Home Canale 5 Il delitto di via Poma, via alle riprese con Astrid Meloni e Giulia Bevilacqua. Diffida dai condomini dello stabile

Il delitto di via Poma, via alle riprese con Astrid Meloni e Giulia Bevilacqua. Diffida dai condomini dello stabile

Al via le riprese de Il delitto di via Poma, film-tv in onda su Canale 5

pubblicato 8 Agosto 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:31

Ieri, nell’anniversario dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto il 7 agosto 1990 nell’ufficio dell’Aiag di via Poma 2 a Roma, sono iniziate le riprese de “Il delitto di via Poma”, film-tv prodotto dalla Taodue, con la regia di Roberto Faenza, in onda l’anno prossimo su Canale 5.

Alla conferenza stampa dell’annuncio del via alle riprese, erano presenti, oltre a Pietro Valsecchi ed a Faenza, anche Astrid Meloni (foto, via Corriere della Sera), che interpreterà Simonetta Cesaroni, Giulia Bevilacqua, che sarà la sorella Paola e Silvio Orlando, che darà volto al personaggio immaginario di Niccolò Montella, investigatore che lavora sul caso che, 21 anni dopo, continua a dividere il Paese. Nonostante questo, la fiction non darà risposte, ma ha solo la volontà di raccontare uno dei fatti di cronaca più famosi in Italia. A sottolinearlo è lo stesso regista:

“Noi non vogliamo sostituirci al giudice. Non siamo né colpevolisti, né innocentisti. Il nostro compito non è quello di raccontare la verità. Il film vuole soltanto essere un agitatore di dubbi perché in questa storia ci sono tante cose che non tornano. Senza contare che i reperti medici sono proprio discutibili”.


Il film racconterà delle indagini del personaggio di Orlando che, anche in pensione, continuerà a lavorare sul caso. Definito da regista e produttore un personaggio che “incarna la coscienza sana del Paese, che cerca sempre la verità”, è stato proprio Orlando a sottolineare come, nonostante dovrà lavorare su un personaggio di fantasia, sente il peso di una produzione molto vicina alla realtà dei fatti:

“Sento un imbarazzo fortissimo nell’essere oggi qui, un imbarazzo che ho provato soltanto all’inizio della mia carriera. Raramente mi sono imbattuto in un film così aderente alla realtà. Quello di via Poma resta un caso misterioso, sia perché tanti particolari non sono ancora stati svelati, sia perché ha ancora una presa molto forte sull’opinione pubblica”.

Di sicuro, il film ha avuto un forte impatto sui condomini dell’edificio di via Poma, dove si è consumato il delitto. Dopo aver dato il via libera alla produzione per alcune riprese all’interno dello stabile, pochi giorni prima della partenza delle riprese è arrivato lo stop. Faenza ha raccontato con rammarico la vicenda:

“Nelle ultime ore abbiamo ricevuto il divieto di girare all’interno del condominio. Un altissimo magistrato, il cui figlio era implicato nella vicenda, ci ha impedito di avere accesso allo stabile. Ha intimato di diffidarci e così l’amministratore come tutti i condomini hanno cambiato idea di colpo per paura. Ora possiamo girare solo le esterne. E, per quanto riguarda, le riprese all’interno abbiamo trovato un condominio simile. Finiamo il 15 settembre, ma quello che è accaduto è sconcertante”.

L’episodio segue l’avvertimento del legale di Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta, condannato in primo grado a 24 anni di carcere, che ha promesso che farà di tutto per impedire la messa in onda del film. “Non so proprio come possa Busco impedirci la messa in onda”, ha commentato Faenza.

Pochi i dettagli sulla sceneggiatura: parte di essa racconterà la giornata di Simonetta nel giorno in cui fu uccisa, per poi dare il via alle indagini di Montella, aiutato dalla sorella di Simonetta, Paola, interpretata dalla Bevilacqua, che ha avuto occasione di conoscerla:

“Mi ha raccontato moltissime cose. Paola è una donna fortissima ma anche molto accogliente e collaborativa. Al tempo stesso ha mostrato una grande discrezione e un grande pudore, qualità che ho apprezzato moltissimo”.

Quel che è certo è che, oltre a due colpi di scena, il film non vuole chiudere il caso (a quello ci penserà la giustizia: la Corte d’Appello deve pronunciarsi sulla condanna di Busco a 24 anni). A confermarlo è Antonio Manzini, che ha scritto il soggetto con Pietro Valsecchi e la sceneggiatura:

” ‘Il delitto di Via Poma’ non dà risposte certe, non potremmo assumercene la responsabilità, ma mostra un’umanità reticente, bugiarda, connivente, collusa se non addirittura colpevole, uno spaccato sociale e tristemente tipico di questo paese dove la legge da rispettare è quella della convenienza, e non della verità”.

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