Home Mediaset Infinity Shameless Us, il family drama sporco ma sincero (e bello) da stasera su Mya

Shameless Us, il family drama sporco ma sincero (e bello) da stasera su Mya

Su Mya di Mediaset Premium Shameless, remake americano della serie inglese, con William H. Macy ed Emmy Rossum

pubblicato 10 Ottobre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 02:56


“Shameless Us”, versione americana della serie inglese in onda da stasera alle 22 su Mya di Mediaset Premium, è sì un family drama. Ma se vi aspettare storie edulcorate da lieti fine e da speranze da porre nell’episodio successivo, vi sbagliate di grosso. “Shameless”, rispetto a “Brothers and sisters” ed a “Parenthood”, è una serie sporca, povera e graffiante. E proprio per questo, irresistibile.

Nato da un’idea di Paul Abbott (che in America si è visto realizzare un altro remake, ovvero “Touching Evil”, mentre la sua miniserie “State of play” è addirittura diventato un film) e portato in America da John Wells (“Er”), “Shameless” mantiene la spudoratezza della serie originale, rendendo il remake non un semplice e noioso rifacimento di una serie tv, ma un occasione per vedere al lavoro un cast ben assortito e capace di rappresentare le fasce più basse degli americani senza cadere in falsi moralismi.

Protagonisti sono i Gallagher, famiglia di Chicago alle prese con numerose difficoltà economiche e decisi ad affrontarle con altrettanti escamotage, sempre ai confini del limite tra lecito ed illecito. Capofamiglia, per modo di dire, è Frank (William H. Macy, interprete di molti film, tra cui “Fargo”, e che ha dato volto al Dr. Morgensten in “E.r”), sconclusionato alcolista, il cui scopo, giorno dopo giorno, è quello di racimolare abbastanza soldi per andare a bere al pub di fiducia. Poco interessato al futuro dei suoi sei figli, può contare per quanto riguarda la loro crescita sull’aiuto di Fiona (Emmy Rossum), la figlia maggiore, ormai abituata ai vizi del padre e capace, da sola, di mandare avanti una casa ed i suoi abitanti.

Shameless
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Grazie a Fiona, che si destreggia tra casa, lavoro e serate con le amiche, possono crescere in maggiore tranquillità i suoi fratelli Ian (Cameron Monaghan), che sogna una carriera militare e lavora in una drogheria, Lip (Jeremy White), genio della famiglia, che baratta i risultati dei compiti scolastici per qualche dollaro ed i piccoli Carl (Ethan Cutkosky), vivace e discolo, Debbie (Emma Kenney), intraprendente bambina ed il tenero Liam, sulla cui paternità c’è qualche dubbio.

I Gallagher possono contare anche nell’aiuto dei vicini di casa, Veronica (Shanola Hampton) e Kev (Steve Howey), proprietario del bar dove spesso si trova Frank. A loro, nella storia, si aggiungono Sheila Jackson (un’incredibile Joan Cusack), casalinga affetta da agorafobia costretta a passare tutte le giornate in casa, e la figlia Karen (Laura Slade Wiggins), il cui ruolo all’interno della storia evolverà anche in relazione agli altri personaggi.

Ma la storia parte con l’incontro tra Fiona e Steve (Justin Chatwin, protagonista del film “Dragonball Evolution”), facoltoso ragazzo che s’innamora all’istante della giovane Gallagher. Lei, scettica e decisa a non pensare all’amore per potersi dedicare meglio alla famiglia, dovrà subire il corteggiamento di lui, scoprendo anche dei segreti sul suo conto che mai avrebbe pensato.

Sarà attraverso Steve che faremo conoscenza dei Gallagher, dello strano legame che li unisce e delle storie che ci terranno davanti allo schermo per dodici episodi. Tutti scritti senza mai far trasparire un velo di compassione nei confronti di questa famiglia, in serie difficoltà economiche ma sempre con la testa alta e la risposta pronta, in un susseguirsi di episodi delicati ma non strappalacrime, divertenti ma non surreali.

Forse, la bellezza di “Shameless”, è proprio questa: in una fase in cui le parole “crisi”, “povertà” e “tagli” sono il ritornello dei telegiornali, oltre ad essere costantemente battute dalle tastiere di tutte le redazioni giornalistiche, non serve tanto un’iniezione di positività fine a sè stessa, ma una maggiore consapevolezza che, se è vero il detto “i soldi non fanno la felicità”, lo è anche il proverbio “aiutati che Dio ti aiuta”. Ed ad aiutarsi, i Gallagher sono i numeri uno.



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