Grande Fratello zittisce la nonna di Gaia. La verità gli fa male, lo so

Nella puntata di ieri sera del Grande Fratello il giochetto sul coming out estorto non ha funzionato. Il siparietto allestito sul presunto gay represso Luca Di Tolla (che Queerblog ricostruisce con grande attenzione) ha finito sia per inimicarsi la comunità omosessuale – il tema è stato denigrato con tanto di ‘Luca era gay, ma adesso sta con lei’ – che per puzzare di tarocco lontano un miglio.

Se gli autori volevano forzare la mano per recuperare ascolti non ci sono riusciti: lo share, leggermente risalito al 19% ma di fronte a soli 4 milioni e 300mila spettatori, desta preoccupazione per un programma cullatosi sui trash-allori e, ora, costretto a reggere un’intera stagione. Soprattutto perché da lunedì prossimo arriva Fiorello e non ce ne sarà più per nessuno.

Auditel a parte, c’è stato un momento passato inosservato ieri sera che merita di essere approfondito. Protagonista Gaia, che tra uno scandalo e l’altro ha regalato l’unico momento di vero reality. Il Grande Fratello l’ha, messa, infatti in comunicazione telefonica con la nonna Maria, reduce da un intervento.

Quest’ultima l’ha rassicurata sulle sue condizioni di salute, per poi dire qualcosa di preoccupantemente senza filtro. D’altronde, le telefonate in televisione sono lo strumento più vero di tutti:

“Come va quest’esilio volontario? Vedo te e gli altri ragazzi smarriti”.

La Marcuzzi ha da subito capito la pericolosità delle sue riflessioni, parlandoci sopra come se niente fosse per togliere dall’imbarazzo la nipote. Anzi, con la scusa di essere in ritardo per le nomination, ha fatto chiudere l’audio per lasciare le due chiacchierare da sole.

Intanto, prima che la censurassero, la nonna invitava i ragazzi a impiegare meglio il loro tempo, magari dedicandosi all’attività fisica:

“Mens sana in corpore sano”.

La voce della verità fa male al Grande Fratello, una dimensione parallela che ha tolto ai concorrenti qualsiasi passatempo “reale”, palestra inclusa. I ragazzi non possono distrarsi e devono sottostare alla recita a soggetto loro imposta per copione.

La nonna Gaia, ieri sera, è perciò sembrata una variabile impazzita, una dissidente di 1984 di Orwell che va subito zittita per salvare le apparenze.