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Che cos’è la satira e chi la fa davvero?

Interrogarsi sulla missione della satira nell’età contemporanea è sicuramente un dilemma complesso e controverso. Che nasca come genere prettamente romano, e dunque risalente alle origini della nostra civiltà, è un dato innegabile. Ma da dove deriva il termine satira da un punto di vista etimologico? Da una parte la satura è correlata con l’aggettivo saturus

14 Ottobre 2006 18:00

satiro Interrogarsi sulla missione della satira nell’età contemporanea è sicuramente un dilemma complesso e controverso. Che nasca come genere prettamente romano, e dunque risalente alle origini della nostra civiltà, è un dato innegabile. Ma da dove deriva il termine satira da un punto di vista etimologico?
Da una parte la satura è correlata con l’aggettivo saturus e affonda le sue radici nella la satura lanx, una sorta di recipiente-contenitore, assimilabile a una moderna antipastiera e adibito ai più svariati usi, che vuole alludere alla varietà dei temi proposti. D’altro canto, il termine viene connesso alle figure dei Satyri, esseri mitici famosi per il loro carattere burlesco e scurrile nell’ambito dei riti orgiastici legati al culto di Bacco.
Dunque, un genere mordace, sferzante che, per essere tale, deve colpire nel segno.
L’antichità ci ha offerto brillanti esempi di autori satirici che, di volta in volta, potremo anche citare.
Ma questo è un blog di televisione e, dopo una doverosa parentesi eziologica, è il caso di arrivare al punto affrontando un argomento spinoso ma attualissimo.
Che cos’è la satira oggi e chi la fa davvero?
Abbiamo visto, di recente, due professionisti del settore nell’era mediatica odierna lanciarsi strali polemici come ai tempi dell’età romana. Trattasi di Daniele Luttazzi e Luciana Littizzetto.
Il primo, noto per il suo fare scomodo e irruento, ha accusato l’ospite fissa di Fazio di aver rinunciato alla propria missione satirica:

“Domenica scorsa, su RaiTre, una comica affermata (Luciana Littizzetto a Che tempo che fa) ha tentato di affrontare due temi satirici, la Finanziaria e la vicenda Telecom. L’argomento da lei usato per far ridere è stato: ‘Non ci si capisce niente’. Apprezzo il fingersi massaia, ma la satira non può non capire: deve fare i compiti a casa, informarsi e poi esprimere un dissenso informato. Un comico non può improvvisarsi satirico”.

C’è da dire, tuttavia, che Luttazzi ha poi rettificato sul suo blog, affermando che la sua voleva essere un’accusa alla Rai di sinistra per la disinformazione sparita. Secondo lui, chi ha pubblicato o chi ha ripreso quell’intervista non ha citato ben altri nomi a cui intendeva destinare la sua critica, mentre l’avrebbero ridotta a un pretestuoso attacco verso la Littizzetto, che voleva essere un esempio generale.
L’incontenibile Luciana, dal canto suo, ha ribattuto con savoir fair alle Invasioni della Bignardi (clicca qui per il video):

“Mi dispiace, ma lui è talmente bravo che non ha bisogno di parlare dei suoi colleghi. Io faccio un altro mestiere. Faccio il saltimbanco. I comici non devono insegnare niente a nessuno. Fanno ridere e basta”.

Questa voleva essere un’introduzione-provocazione (sappiamo che dell’alterco tra i due si è già ampiamente discusso e in ogni caso non vogliamo farne un caso politico).
L’intento è quello di aprire un forum sulla satira italiana dei giorni nostri, riproponendo testimonianze, opinioni e punti di vista delle varie voci in capitolo.
Prima di darvi appuntamento alla prossima, vi lasciamo con un video di Youtube tratto dal discusso Satyricon (un frammento dell’intervista a Marco Travaglio).