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Tosca D’Aquino a TvBlog: “Nei Gionni farò la Mondaini su Sky. I miei figli in tv? Mai! Panariello? Non l’ho sentito”

L’attrice commenta il suo debutto sul satellite. E ammette di non sentire da un po’ il suo Giorgio

pubblicato 6 Settembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:52


Tosca D’Aquino, sinora, aveva fatto di tutto tranne la tv dei ragazzi. Caso vuole che domenica scorsa abbia aperto la stagione tv come “zia” del numero zero Vengo anch’io, mentre sabato prossimo debutterà alle 21.00 su Dea Kids (canale 601 Sky) con La Famiglia Gionni, la prima sitcom italiana in quindici puntate prodotta sul satellite, per giunta nell’ambiziosa collocazione del sabato sera.

L’attrice napoletana rivestirà i panni di Clara, costretta a imparare l’inglese a tempo di record per un imminente trasferimento negli States col marito Giovanni (Max Pisu) e tutta la prole a carico. A darle il tormento un surreale professore-ispettore, Neri Marcorè, che sottoporrà l’intera famiglia a periodici, esilaranti, test.

A proposito di bambini, abbiamo intercettato la vulcanica Tosca – tra le altre cose – per commentare la sua partecipazione al controverso Vengo anch’io. Il numero zero di Frizzi è stato qui aspramente criticato per la sua diseducatività di fondo, soprattutto nello svendere sul palco i rapporti tra genitori e figli. Lei ha dimostrato – senza mai alcuna polemica – di avere le idee chiare, nello scindere spettacolo e vita reale, bulimia da talent show e la tv da manuale De Agostini, editore del canale.

Da Ciclone a mamma chioccia: cosa ci dobbiamo aspettare da lei in questa sitcom?

“Credo di aver fatto quello che mi riesce meglio: abbandonarmi completamente a un progetto quando mi fido della sua onestà. Non ho mai avuto velleità autoriali, cerco solo di fare ciò in cui credo. Ad esempio io guarderei La Famiglia Gionni, è un prodotto delizioso perché ha una chiave di lettura per tutti, dalla mamma al ragazzino. La forza sta nell’insegnamento, perché cerchiamo di lanciare continuamente messaggi educativi sul rapporto genitori figli”.

Il che in tv è priorità rara. Ci vuole fare un esempio?

“All’inizio mia figlia ha una macchinetta ai denti che toglierà nelle ultime puntate. Lei non la voleva tenere, mentre io le faccio sempre capire che è importante. Alla fine, con un pizzico di sacrificio, sfoggerà un bellissimo sorriso”.

A Vengo anch’io a cui lei ha partecipato, però, l’impressione non è stata delle più educative. Lei stessa ha consigliato a un bambino, che parlava della sua infanzia al passato remoto, di non sentirsi già adulto…

“Abbiamo registrato a metà luglio, è passato del tempo. Però ricordo che il messaggio lì era un po’ diverso. Si voleva far passare la condivisione in famiglia della stessa passione: dopo una serata insieme in tv tornavano tutti a casa. La stessa “scusante” vale per i film, che hanno bisogno di ruoli interpretati da minori. Se un bambino fa, al massimo, un film all’anno e per il resto si dedica al gioco e al divertimento, allora trovo non ci siano problemi”.

E che ne pensa, allora, dei talent show con protagonisti dei ragazzini?

“Ecco, credo sia sbagliata, a quell’età, come esperienza di lavoro programmatica. D’accordo che i bambini ti fanno la trasmissione anche in termini di ascolti, ma trovo più corretto tornare agli spettacoli incentrati sugli artisti. Torno sabato che ho fatto con Giorgio è stato l’ultimo grande varietà di questo tipo”.

Panariello ora sta per fare il suo grande ritorno a Mediaset. L’ha chiamata per qualche proposta?

“E’ tanto che non sento Giorgio. Non ha comunicato nulla al suo vecchio gruppo di lavoro. Magari, dopo aver sempre puntato su balletti e ospiti, vorrà fare un one man show….”

E se in futuro le proponessero di andare in tv con i suoi figli?

“Come madre che lavora nel mondo dello spettacolo direi ‘manco pagata’. Sono contrarissima. Sarà perché io, a mia volta ho iniziato a lavorare a 14 anni, nonostante i miei genitori avessero provato a dissuadermi. Non essendomi mai fermata ho perso la mia adolescenza. E ora, quando vedo i ragazzini sul motorino, mi fanno tenerezza”.


Insomma, ormai è una mamma dentro e fuori dal set. La sua Clara non ammiccherà mica a Lucia Cesaroni?

“In realtà io e Max ci siamo ispirati di più a Sandra e Raimondo, per i nostri battibecchi tra marito e moglie. Sandra è il mio mito, giocavo a fare la sua parte anche con Panariello. Ho avuto la fortuna di girare con Sandra e Raimondo il loro ultimo lavoro, Crociera Vianello, e di passare del tempo soprattutto con lui: i suoi aneddoti mi hanno incantata. Trovo che l’aspetto innovativo dei Gionni stia proprio nell’unire due mondi, una moderna serie condita di british e la situation comedy della vecchia scuola, quella da cui hai sempre da imparare”.

Tutto torna, anche il non fortunato sit-show Suonare Stella, che ha fatto su RaiDue qualche anno fa?

Sai che non avevo proprio pensato al nesso? Che peccato, quel progetto meritava di continuare. Io lì ero proprio perfetta, tra pezzi recitati e canzoni scherzose. In tv si punta sempre meno sulle parodie musicali per intrattenere. Ci vorrebbero ora più che mai”.