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5 cose a cui sto pensando proprio ora. Sulla tv.

E’ un meme che gira per blog stranieri, “5 things I’m thinking right now”, e ci piaceva riproporlo anche qui su TvBlog, per parlar d’altro, per arricchire il dibattito, per provare a raccontare la televisione da altri punti di vista che non siano quelli che trovate qui abitualmente e quotidianamente. Così, ecco cinque temi cui

pubblicato 16 Luglio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:12


E’ un meme che gira per blog stranieri, “5 things I’m thinking right now”, e ci piaceva riproporlo anche qui su TvBlog, per parlar d’altro, per arricchire il dibattito, per provare a raccontare la televisione da altri punti di vista che non siano quelli che trovate qui abitualmente e quotidianamente.
Così, ecco cinque temi cui stavo pensando in questi giorni estivi. Cinque temi che vi propongo, con una breve riflessione e che sarà bello provare a sviscerare in futuro.
Naturalmente, se volete, potete anche suggerirne altri. O segnalarci le vostre “5 things” televisive.

1. L’identità della RAI.

RaiDue doveva imporsi, in qualche modo, come rete “giovane”, ma non è ancora riuscita nell’ìntento: le serie tv che propone sono vittime del download in lingua originale e dei canali satellite o digitale terrestre che le propongono ben prima.
La direzione è sempre in forse e “ballerina”.
Stessa storia dicasi per RaiTre, che pur avendo un’identità più connotata, ha subito l’avvicendamento Ruffini-Di Bella-Ruffini.
RaiUno appare un gigantesco moloch-calderone.
Che fine farà, la RAI?

2. La strategia SKY.

Se un tempo la linea strategica di SKY riguardava l’ampliamento dei canali tematici, oggi è tutta una rincorsa al “pacchetto”, per far concorrenza, per esempio, a Mediaset Premium.
Il contenuto tematico si è rivelato di scarso interesse in termini d’ascolti e così il proliferare di nuovi canali da riempire ha mostrato tutta la sua debolezza.

3. La tv del flusso.

iPad, GoogleTv, LeanBack, Youtube, l’integrazione fra internet e tv. Sono temi che ormai si trattano da anni, e da anni sembra che si sia vicini alla svolta. Ma quale svolta, in verità? Negli U.S.A. il numero di coloro che collega la tv a internet per vedere filmati gratuiti (o film a pagamento) è stimato in circa 10 milioni. Cifra che non lascia sperar bene per il mercato italiano.
Ma soprattutto, la nostra editoria è pronta, per questa benedetta tv del flusso? Al momento pare proprio di no.

4. La tv generalista come dato di fatto.

Consideravo, osservando l’offerta della 3 sul Dvb-h, che la tv generalista viene offerta in maniera gratuita e illimitata. I pacchetti televisivi a pagamento sono quelli che riguardano il calcio o il cinema o le serie. Internet, invece, è limitato a 2Gb di traffico dati al mese. Insomma: è il segno della morte della tv generalista, che non è più un valore aggiunto ma semplicemente un dato di fatto da spacciare a ogni costo, anche senza guadagnarci su?

5. I personaggi in tv

SKY ha investito molto anche sui personaggi, nella scorsa stagione. E si fa un gran parlare, anche sulla generalista, di questo o quel volto “nuovo” che tira. Ma l’investimento di SKY evidentemente non ha pagato – prova ne è il fatto che la cosa non si replica -; allo stesso modo, La7 non riesce a uscire dalla sua nicchia di mercato. La tv in Italia resta un mezzo duopolistico nel quale dominano gli stessi volti, rassicuranti e onnipresenti. Se vogliamo, ne è una prova anche il nostro Il primo della classe.