Home Porta a porta Se a Porta a porta si scopre la realtà della disoccupazione e dell’Aquila

Se a Porta a porta si scopre la realtà della disoccupazione e dell’Aquila

E’ come un’epifania, ma non siamo nemmeno a Natale. E’ come un’epifania scoprire a Porta a porta la storia di una signora che ha perso il lavoro a 50 anni e che non sa cosa fare del suo futuro. Ma no, non è un’epifania per il sottoscritto – né, immagino, per voi lettori che, probabilmente,

pubblicato 22 Dicembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 10:05


E’ come un’epifania, ma non siamo nemmeno a Natale. E’ come un’epifania scoprire a Porta a porta la storia di una signora che ha perso il lavoro a 50 anni e che non sa cosa fare del suo futuro. Ma no, non è un’epifania per il sottoscritto – né, immagino, per voi lettori che, probabilmente, avete un minimo di contatto con la realtà.

No. E’ un’epifania per Bruno Vespa – che pure fa quello scafato, che conosce i problemi – e per l’ospite Christian De Sica, che proprio non si capacita del fatto che la signora in questione, a 50 anni, si senta rispondere che è troppo vecchia per essere assunta.

Ma come dice De Sica, è un’assurdità, si ha più esperienza. Poi Vespa fa un appello augurandosi che qualcuno contatti la sua ospite per farla lavorare; quindi, ammette che secondo l’Istat la disoccupazione è in aumento. Ma subito dopo fa partire un servizio rassicurante, in cui si afferma che c’è la ripresina.




Fa specie, sentire certi discorsi in televisione. Fa specie, perché la sensazione che quel che passa attraverso l’ormai ex tubo catodico sia completamente scollegata la realtà diventa sempre più forte, ogni giorno che passa. Perché a pensarci, con tutta la voglia di storie vere, di real(ity) e compagnia cantante, è davvero curioso che il tema della disoccupazione, il tema del lavoro perduto a 50 anni, possano generar così tanto stupore.

Ma non c’è tempo per dedicarcisi. C’è da parlare del cast di un cinepanettone – Anche noi siamo dei lavoratori, ci tengono a dire alla disoccupata di cui sopra, come se ci si dovesse giustificare -, e poi c’è da andare all’Aquila dove si festeggerà il secondo Natale dopo il terremoto. Anche se, a giudicar dalle ultime notizie – che però, di solito, in televisione non esistono – che riguardano il decreto Milleproroghe, all’Aquila potrebbe esserci di nuovo davvero poco da festeggiare.
Altra epifania. Vespa lamenta il fatto che il trattamento per gli aquilani sul tema tasse non è stato approvato nel Milleproroghe, secondo le indiscrezioni che sono trapelate dopo il Consiglio dei Ministri di oggi.

Vespa ricorda di aver chiesto promessa in merito a Berlusconi. Berlusconi promise che gli aquilani avrebbero ricevuto un trattamento analogo a quello degli altri terremoti.
Eppure, pare proprio che non sarà così.
E allora, Vespa, con la voce rotta, prega chiunque abbia responsabilità di queste cose di farci un pensiero, per il danno che si fa alla credibilità di Berlusconi.

Subito dopo, la storia edificante dell’asilo di Onna costruito con le donazioni degli ascoltatori di Porta a Porta.

Natale dopo l’epifania. E’ che sotto le feste bisognerebbe anche aver dei desideri per qualche regalo. Che regalo? A dire una tv più vera si finirebbe per fare la figura di quelli che credono a Babbo Natale.

Porta a portaRai 1