Home Rai 1 Masi giustifica le spese pazze di Minzolini: “Un benefit per l’esclusiva”

Masi giustifica le spese pazze di Minzolini: “Un benefit per l’esclusiva”

Vi ricordate il caso degli 86.680 euro spesi da Augusto Minzolini nei primi 14 mesi da direttore del Tg1 con la carta di credito aziendale? Esploso dopo un articolo di Beatrice Borromeo su Il Fatto Quotidiano agli inizi di dicembre 2010 è stato magistralmente chiuso da Mauro Masi. Il direttore generale della Rai aveva promesso:

pubblicato 2 Febbraio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 09:02


Vi ricordate il caso degli 86.680 euro spesi da Augusto Minzolini nei primi 14 mesi da direttore del Tg1 con la carta di credito aziendale? Esploso dopo un articolo di Beatrice Borromeo su Il Fatto Quotidiano agli inizi di dicembre 2010 è stato magistralmente chiuso da Mauro Masi. Il direttore generale della Rai aveva promesso:

Stiamo già svolgendo approfondimenti puntuali per fare chiarezza in maniera cristallina e al di là di ogni ragionevole dubbio in tempi brevi così come avviene ed è avvenuto in casi analoghi.

Il risultato dell’indagine interna è che Minzolini ha diritto all’uso della carta di credito per una somma pari a 5200 euro mensili in quanto “benefit” per l’esclusiva Rai. Per convincere il direttorissimo, già notista politico su La Stampa, a dedicarsi solo al Tg1 è stato necessario concedergli anche questo privilegio di cui né Bianca BerlinguerMario Orfeo non hanno mai goduto. Fra l’altro, se proprio vogliamo essere precisi, 5200 euro mensili non bastano a coprire gli 86 mila euro spesi in 14 mesi: Minzolini si è lasciato andare un po’ spendendo 6100 euro al mese in media.

Ora quelli de Il Fatto Quotidiano rilanciano obiettando che un “benefit” (di cui nel contratto di Minzolini non c’è traccia) dovrebbe essere tassato con l’aliquota ordinaria. Cioè il direttore, a fronte di un benefit da 5200 euro, avrebbe dovuto spendere al massimo 2600 euro. Secondo i nemici giurati di Augusto, insomma, Masi per “salvarlo” lo avrebbe di fatto denunciato per evasione fiscale.

Anche il sindacato Usigrai, per bocca del segretario Carlo Verna, non è convinto dall’esito della verifica sulle spese di Minzolini:

Vogliamo una chiarezza fatta da chi è terzo e indipendente. Crediamo che la magistratura possa procedere di ufficio per dire a noi e a tutti i cittadini se siano stati commessi reati. Immaginiamo possa eventualmente sanzionare anche chi aveva il dovere di vigilare e non lo ha fatto. Incredibile a dirsi, siamo oltre le figuracce in diretta telefonica. La lettura dei giornali sulle questioni della Rai di Masi è sempre stupefacente. I numeri di protocollo indicati e relativi ai carteggi interni ci risparmiano anche il condizionale. Le super spese di Minzolini una sorta di benefit compensativo? La Rai le ha trattate così anche dal punto di vista fiscale e previdenziale, pagando il dovuto ad erario e Inpgi? Che traccia di tale benefit c’è nel bilancio Rai? Fatti e giustificazioni sono uno schiaffo a tutti i dipendenti cui è stata chiesta austerity, addirittura con una circolare con cui si limitano le trasferte. Noi dell’Usigrai non ce lo terremo.

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