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24mila Voci – Tutto già visto e sentito

Spiace, dover stroncare un programma nuovo, in una televisione italiana quasi del tutto incapace di proporre novità se non le acquista dall’estero. Spiace, soprattutto a Natale, quando si presume che al mondo si sia tutti più buoni. E invece, qui bisogna avere il coraggio di essere grinch o folletti buoni, a seconda delle esigenze, ma

pubblicato 26 Dicembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 10:02




24mila voci - Prima puntata /2
24mila voci - Prima puntata /2
24mila voci - Prima puntata /2
24mila voci - Prima puntata /2

Spiace, dover stroncare un programma nuovo, in una televisione italiana quasi del tutto incapace di proporre novità se non le acquista dall’estero. Spiace, soprattutto a Natale, quando si presume che al mondo si sia tutti più buoni. E invece, qui bisogna avere il coraggio di essere grinch o folletti buoni, a seconda delle esigenze, ma tutto l’anno. Oggi, grinch.

Perché, se da un lato questo 24mila Voci ha avuto il merito di mostrare che anche i gruppi vocali possono funzionare in un talent musicale (ecco il racconto della prima puntata), be’, viene proprio difficile cercare altri lati positivi. Il meccanismo del programma è trito e ritrito, con l’aggravante della lentezza da pubblico-di-Raiuno – che poi, sarebbe l’ora che si capisse che questa storia è una leggenda metropolitana, e che non sta scritto da nessuna parte che il pubblico di RaiUno sia per forza ingessato e noioso -. Scheda gruppo – esibizione – voti – ospite musicale (tarato sull’immaginario che si ha del pubblico di RaiUno. Quindi, Massimo Ranieri e Gigi D’Alessio. Guai a parlar di gioventù).

Il meccanismo non ha appeal: i sette gruppi che si sono esibiti ieri sera torneranno tutti anche nella seconda puntata – e quindi, la vittoria dei Sunshine serve solo a dar loro 10 punti in più. Ok, sono solo due puntate, per ora, ma si poteva creare un minimo di suspense e un po’ di gusto per la gara. Ma ci si giustifica dicendo: “Niente eliminazioni a Natale”. Inutili, i saluti di Belen e compagnia per la promozione del cinepanettone.

Pessimo il trattamento riservato alla Miss Italia 2010, Francesca Testasecca. Bambolina sexy-imbarazzata (e imbarazzante) nella prima uscita. Vamp in rosso-lungo circondata da uomini in maglietta attillata – con battuta scontata della Carlucci: “Quando ti ricapita.” Dev’essere il massimo della trasgressione che si può proporre al pubblico di RaiUno -. Pessimo davvero. Ma il peggio arriva con l’ospite strappalacrime.

Che sarebbe uno dei minatori del Cile, quelli che furono liberati in diretta tv. Il numero 12, per la precisione, Eduardo Peña. Il quale canta in trasmissione un pezzo di Elvis, riceve la maglietta di Pizarro (il calciatore cileno della roma, cheche palesemente non riconosce) e viene intervistato dalla Carlucci. Il che potrebbe anche sembrare un colpaccio. Però, se si vuol fare la De Filippi, ahimé, bisogna essere la De Filippi. Invece, l’intervista non decolla mai e quando Milly chiede al minatore, a proposito dei giorni passati in reclusione forzata sottoterra, “Te lo sogni di notte”, be’, cadono le braccia.

Idem come sopra per il caso di Simona delle I love Sofia: la ragazza, anche grazie alla musica, è riuscita a vincere gravi problemi di salute – mai esplicitati – e sfiora le lacrime quando Sandro Mayer cerca di farle raccontare quel che ha passato. Ma il momento non risulta né accattivante né emotivamente coinvolgente.

In definitiva, questo 24mila Voci è un mix fra Ballando con le stelle – ma senza vip – e una specie di Italia’s got talent orientato alla musica – ma senza le storie di Italia’s got talent.
Sarà anche buono per RaiUno, ma francamente ci si poteva aspettare qualcosa di più.

Comunque, la collocazione e gli ascolti non sono ancora sufficienti a giudicare l’impatto sul pubblico – né lo sarà la sera del 1° gennaio, direi.
Sono sufficienti al sottoscritto, le ore passate davanti alla tv, per dire che la noia regnava sovrana e che non c’era nulla di nuovo davanti alle telecamere.

Rai 1