni vuol dire parlare di Cory Monteith, morto per un mix di alcool e droga e ritrovato senza vita sabato in un hotel di Vancouver. Già pronto un video-tributo per il 24 luglio, giorno in cui al Festival arriverà proprio Naya Rivera, sua partner nella serie tv per quattro stagioni. E sarà, magari, un’occasione per affrontare con i ragazzi i rischi delle dipendenze, tema caro al festival.
I dettagli sull’omaggio a Cory sono ancora da definire, ma il GFF è in contatto con i gleeks italiani. Arriveranno presto nuovi dettagli.

Nel frattempo ne approfittiamo per una chiacchiera sulle serie tv più amate dai giovanissimi, su quel che manca all’Italia nel settore fiction per ragazzi, di Violetta e, perché no, anche di lacrimevole Candy Candy, antesignana di tutte le teen e kids soap del Duemila. In alto la video-intervista doppia mentre di seguito qualche battuta in più sulla teen fiction, in Italia e non solo.

Dai tempi de I ragazzi del muretto, passando anche per i film di Moccia e arrivando a I Liceali, cosa manca in Italia nel racconto dei teenagers, sia al cinema che in tv?
Manlio: Manca molto, mancano i giovani che sappiano parlare bene dei giovani. Ma ci sono anche delle belle trovate cinematografiche: penso a Scialla, film che trovo molto interessante nel racconto del rapporto tra genitori e figli.

Aspetto importante del GFF sono gli ospiti. Quali ospiti chiedono i ‘giffoners’?
Manlio: Ultimamente c’è una grande passione per le serie tv e gli ospiti più richiesti hanno a che fare con i cult della serialità tv. Sicuramente c’è Glee al primo posto, ma c’è anche The Vampire Diaries e sta salendo Game of Thrones. 

Il rapporto creatosi con Glee, partito con la partecipazione di Dianna Agron al Festival lo scorso anno e ribadito nel 2013 con Naya Rivera, ha fatto nascere una sorta di ‘contenuto extra’ al GFF, il Gleeffoni. Come nasce questo “Gleeffoni”?
Manlio: Beh, nasce proprio per mettere insieme le esigenze e le voglie dei ragazzi con un nostro ‘nuovo orientamento’. Non guardiamo solo al ‘cinema’, ma anche al cinema ‘in tv’. Gleeffoni nasche proprio dalla voglia di mettere insieme televisione, cinema e la passione dei ragazzi per queste nuove star del mondo dello spettacolo.

Avevate pensato di invitare Cory Monteith? Prevedete un omaggio per lui?
Sì, era tra i dei quattro personaggi di Glee che più ci interessavano. Poi abbiamo puntato su Naya Rivera e ci siamo riusciti. Per Cory stiamo già lavorando con la sua Fanbase e sono al vaglio una serie di ipotesi. Ma abbiamo già realizzato un video ricordo.

Se i giurati più grandi stanno aspettando Naya Rivera, le più piccole attendono Ruggero Pasquarelli di Violetta. L’esperienza nella narrativa per ragazzi di certo non manca, per cui secondo te quale è il segreto di produzioni sul genere Violetta?
Antonia: Sicuramente la capacità di unire leggerezza con i problemi quotidiani di una ragazzino. Violetta non vive grandi drammi: cero, è orfana di madre, ma ha un padre ricco e brillante e insegue il sogno della musica. Ci sono le preoccupazioni dei ragazzi, come la difficoltà di Violetta di far capire al padre che sta crescendo e quella di inseguire il sogno di diventare una cantante, insieme. Ma il tutto stemperato dai toni della commedia e da una musica trascinante che coinvolge i ragazzi.

Beh noi siamo cresciute con Candy Candy…
Antonia: Ecco, Violetta e Candy Candy non hanno nulla in comune. Bastano quattro dati per inquadrare Candy candy: è orfana di entrambe i genitori, il suo primo amore muore tragicamente, si sceglie un mestiere allegrissimo, come l’infermiera, e si trova ad esercitarlo durante la Seconda Guerra Mondiale….

In effetti le giovani generazioni vanno meglio. E quelle che vanno a Giffoni ancora di più.