Home Serie Tv Falling Skies, su Fox arrivano gli alieni (per ora poco accattivanti) di Steven Spielberg

Falling Skies, su Fox arrivano gli alieni (per ora poco accattivanti) di Steven Spielberg

Su Fox (Sky) arriva Falling Skies, la serie fantascientifica su un’invasione aliena prodotta da Steven Spielberg

pubblicato 5 Luglio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 05:13


Steven Spielberg torna a parlare di alieni, dopo il successo di “E.T.” e de “La guerra dei mondi”. Stavolta, però, non lo fa nei panni del regista ma in quelli del produttore. “Falling Skies”, in onda da stasera alle 21 su Fox (canale 111 di Sky, che trasmette la serie a due settimane di distanza dalla partenza in America), però, segna la prima volta sul piccolo schermo per quanto riguarda la passione del regista per la fantascienza (fatta eccezione per la miniserie “Taken”).

A differenza dei due titoli sopra citati, infatti, questa nuova serie in dieci puntate si prende tutto il tempo necessario per raccontare un nuovo incontro ravvicinato tra alieni ed esseri umani, incontro che vede i primi all’attacco dei secondi, alla conquista della Terra e di chi la abita. Un racconto post-apocalittico (ambientato sei mesi dopo un’invasione aliena), dove la forza di un gruppo di persone sarà al centro di una lotta di cui, ancora, non si conosce l’esito.

Protagonista dello show è Noah Wyle (il Dottor Carter di “Er”), che qui interpreta Tom Mason, ex professore di storia ora all’interno della Second Mass, reggimento guidato dal Capitano Weaver (Will Patton). Tom, che cerca con la sua cultura sulle strategie dei grandi popoli del passato di dare giusti consigli ai militari nella lotta contro gli extraterrestri, alla convinzione che gli esseri umani vinceranno la lotta, deve affiancare la paura per la sorte di uno dei suoi tre figli. Persa la moglie, ora è rimasto con Hal (Drew Roy) e Matt (Maxim Knight), mentre non sa dove sia Ben (Connor Jessup), rapito dagli alieni come molti altri giovani, alcuni dei quali trovati con strane apparecchiature attaccate alla loro schiena.

Falling Skies
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Con l’aiuto di Anne Glass (Moon Bloodgood), pediatra che si deve improvvisare dottoressa esperta non solo nella cura dei piccoli, Tom cerca di portare avanti la sua ricerca nonostante le interferenze di Weaver, che deve pensare anche ai civili che sta accompagnando nella fuga. A completare il gruppo, Karen (Jessy Schram), fidanzata di Hal, Lourdes (Seychelle Gabriel), assistente di Anne e Pope (Colin Cunningham), a capo di una banda di ribelli.

Se analizziamo gli ascolti delle prime puntate, “Falling Skies” è un successo: la premiere di due ore è stata vista da 5,9 milioni di telespettatori, l’ascolto più alto per una serie di Tnt dell’ultimo anno, di cui oltre 2,6 milioni nella fascia 18-49 anni. Il secondo episodio, invece, è stato visto da 4,2 milioni di persone.

Ad un successo di questo tipo, però, non corrisponde la soddisfazione di trovarsi davanti ad una serie che riesce a prendere fin dai primi momenti. La sceneggiatura di Robert Rodat (candidato al Premio Oscar per “Salvate il soldato Ryan”) non incalza abbastanza per raccontare con enfasi una storia che, in parte, percorre la stessa strada di “The Walking Dead”, andata in onda lo scorso autunno. La sopravvivenza, la paura dell’ignoto, la necessità di stare uniti nonostante le differenze e la voglia di tornare a non temere sono i temi che accomunano le due serie. “Falling Skies” paga lo scotto di essere andata in onda dopo lo show sugli zombie, portando con sè la sensazione di già visto, almeno per il momento (in America sono andate in onda quattro puntate).

Non c’è adrenalina nella prima parte della serie: certo, gli alieni (che sono in parte Mech, quando si tratta di robot molto simili ai Cyloni di “Battlestar Galactica”, e Skitters, quando si parla degli esseri veri e propri) si vedono subito, e gli effetti speciali sono all’altezza di una serie che ha fatto molto parlare, ma non aspettatevi scene d’azione una dietro l’altra.

Piuttosto, l’intendo dello show è quello di raccontare un dramma attraverso la fantascienza, sottolineare l’importanza dei valori di cui spesso ci si dimentica passando per una storia che possa catturare il pubblico degli appassionati del genere. Il nome di Steven Spielberg (e della Dreamworks) è una garanzia ma, proprio per questo, ci si sarebbe aspettati qualcosa di più.

Ripetiamo che si tratta di un giudizio parziale, e che la strada per “Falling Skies” è ancora molta. Chissà se ci sarà una seconda stagione: sembrava probabile, con un team di autori già pronto a lavorare ed avvantaggiarsi sul lungo lavoro della post-produzione, ma per ora non c’è ancora stata nessuna conferma.



Falling Skies
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