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#WIDG – La produzione del primo giorno

Tutta la produzione di WIDG – La tv che vorrei

pubblicato 27 Febbraio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 23:01

Widg – La Tv che vorrei comincia a far parlare di sé. E infatti, AGI e Primaonline riprendono il contributo di Pippo Baudo sull’Auditel: «Ho avuto sempre un rapporto molto difficile con l’Auditel, è una cosa che non ho mai stimato. Non l’ho mai considerata una cosa seria e questo fin da subito», ha detto Baudo, per poi rincarare: « Io non credo più all’Auditel».

Con questo post, facciamo un riepilogo dei contenuti prodotti oggi da tutti coloro che partecipano all’iniziativa. Come vedrete, ce n’è davvero per tutti i gusti. E una rassegna della produzione si trova anche su Storify. Dopo l’adesione di Antonio Genna e quella di TvTeleracconto il numero delle realtà che partecipano all’iniziativa è salito a 26.

Realityshow.blogosfere.it ha raccontato della schiavitù nei confronti dell’Auditel e dei trucchetti che vengono applicati per risultar sempre vincenti. Mondorealiy ha pubblicato un’interessante intervista a Sergio Colabona, regista del Grande Fratello, che, molto schiettamente ha parlato del rapporto fra reality show e qualità televisiva. Dicendo, fra l’altro che si potrebbe coniugare il reality con la qualità,

(ride, Ndr) Facendo un reality che non scenda nel trash, che è un qualcosa di soggettivo. Se per qualità televisiva si intende una televisione non volgare e che abbia anche fini educativi il reality potrebbe farlo, ma non lo fa quasi mai. Potrebbe farlo se decidesse di fare buoni ascolti senza mostrare belle gambe o gente che vomita insulti addosso agli altri. […] Io non penso che attualmente il Grande Fratello o L’Isola dei famosi, che non vedo ma so qualcosa, si prefiggano come obiettivo principale la qualità. Anche noi stessi, perché fare 25 puntate, come faremo, di alta qualità è difficile. Uno potrebbe fare qualità se ha qualcosa da dire o da proporre; Fiorello per esempio si permette di fare una televisione, diciamo, di qualità andando in tv una volta ogni 7 anni. Noi andiamo in onda da 12 anni, 30 puntate all’anno. Tu capisci che la qualità non può esserci. [continua]

UnDueTre ha intervistato Carmine Castoro l’autore di un libro dal titolo decisamente curioso: Maria De Filippi ti odio. Che ha spiegato:

Maria De Filippi, per me, è l’epicentro, lo snodo nevralgico, il sole nero di un più generale assetto delle immagini e delle parole spettacolarizzate, che è come una ragnatela, la propagazione di un’eco da un orizzonte di potere più o meno centralizzato, che ha trasformato tutti in valvole e pistoni di una macchina che gira a vuoto. Senza più linee guida, finalità, sequenze logiche, storia e sviluppo reale delle emozioni. E l’odio è proprio il recupero di sentimenti forti, di punti di riferimento stabili e netti contro la vischiosità di tanti format – reality soprattutto – che entrano silenziosamente ma in maniera rovinosa nella nostra anima. L’odio è il “no” a una subcultura della tolleranza che non è più rispetto delle diversità [continua]

Chimachimera riflette sull’equivalenza meno ascolti = meno qualità. Chissenefrega ha lanciato un paio di domande a tema per i suoi lettori.

CineTivu ha presentato il panel che si occupa delle analisi qualitative della tv, e poi i relativi risultati della “sfida” fra Italia’s Got Talent e Ballando con le stelle. Ripreso da Chic O Choc e da Digital Sat, da Inside Tv e da MagSeries e TvGlobo. TvBlog.Girlpower si chiede se la promozione di entrambi i programmi sia il trionfo del trash. E noi offriamo il nostro commento. Anche Realityshow.blogosfere.it riprende i risultati dell’analisi qualitativa e l’intervista a Colabona.

Mag Series ha anche chiesto ai propri lettori cosa vorrebbero vedere in tv.

La Nostra Tv ha proposto una riflessione sul fatto che le reti televisive generaliste abbiano perso interesse per la programmazione di film e interviste ai telespettatori nella rubrica la voce del popolo.

MatteoBlog propone la sua analisi della domenica pomeriggio.

Sempre TvGlobo ha proposto ai suoi lettori i motivi dell’adesione, una riflessione sulle convenzioni numeriche dell’Auditel e qualche domanda su Che tempo che fa e la qualità.

Aderiscono alla piattaforma anche: Isaechia, LaBuonaTivu, TelefilmCult, Televisionando, Tuttofamedia, TvZoom, VicoloDelleNews e Webl0g.

WIDG si può seguire, oltre che attraverso tutti i link ai blog che aderiscono all’iniziativa, tramite l’apposita pagina Facebook, l’hashtag su Twitter #WIDG