Home La Prova del Cuoco Rai: “Clerici ingrata, non dovevamo cedere a 1,8 milioni l’anno. L’Isoardi faceva risultato”

Rai: “Clerici ingrata, non dovevamo cedere a 1,8 milioni l’anno. L’Isoardi faceva risultato”

Il contratto di Antonella Clerici, per cui manca ancora la sigla definitiva, è sempre oggetto di mille polemiche. A ridosso di Ferragosto si era arrivati a stabilire per la conduttrice, che aveva richiesto 2 milioni di euro l’anno, un compenso di 1,8 milioni (quello in scadenza prevedeva 1,5 milioni di euro compresa la conduzione del

pubblicato 25 Agosto 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:23


Il contratto di Antonella Clerici, per cui manca ancora la sigla definitiva, è sempre oggetto di mille polemiche. A ridosso di Ferragosto si era arrivati a stabilire per la conduttrice, che aveva richiesto 2 milioni di euro l’anno, un compenso di 1,8 milioni (quello in scadenza prevedeva 1,5 milioni di euro compresa la conduzione del Festival di Sanremo) A quanto pare i consiglieri Rai non hanno gradito il tira e molla e, pur essendo giunto a un accordo, si sono sentiti vittima di un ricatto contrattuale che depone male per il futuro.

Dalle pagine del Corriere della Sera, è piuttosto irato il consigliere Nino Rizzo Nervo:

“Sono deluso che un’artista cresciuta e maturata in Rai non si sia resa conto del momento che sta attraversando l’azienda. Mi sarei aspettato maggior collaborazione. A un certo punto della trattativa mi sono anche domandato: ma se noi non lo rinnoviamo la Clerici cosa fa la prossima stagione televisiva? Non dimentichiamo che con l’Isoardi La prova del cuoco non ha diminuito ascolti o ricavi pubblicitari. La forza è del format e del marchio”.

Prosegue Nervo, con un’interessante disamina sui deliri di onnipotenza dei big della tv, esasperati dalla mancanza di un rinnovo generazionale:

“Con la Clerici abbiamo giocato sulla difensiva per non perderla. Ma le aziende che fanno tv sono poche e hanno loro la maggior forza contrattuale. Dovremmo calmierare i cachet degli artisti che con le loro richieste non considerano il mercato. Non si rischia. Nemmeno sui nuovi volti, non si fa vivaio. Ma non dimentichiamo che uno come Bonolis è partito dalla tv dei ragazzi. Io avrei adottato la linea del contenimento costi complessivi, riconfermando tutti vecchi contratti ma decurtati del 15%. Anche a costo di perdere qualcuno”.

Quando si dice, un’amarezza bipartisan. Nervo è del Pd, mentre Antonio Verro del Pdl. Eppure, quest’ultimo si trova concorde con il socio:

“Non ho gradito il tira e molla. Dalla Clerici mi sarei aspettato maggior riconoscenza e senso di responsabilità”.

Per la donna normale Antonellina non è il modo migliore, questo, per iniziare serenamente la nuova stagione tv. La Rai la aspetta già al varco se non dovesse fare il risultato sperato.

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