Home Canale 5 Viso d’angelo, la nuova fiction con Gabriel Garko (che vuole farsi “prendere sul serio”) e Cosima Coppola su Canale 5

Viso d’angelo, la nuova fiction con Gabriel Garko (che vuole farsi “prendere sul serio”) e Cosima Coppola su Canale 5

Su Canale 5 Viso d’angelo, la nuova fiction thriller con Gabriel Garko e Cosima Coppola

pubblicato 28 Ottobre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 02:26


Gabriel Garko, dopo la breve apparizione in “Sangue Caldo” torna in tv, su Canale 5, con “Viso d’angelo”, fiction in quattro puntate prodotta da Ares, con la regia di Eros Puglielli ed in onda da stasera alle 21:10. A scrivere il soggetto, un nome caro ai recenti successi di Garko: Teodosio Losito, che ha scritto la sceneggiatura con Manuela Romano e Laura Sabatino.

In questo caso, però, Garko non interpreta un personaggio cattivo a tutti gli effetti quanto, invece, un uomo dal passato oscuro in cerca di redenzione. Roberto Parisi, questo il nome del suo personaggio, infatti, è un ispettore specializzato nei serial killer, a cui ha sempre dato la caccia. Il suo passato è legato da eventi poco chiari, che l’hanno reso un poliziotto diverso dagli altri.

La storia inizia quando Roberto incontra Angela Garelli (Cosima Coppola), una poliziotta che, come il protagonista, è segnata dal suo passato: ha infatti ucciso per errore il suo collega nonchè fidanzato, con cui sarebbe convolata a nozze. L’incontro tra i due è però segnato dall’arrivo nella cittadina marittimma in cui è ambientata la storia di un serial killer, la cui firma consiste nel lasciare un rosario tra le mani delle sue vittime.

Viso d’angelo
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Roberto scopre che tutte le persone uccise dall’assassino hanno qualcosa in comune: hanno frequentato il Santa Teresa, un centro di recupero guidato da suor Serafina (Angela Molina). Deciso a catturare il criminale, Roberto chiede ad Angela di infiltrarsi nella comunità, cercando di cogliere indizi e capire insieme a lui chi sia l’assassino.

A detta del regista, “Viso d’angelo” vuole omaggiare il cinema di suspence degli anni ’70, quello di Argento, ma anche il cinema di Hitchcock:

“E’ un thriller-noir, una serie che omaggia nei temi e nella forma questi due generi così intimamente legati tra loro, senza mai lasciare che i meccanismi di questi prevalgano sul racconto, sui personaggi e sulla loro tormentata interiorità”.

Un’ambizione molto alta, che però parte con una buona premessa: la durata. “Viso d’angelo” è composto da quattro puntate, il numero giusto per dare (o almeno ce lo auguriamo) ritmo alla storia senza perdersi troppo. Anche questo potrebbe aiutare il pubblico a rimanere incollato davanti alla serie, che viene collocata in una serata complessa televisivamente parlando come quella del venerdì, tanto che il produttore Alberto Tarallo avrebbe preferito un’altra serata. Secondo Giancarlo Scheri, direttore della Fiction Mediaset, la collocazione scelta è quella giusta per valorizzare il prodotto:

”In tempi in cui la tv generalista fa i conti con l’aggressivita’ di tv digitale e Sky, evitare lo scontro fiction contro fiction e proteggere cosi’ il genere ci e’ sembrato importante”.

Nessun altra fiction in onda il venerdì dovrebbe quindi garantire a “Viso d’angelo” una buona popolarità, anche se quest’autunno i risultati delle altre nuove serie (fatta eccezione per “La donna che ritorna”) non hanno ricevuto buoni consensi d’ascolto. Ed ecco che qui arriva la “carta” Garko (a breve anche sul set di “Rodolfo Valentino” per Canale 5 e de “Le memorie di Adriano” per Raiuno, dove debutterà il prossimo anno), pronto a sedurre di nuovo le telespettatrici ma anche consapevole di non essere ben considerato dalla critica. Motivo per cui “Viso d’angelo” gli sembra l’idea buona per evidenziare le sue capacità attoriali:

“Rispetto ai miei film precedenti, questo Roberto Parisi e’ meno azione, meno fisico e piu’ introspezione. Mi piacerebbe essere valorizzato come ha fatto Ozpetek ne ‘Le Fate ignoranti’, mi piacerebbe lavorare con Muccino, Avati, Virzì e tra gli stranieri amo il cinema di Almodovar. Ora devo farmi prendere sul serio come attore poi nel cassetto sogno il cinema da regista”.

[dichiarazioni tratte da Ansa]



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