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Tg5 e Annozero: Lo strano caso di Nadia Macrì

L’intervista a Nadia Macrì, rilasciata a Sandro Ruotolo e andata in onda ad Annozero giovedì scorso, era apparsa molto strana sin dall’inizio. Un montaggio non conforme agli standard di un’intervista verità, tanti, troppi tagli e risposte decisive fornite “fuoricampo“. La storia della prostituta si arricchisce di particolari rispetto a quelle già rilasciate (molto generosamente) alla

pubblicato 23 Gennaio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 09:18

L’intervista a Nadia Macrì, rilasciata a Sandro Ruotolo e andata in onda ad Annozero giovedì scorso, era apparsa molto strana sin dall’inizio. Un montaggio non conforme agli standard di un’intervista verità, tanti, troppi tagli e risposte decisive fornite “fuoricampo“. La storia della prostituta si arricchisce di particolari rispetto a quelle già rilasciate (molto generosamente) alla stampa da qualche mese a questa parte, ma soprattutto ecco all’improvviso un dettaglio che ricompare nella sua memoria: anche lei aveva visto Ruby in una delle feste a Villa San Martino.

Ora, molti saranno stati morbosamente incuriositi dal gustoso aneddoto del premier impegnato a soddisfare 6-7 ragazze all’invidiabile ritmo di una ogni cinque minuti, ma l’unico elemento in qualche modo significativo per l’inchiesta della Procura di Milano dell’intervista era proprio la “conferma” della presenza di Ruby nella residenza di Arcore. Anzi, se volessimo essere rigorosi questa conferma è del tutto pleonastica tenendo conto degli elementi (inconfutabili secondo la tesi dei PM) forniti dall’ubicazione del cellulare della giovane marocchina, ma tant’è. Giornalisticamente, se il criterio è quello dell’informazione non scandalistica, lo scoop di Ruotolo è fuffa.

Fra l’altro proprio l’intervista alla Macrì aveva dato il via al caso del numero di telefono di Silvio Berlusconi. Il 335… del premier era stato mostrato alle telecamere senza le ultime tre cifre, ma quelle tre cifre sono incidentalmente presenti nei documenti riservati della Procura di Milano “fuoriusciti” dopo la trasmissione alla Camera dei Deputati. Per la cronaca Libero si è vendicato pubblicando oggi in prima pagina il numero di Santoro. Roba che nemmeno all’asilo.

Nadia Macrì

Nadia Macrì
Nadia Macrì
Nadia Macrì

Dopo l’apparizione ad Annozero è partita l’autentica demolizione della testimonianza della Macrì. La madre e l’ex marito hanno raccontato a Il Giornale e al TG5 la loro versione. Nadia è “disturbata“, “dice il falso” e “ha costruito le prove“. I gioielli mostrati a Ruotolo che le sarebbero stati regalati da Berlusconi sono in realtà stati acquistati dal marito, persino l’etichetta del foulard (“Marinella per Silvio Berlusconi“) sarebbe una patacca. Il suo ex compagno, Antonio Di Bella, con straordinaria lucidità già preannuncia di poter trovare la “sarta di Reggio Emilia” che avrebbe fabbricato e cucito la pecetta.

Il problema è che servizio di Guido Del Turco andato in onda al TG5 definisce, colpevolmente, la Macrì “superteste“. L’idea che il telegiornale di Clemente Mimun vorrebbe far passare è che la testimonianza della prostituta “prediletta di Santoro” abbia qualcosa a che vedere con l’inchiesta nella quale Silvio Berlusconi è accusato di concussione e di sfruttamento della prostituzione minorile.

Non è così: il nome della Macrì non compare nemmeno una volta nelle famose 389 pagine di intercettazioni e riscontri fornite dai PM alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. La ragazza è stata sentita soltanto venerdì, dopo l’intervista ad Annozero, e le sue “rivelazioni” sulla straordinaria virilità del premier possono interessare (queste sì) solo i pruriginosi giornali di gossip.

L’impressione è che il lavoro di Annozero (lacunoso, sensazionalistico e dalle modalità opache) serva un delizioso assist ai difensori (legittimamente a libro paga) del Premier.