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#WIDG – La produzione del secondo giorno

Tutto quel che hanno scritto i blog di WIDG nel secondo giorno della settimana dedicata dal web alla qualità televisiva.

pubblicato 28 Febbraio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 22:59

Seconda giornata di WIDG – La tv che vorrei e seconda giornata di produzioni a tema, che vado segnalandovi, a partire dal contributo che ci ha concesso Renzo Arbore, ripreso anche da TmNews e altre agenzie. Ma come sapete, non siamo soli, in questo ambizioso progetto di discussione: ci sono ben 27 realtà online che collaborano a questa piattaforma online che si occupa di qualità in tv. E così, ecco il secondo digest che raccoglie tutta la produzione del 28 febbraio 2012, davvero varia e variegata. Se vi foste persi quella di ieri, la trovate qui: #WIDG – La produzione del primo giorno

RealityShow.blogosfere.it ha proposto un’intervista a Walter Pancini, che ha difeso a oltranza l’Auditel:

La nostra rilevazione rappresenta il migliore dei mondi possibili. Bisogna anche sottolineare che non vi sono dogmi di fede. Esistono modi diligenti di operare e modi non diligenti. Noi operiamo nel modo più diligente possibile a livello non solo italiano ma secondo la best practice internazionale. [continua]

Chissenefrega ha lanciato una bella provocazione: Migliorare la tv o migliorare lo spettatore? E si gusta anche le risposte sulla “tv che vorrebbero” i suoi lettori, una bella community:

emerge fondamentalmente il pensiero che una tv improvvisata e in mano a professionisti scadenti non è una buona tv (eggraziealcavolo, dirà qualcuno). Si nota una certa nostalgia per le grandi trasmissioni del passato e la voglia molto moderna (ma forse proprio per questo non adatta a tutti) di crearsi dei palinsesti personalizzati grazie ai contenuti che si trovano su internet e che provengono perlopiù dall’estero (e anche perlopiù illegalmente, ma qui si potrebbe aprire un nuovo ed infinito dibattito) [continua]

 

Mondoreality ha intervistato Giona Peduzzi, autore di Italia’s Got Talent e Uomini e donne:

«Secondo me l’equivoco che si fa spesso quando si parla di qualità televisiva è pensare a qualità come cultura. Io diffido ci chi parla di qualità a proposito della televisione perché è come se si pensasse la televisione per quello che non è. La televisione non è un libro, non è un museo, una libreria, una biblioteca. La televisione è un mezzo che ti intrattiene quando stai a casa e non hai voglia di fare tutto il resto; o non hai gli strumenti culturali, economici, sociali per farlo. […] Mi piacerebbe che la televisione avesse il tempo e la possibilità di reinventarsi un po’ di più e invece purtroppo per tanti motivi è sempre molto simile a se. Questo cambierei, poi per il resto penso di essere un privilegiato e di fare uno dei lavori più belli del mondo [continua].

E poi, sempre Mondoreality , ha intervistato Giancarlo De Andreis, autore di Ballando con le stelle:

«La vostra iniziativa è lodevole perché aiuta tutti noi a riflettere su alcuni dati […] ci sono trasmissioni che meriterebbero una valutazione diversa […] Ho visto, per esempio, degli scampoli di Sostiene Bollani e devo dire che un ottimo modo di fare tv di qualità nel tentativo di rendere qualcosa di nicchia più popolare. Masterchef ed X Factor su Sky non avranno tanti ascolti ma sono fatti benissimo. Anche lo stesso Got Talent è confenzionato in maniera ineccepibile. Molto meglio in registrata sicuramente. Considerando che Ballando, invece, va in diretta la considero una macchina organizzatissima. Si vede quando dietro ad un programma c’è un lavoro tecnico… poi, puo’ piacere o meno. [continua]»

Tvzoom ha proposto un’intervista a Simona Ercolani. Un’autrice capace di sfornare Sfide ma anche flop come uMan:

«Quando sono capo progetto decido io, per il resto dipende dai programmi: ci sono quelli d’autore e quelli per la tv commerciale dove vieni chiamato come un killer, per fare un prodotto che abbia determinati canoni. Quando fai la tv industriale è l’editore che conta [continua]»

UnDueTre ha intervistato Edoardo Raspelli:

«Prima di noi rete 4 faceva uno share ridicolo con filmetti o altro, e noi, anno dopo anno, abbiamo aumentato il numero di spettatori assoluti e la percentuale di ascolto, cioè lo share. Questo, anche se non può interessare, è uno dei motivi di sopravvivenza e di successo di una televisione, soprattutto per quella commerciale. [continua]

Mag Series si chiede che mondo sarebbe senza l’Auditel.

CineTivu ha pubblicato i risultati del secondo appuntamento con l’analisi qualitativa di WIDG – La Tv che vorrei, ripresa da Chic o Choc, da Digital Sat e da RealityShow. Il commento di TvBlog ve l’abbiamo offerto qui.

Chimachimera fa qualche considerazione sulla stagione del Grande Fratello. Interessante questo punto di vista: «il grande fratello, ha sbagliato nel non seguire l’evoluzione dei suoi primi spettatori e crescere con loro, nel rispetto anche dello status del programma che si era proposto all’inizio».

Gossiplandia ha aderito oggi, con un contributo sulla “tv che vorremmo. Meno trash. Meno cronaca nera. E poi più normalità: una caratteristica spesso ignorata. Ma se c’è chi la indica come un qualcosa da recuperare, probabilmente, la tv è davvero scollegata dalla normalità e dalla realtà.

Su IsaeChia c’è la versione di Chia: «Vorrei una tv coraggiosa. Una tv che se ne frega di questi benedetti numeri, e che si dimostra innanzitutto coerente nelle proprie scelte e rispettosa dei telespettatori [continua]».

Matteoblog propone riflessioni sul cambiamento del preserale.

TvTeleRacconto sceglie, come esempio di qualità, Quelli che il calcio.

Partecipano a WIDG – La tv che vorrei anche Webl0g, VicoloDelleNews, TvGlobo, TvBlog.Girlpower, Tuttofamedia, Televisionando, TelefilmCult, PubblicoDelirio, LaBuonaTivu, LaNostraTv, Antonio Genna e Accademia dei Telefilm.