Home Rai 1 Nomine Rai: la maggioranza fa saltare il numero legale, il solito teatrino

Nomine Rai: la maggioranza fa saltare il numero legale, il solito teatrino

Slittano ancora le nomine Rai che il Cda avrebbe dovuto affrontare nella riunione odierna. I 4 consiglieri di maggioranza lasciano la riunione per far mancare il numero legale

pubblicato 22 Settembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:24


Quella di oggi avrebbe dovuto essere una seduta importante per il Cda Rai, una riunione nella quale si sarebbero dovute ratificare le nomine di diverse testate su indicazione di Lorenza Lei, direttore generale. Ancora una volta, utilizzando uno strumento di cui è stata già vittima fra gli altri Serena Dandini e il suo Parla con me lo scorso anno prima del via libera, i consiglieri d’amministrazione di maggioranza hanno abbandonato il loro posto per far mancare il numero legale.

La reazione del presidente Rai Paolo Garimberti è durissima:

Ancora una volta purtroppo motivi esogeni hanno prevalso sull’interesse dell’azienda. È la stessa logica per la quale quando si criticano la qualità o gli ascolti di un telegiornale o di un approfondimento immediatamente si alza il fuoco di sbarramento dei difensori politici d’ufficio. La Rai non può permettersi di essere paralizzata da giochi e giochini di parte. In un momento in cui c’è necessità e urgenza di migliorare la competitività nel mercato televisivo è stata fatta una scelta di impedire le nomine di canali e testate prive di direttori nonostante il Direttore generale avesse con coerenza confermato le sue proposte. Una scelta che indica come ragioni altre, o come suol dirsi le logiche della lottizzazione, siano più importanti di quelle che presiedono a una sana gestione di un’azienda.

Il consigliere Verro, fra i 4 che hanno deciso di allontanarsi, parla di “formalismi procedurali” che avrebbero reso inevitabile la decisione di “non proseguire i lavori“. Fatto sta che il nuovo direttore del Tg2, Marcello Masi, viene automaticamente nominato per via della scadenza dei 90 giorni del suo interim in assenza di ulteriori deliberazioni del Cda mentre rimangono senza direttore RaiTre (Di Bella dovrebbe tornare al suo posto dopo l’addio di Ruffini), Rai Parlamento, Gr Parlamento e Rai Gold. L’allarme, che cadrà nel nulla, di Garimberti appare quantomai giustificato.

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