Home Festival di Sanremo Il Festival Dei Direttori (al completo): Brindani, Alessi e Giacobini a confronto su Sanremo 2011

Il Festival Dei Direttori (al completo): Brindani, Alessi e Giacobini a confronto su Sanremo 2011

In occasione della settimana sanremese TvBlog vi ha consentito di confrontarvi con tre professionisti del settore, dalle personalità diversissime ma tutti con un ruolo di primo piano nel panorama degli spettacoli sul cartaceo.Si conclude oggi il Festival dei Direttori, ovvero una rubrica curata in staffetta da tre giornalisti di eccezione, per la prima volta a

pubblicato 20 Febbraio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 08:32


giacobini alessi brindani

In occasione della settimana sanremese TvBlog vi ha consentito di confrontarvi con tre professionisti del settore, dalle personalità diversissime ma tutti con un ruolo di primo piano nel panorama degli spettacoli sul cartaceo.

Si conclude oggi il Festival dei Direttori, ovvero una rubrica curata in staffetta da tre giornalisti di eccezione, per la prima volta a confronto: Umberto Brindani, direttore di ‘Oggi’ dopo le storiche direzioni di ‘Sorrisi e Canzoni Tv’ e ‘Panorama’, Silvana Giacobini, storica ex direttrice di ‘Chi’ e ‘Diva e Donna’ e scrittrice di romanzi (da cui sono state spesso ricavate sceneggiature televisive), Roberto Alessi, ex direttore di ‘Star Tv’ ed ex inviato speciale di ‘Diva e Donna’, nonché neo-direttore di ‘Verve’ in edicola da mercoledì prossimo con – tra gli altri contenuti – una notizia imprevista sulla vita americana di Elisabetta Canalis dopo Sanremo e ritratti inediti dei personaggi in gara.

Ecco i loro bilanci sulla 61esima edizione di Sanremo, sul vincitore e sul futuro della kermesse. Ad accomunarli, la volontà di veder confermato Gianni Morandi alla conduzione l’anno prossimo.

FESTIVAL DI SANREMO 2011: UN’EDIZIONE VINCENTE

Brindani: “Per capire il successo del Festival non bisogna dimenticare il trait d’union del direttore artistico Mazzi e di Lucio Presta. Quest’ultimo si conferma l’agente di molti dei personaggi che hanno calcato il palco di quest’edizione. E non bisogna dimenticare che è lui ad aver portato Benigni. Per il resto, onore al merito di Morandi. Non ricordo un cast con una qualità media delle canzoni così alta, le ho ascoltate tutte con piacere. Poi ha saputo mettere insieme una squadra eccellente e non si è mai imposto in modo arrogante. Ci ha persino fatto ridere con qualche gaffe in stile Mike Bongiorno, quando ha parlato dei 150 anni della Repubblica. Gli errori, le conduttrici, le liti, sono il contorno inevitabile di una kermesse di questo tipo. Su ‘Oggi’ che esce già domani ci occuperemo di questi aspetti di colore e di costume”.

Giacobini: “Il bilancio dell’edizione è positivo. E il mio non è è buonismo, ma diamo troppe volte le botte ai programmi tv senza ammetterne i punti di forza. In questo caso ha funzionato l’equilibrio tra il giovane e il conosciuto da anni. La giovinezza di notorietà ci vuole, non si può fare un Festival di soli vecchi. Morandi l’ho trovato ottimo proprio nell’umiltà nell’accettare i propri limiti. La gente lo ha apprezzato perché è stufa dell’artefatto, dell’esibizionismo, del narcisismo verbale e dell’aggressività. Io farei una trasmissione che si intitola ‘ Mi faccia finire’ oppure ‘Non mi interrompa’ proprio per denunciare questo malcostume. Per il resto si possono rilevare delle critiche construens per migliorare la prossima edizione, cioè evitare le stasi, la banalità delle interviste e la presenza di divi americani che non si prestano allo spettacolo. De Niro è uno che non si dà mai, io che ho avuto modo di conoscerlo in una cena posso confermarlo”.

TUTTI VINCITORI SUL PODIO

Alessi: “Giustizia è fatta. Ha vinto chi se lo meritava e che ha messo tutti d’accordo: pubblico, critica, conduttore, tutti felici. Mai un intellettuale ha conquistato in questo modo il grande pubblico, oltretutto con un testo particolarmente d’attualità. Ma il vero sogno che si avvera è quello di Emma e dei Modà: loro hanno comunque vinto in una triade composta da una firma prestigiosa come Vecchioni e dal non plus ultra del popolare come Al Bano. Non dimentichiamo che Emma, fino a due anni fa, faceva la cameriera per mantenersi e Checco era un fattorino che tornava a casa per occuparsi di una madre malata e di una sorella depressa, oggi fortunatamente guarite. Poi la vita cambia e a loro non manca più nulla: sono giovani, bravi, simpatici e belli. Anche Al Bano l’avevo riscoperto l’altro giorno, ricordate? La musicalità del suo brano è quasi operistica”.

Brindani: “Ascolto Vecchioni da trent’anni e sono quindi estremamente soddisfatto dal verdetto. Il fatto che il cantante più esplicitamente impegnato sia stato premiato dal televoto mi ha dato, però, da pensare. A mia memoria non ricordo un vincitore di Sanremo così inaspettato e così meritevole. C’è la tentazione forte di dare un’interpretazione politica: non scordiamoci che l’anno scorso ha vinto Scanu e l’anno prima Carta. Il pubblico di Sanremo è il più nazionalpopolare si possa immaginare”.

Giacobini: “Sui pronostici dell’altro giorno ci ho preso, davo per vincitori sia Emma e i Modà che Vecchioni. E poi avevo anche detto che Al Bano era da recuperare: è un vero leone del palcoscenico, anche se la canzone può prestarsi a critiche perché è una romanza ed è meno adatta a un Festival. Di sicuro sul verdetto ha influito la personalità di Al Bano. Faccio un’altra previsione: quelle che venderanno di più saranno la Tatangelo e la Ferreri. E la Pravo riscuoterà ancora consensi per gli amatori della sua eleganza, perché il disco è più bello della performance”

IL SORPASSO (AVVENUTO) DI BELEN

Brindani:

“Credo di aver avuto ragione dopo la prima puntata, nel prevedere una rimonta di Belen nel gradimento del pubblico. Mi sembra di capire che sia stata apprezzata la sua naturalezza e il fatto che, quando non ha Fabrizio Corona intorno, dà probabilmente il meglio di sè. In un momento in cui mancano i nuovi talenti, lei ha dimostrato di saper ballare e cantare molto bene e di reggere il palco. Un po’ meno convincente la Canalis, che ha toccato il punto più basso nell’intervista a De Niro.

Però non colpevolizzerei la Canalis, piuttosto esalterei Belen come la vera trionfatrice di questo Festival al di là dei cantanti in gara.

Il mio giudizio come direttore sulla Rodriguez è, comunque stato sempre lo stesso. Noi abbiamo raccontato Belen a prescindere dal fatto che fosse la donna di uno dei personaggi più discussi. L’abbiamo anche messa in copertina sull’Oggi per i Mondiali. Dal mio punto di vista la sua immagine non cambia, spero che cambi l’atteggiamento di alcuni lettori che automaticamente la associano al gossip più becero. Resta una delle poche novità, chissà che non ci riservi altre sorprese. La penserei al posto della bravissima, ma rigida, Cortellesi a Zelig”.

LUCA E PAOLO E LA PRIMA FILA

Brindani: “Non so quanto Sanremo possa essere lo specchio dell’Italia, ma anche Luca e Paolo hanno mandato un bel segnale e sono stati ingiustamente tacciati di equilibrismo. E non dimentichiamo le idee politiche di Morandi. Il Sanremo di quest’anno è come se avesse vissuto una specie di frizione per quello che succedeva sul palco e per i signori seduti in prima fila”.

LA CANALIS? NON ACCANIAMOCI

Giacobini:

“Non rilevo, personalmente, mancanze nella Canalis, che parla l’americano scioltamente. E’ assolutamente meno esperta di Belen nel ballo, ma è difficile portare a casa una coreografia piena di passi da imparare, per chi non è pratica. Se l’è comunque cavata. Forse la sua è mancanza di professionalità nel riempire i vuoti che possono nascere in diretta. Lì, se sei un professionista, superi l’empasse con l’esperienza. Anche se non avesse capito in quel momento una parola, Bonolis ci avrebbe fatto una conferenza”.

IL PASSAGGIO DI TESTIMONE CON RANIERI? NO, GRAZIE

Alessi: “Ranieri è un grandissimo artista, però spererei di no. Ieri sera l’ho trovato pieno di aggettivi, era tutto meraviglioso per lui. Poi ha un problema di fondo… dovrebbe cambiarsi la tinta, perché non si può vedere in primo piano”

Brindani: “Ranieri sta facendo un altro percorso in teatro, canta, non lo disturberei. Piuttosto Morandi merita un bis

Giacobini: “Mi astengo dal dirlo, anche se lui è un entertainer, ha fatto one man show importanti in teatro e in televisione. Più passa il tempo, più è De Filippo redivivo, i suoi zigomi ricordano sempre di più la maschera di Pulcinella”

MORANDI O CLERICI E BONOLIS? QUESTO E’ IL DILEMMA

Alessi: “L’anno scorso ha vinto Scanu, ragazzo carino ed educato con una canzone gradevole. Quest’anno ha vinto Vecchioni con una grande poesia in musica. Direi che non c’è da aggiungere altro. Quello della Clerici è stato comunque un Festival altrettanto seguito. Lei era stata brava, a dare più spazio al maestro Sabiu e nella leggerezza della conduzione”.

Brindani: “Bonolis è un grande intrattenitore, cosa che Morandi non è. Con la Bellucci, De Niro e Garcia lui ci avrebbe regalato grasse risate con il suo inglese maccheronico. Il suo Festival era molto incentrato sul suo personaggio e su Laurenti. La Clerici ha già in qualche modo anticipato la filosofia di Morandi, ma in quanto personaggio casereccio e casalingo ha sfruttato bene questa capacità di sintonizzarsi con il pubblico più popolare”

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