I consigli di TvBlog
Home Che cos’è il Trash?

Che cos’è il Trash?

(Chiunque può partecipare a questo blog-dibattito. In calce al post, i link a tutti coloro che ne parleranno) Il trash è una categoria estetica. Fatta questa premessa doverosa, andiamo a analizzare – in seguito al dibattito a proposito di Distraction che si è sviluppato nei commenti di questo post di Matteo Failla fra il titolare

23 Marzo 2006 10:45

(Chiunque può partecipare a questo blog-dibattito. In calce al post, i link a tutti coloro che ne parleranno)
Trash Il trash è una categoria estetica. Fatta questa premessa doverosa, andiamo a analizzare – in seguito al dibattito a proposito di Distraction che si è sviluppato nei commenti di questo post di Matteo Failla fra il titolare del blog, Achille, il sottoscritto, e altri commentatori – come questa categoria si collochi nel variegato panorama televisivo. E a spiegare perché – secondo lo scrivente – Distraction non possa essere definito trash.
La tesi che si vuole sostenere in questo post è che il trash non coincida con la tv spazzatura, e che queste due categorie non siano sovrapponibili, ma al massimo intersecabili.
L’equazione labranchiana – ricordiamo che per Labranca il trash è l’emulazione mancata di un modello alto – per ottenere il trash è la seguente (traggo da e-doardo, che cita appunto Tommaso Labranca):

Intenzione – Risultato Raggiunto = Trash
Volendo utilizzare una formulazione matematica
kS – R = T
dove:
k = una costante (che cresce al crescere di intenzione, povertà di mezzi, incapacità, contaminazione, incongruità, massimalismo, ritardo ecc.) che altera lo scopo
S = scopo, cioè l’emulazione di un modello
R = risultato, ciò che si ottiene
T = trash!

Tutto ciò risulta vero per la categoria trash puro, di cui Distraction non fa parte. Perché questo trash è naif, spontaneo, figlio diretto di un’emulazione non riuscita. E’ il trash di Ed Wood (oggi, divertente e di culto), di Franco Califano caricatura emulata di se stesso a Music Farm (bello), di Via Zanardi che scimmiotta Friends (brutto). Ma ha senso parlare di altre forme di trash?

La cosa è quasi obbligata, da un certo punto di vista, perché il concetto che abbiamo esposto un po’ pomposamente avvalendoci anche della matematica potrebbe apparire come declinabile in varie forme.
In particolare, ci interessa considerare il trash consapevole.

Questa categoria ha una formulazione matematica differente dalla precedente, che provo a inventare.

Trash Consapevole = (k1 * Trash)^ k2
Dove k1 rappresenta la volontà di fare trash puro
k2 rappresenta i mezzi e le possibilità.

E’ evidente a tutti come Distraction sia una prima serata di Italia1, affidata a un conduttore reduce da svariati successi, nel corso della sua carriera: non è certo televisione priva di mezzi. Anzi. E’ una televisione ricca, e disonesta – non perché ricca, ma perché cerca di apparire spontaneamente rozza -; scimmiotta a sua volta lo scimmiottamento di un modello alto, sapendo bene di farlo. E’ una televisione priva di autoironia, compiaciuta e autoreferenziale. Distraction è trash consapevole, una categoria che – per il modo stesso in cui si definisce – non è una declinazione del trash puro ma è altro.

Ora, sia il trash puro sia quello consapevole possono originare qualcosa di bello e/o rivalutabile o qualcosa di brutto. Qualcosa che assomiglia molto alla tv-spazzatura, fatta di una volgarità cercata e voluta, di contenuti inesistenti e bassi, di una bruttezza ancestrale.

Il Califfo che canta Vita Spericolata è trash e contiene in sé una storia, la musica, la droga, la vecchiaia (tutto questo passa allo spettatore? Poco importa, francamente).
I nudisti che entrano nella cabina telefonica, le parti anatomiche censurate – ecco la somma ipocrisia. Antonio Ricci, che di trash ne ha fatto, a suo tempo, mandò in onda integralmente nuda Moana Pozzi in quel Matrjoska censurato e consapevole, ma meno intellettualmente disonesto, che poi diventò Araba Fenice – non attingono a nessun immaginario, non significano nulla, non rimandano a nulla, sono significanti privi di significato.
Il primo è trash che diventa anche bello, il secondo è trash consapevole che diventa tv spazzatura.
Due cose profondamente diverse, che hanno al massimo, in certi casi, un’intersezione ma non coincidono: Matteo (vedi link in calce), secondo lo scrivente, definisce la tv spazzatura, non il trash.

Partecipano alla discussione:
Matteo Failla, Ma cos’è il trash?
Achille, Di cosa parliamo quando parliamo di trash
Lambdasond, Notes on Trash
THoMaS, Che diavolo è il Trash?

Vedi anche, per approfondimenti:
Wikipedia
Tommaso Labranca: Estetica Trash e Revisionismo Estetico (video)
Tommaso Labranca: Teoria generale del Trash (video)