Home Maria De Filippi Maria De Filippi risponde a Lucio Presta su The Voice: “Le squadre ad Amici ci sono sempre state”. Non ha mai copiato?

Maria De Filippi risponde a Lucio Presta su The Voice: “Le squadre ad Amici ci sono sempre state”. Non ha mai copiato?

La conduttrice dice di non aver mai copiato. Siamo sicuri? E bisogna darle torto?

pubblicato 16 Marzo 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 20:15

    Alla fine il principale “malpensante” nel mirino di Maria era Lucio Presta, che aveva pubblicato un Tweet polemico che alludeva al plagio di The Voice. Sino all’anno scorso era – col fido delfino Gianmarco Mazzi – il direttore artistico di Amici (a cui portò al serale manco a dirlo Paola Perego), mentre quest’anno gli hanno entrambi dichiarato guerra seguendo The Voice. La Sabina a cui si riferisce fa di cognome Gregoretti ed è la storica produttrice Fascino.

Maria De Filippi, ultimamente, è più suscettibile del solito. L’altro giorno ha sbraitato a Uomini e donne contro Alfonso del pubblico difendendo la buona fede di una corteggiatrice, oggi si è scagliata contro “i malpensanti” ad Amici. Si sono rincorse in rete, nelle ultime settimane, le accuse al suo talent di “copiare” The Voice. Già prima che il reality partisse, le sfide incrociate iniziali sullo stesso brano, diviso tra due contendenti, hanno evocato il meccanismo della Battle, che stiamo per vedere su RaiDue. A rincarare il sentore di “similitudine” il fatto che quest’anno siano arrivati i direttori artistici-coach, non solo a giudicare ma anche a farsi “scegliere” dai ragazzi.

Maria, però, non ci sta e mette i puntini sulle i:

“Forse sto diventando troppo adulta, metti che muoio domani preferisco dire quello che penso oggi. in Italia ci sono i malpensanti. Io faccio tv da tanti anni, io non scimmiotto mai altri programmi, le squadre ad Amici esistono da anni e la stessa Amoroso una volta si trovò a scegliere tra Jurman e la Di Michele. Oggi non ci sono più i professori, ma i direttori artistici. Dico questo perché nella vita bisogna pensare positivo e non sempre negativo. Ora mi dicono che ho copiato. Non l’ho mai fatto. Cercate di non essere imbecilli per una volta”.

Ora, Amici ha cambiato tante facce, pur restando fondamentalmente riconoscibile come programma di culto tra i giovani. Quando tirava il reality “copiava” il Grande Fratello (casette, rvm, confessionali), quando è arrivato X Factor ad Amici sono arrivati i discografici (e la Maionchi) e più spazio ai giornalisti, con l’arrivo di The Voice si è ridato valore alla centralità dell’esibizione e del giudizio da parte di professionisti esterni. Però Amici esisteva già da prima, con le sue tute-pigiama, gli scontri tra professori e allievi e la genuinità dei ragazzi.

Quindi Amici ha solo copiato? O è anche stato copiato da Sanremo che ha dovuto attingervi per sopravvivere? E, soprattutto, in quanti hanno provato a copiare ad Amici la forza di un percorso di fidelizzazione pomeridiano? Penso alle puntate del sabato di Italian Academy o di Star Academy. Penso alla stessa Scimmia, che poi è riuscita a sopravvivere entrando in Amici. Amici, però, è rimasto il solo programma che arriva a un serale dopo un successo consolidato in daytime.

Quanto avrebbe avuto successo il ruolo del giudice in tv se non l’avesse sdoganato la Celentano? Per il resto molti talent si sono cannibalizzati a vicenda, copiandosi slogan come “mi sei arrivato” e contaminandosi per il fatto che a parteciparvi sono le stesse facce. Quest’anno Amici ha sdoganato per primo il rap e sta funzionando, motivo per cui l’anno prossimo dobbiamo prepararci a un’ondata di cloni di Moreno.

Insomma, molte intuizioni originali Amici le ha avute, insieme anche a molti più pregiudizi di altri talent. Poi, che Maria non abbia mai copiato, è un concetto che andrebbe rivisto come “Maria non è mai stata a guardare”. I cantanti parlano bene solo di X Factor e vanno ospiti solo lì? Li faccio arrivare anche qui (nel prossimo serale è riuscita a convertire anche Fabri Fibra).

Maria guarda molto quello che fanno i colleghi, legge le critiche e ne fa tesoro, cambiando Amici che è format mobile in un sottile confine tra il lecito e l’illecito. Lei non ha mai fatto Baila, ma se è approdata a Italia’s got talent è – probabilmente – dopo aver visto la Ventura reinventarsi come giudice (ma Maria è stata più furba a restare anche conduttrice).

La De Filippi sorveglia sempre molto attentamente il mercato e cerca di restare al passo senza farsi bruciare dalla concorrenza, preferendo a volte bruciarla (ricordiamo, però, che nel caso di E’ stato solo un flirt si riprese ciò che la Clerici aveva “soffiato” di C’è posta). Tutto questo non lo potrà mai ammettere, perché non si svelano mai i trucchi del mestiere.

Certo, che Amici quest’anno ammicchi un po’ a The Voice, Maria, non lo si può negare (d’altronde è inevitabile per tenergli testa). E, se Mai Dire Provini lo sfida con il materiale di Italia’s got talent, il tuo zampino ci sarà. Ma c’è altro modo per reggere l’urto di un format dal successo internazionale se non quello di “muovergli guerra” con le stesse armi, ma puntando sulle proprie risorse?

Ripartire dai Bianchi e dai Blu, semmai, è un’autocitazione nostalgica. Il resto sta nel precedere le mosse dell’avversario, come nel gioco degli scacchi.

Maria De Filippi