Home L'Isola dei Famosi Isola dei Famosi – Morgan difende Aldo Busi. La Rai che censura e “radia” vuole propinarci un mondo a immagine e somiglianza di un Cda

Isola dei Famosi – Morgan difende Aldo Busi. La Rai che censura e “radia” vuole propinarci un mondo a immagine e somiglianza di un Cda

“Le frasi dette da Busi sull’omosessualità e sulle tasse sono condivisibili. Non seguo i metodi della censura adottati dalla Rai, perché sembra che lì vivano nel Medioevo, dove si allontanavano le streghe”.Parola di Morgan, un altro radiato, un altro censurato, un altro che può vivere come gli pare, basta che non lo faccia mai presente.

19 Marzo 2010 13:07

“Le frasi dette da Busi sull’omosessualità e sulle tasse sono condivisibili. Non seguo i metodi della censura adottati dalla Rai, perché sembra che lì vivano nel Medioevo, dove si allontanavano le streghe”.

Parola di Morgan, un altro radiato, un altro censurato, un altro che può vivere come gli pare, basta che non lo faccia mai presente. La Rai è ridicola: bisogna dirlo, con forza, con orgoglio, con coraggio. Ridicola. L’azienda di Stato, che dovrebbe rappresentarci, sta inscenando una pantomima misteriosa atta alla difesa di non si sa bene chi o che cosa: se la cantano e se la suonano. La gente sta tutta fuori, a pensarla come gli interpreti censurati, a vivere come vivono gli interpreti censurati e loro censurano, tagliano, radiano. Radiano chi? Censurano cosa? Perpetrano il perbenismo coatto, il buonismo, la retorica: tutti ostacoli alla verità. Tutti labirinti misteriosi senza uscita, se non quella voluta e ottenuta del consumo su larga scala di una visione perfetta del mondo, edulcorata, pulita dal male. Guardate, dice la Rai, guardate come dovrebbe essere il mondo che NOI vogliamo: e ce lo propina. A forza, come olio di ricino ingollato dal bambino riottoso nei tempi che furono. Ci spinge giù per la gola forzature e contrappassi, culi rifatti e modelli positivi solo per loro: il mondo per la Rai è una stortura utopica che sconfina subito nella distopia. Niente parolacce. Niente divagazioni concettuali sul Papa o sui temi che contano. Niente droga. Niente drogati, nemmeno pentiti. Niente giornalisti liberi. Niente dibattito politico. Niente telegiornali onesti. Il mondo della Rai è un mondo griffato Viale Mazzini & Palazzo Chigi: un bel fiocchetto azzurro a stringere l’alleanza orwelliana. Sì ai nudi integrali, sì a questi modelli tutti viagra e cocaina. Sì al pettegolezzo pruriginoso, al reality show senza morale. Sì ai litigi, ai battibecchi, a patto che non tocchino gli intoccabili. Cioè i politici, i papi e i santi in paradiso. Santi per chi, poi, non si sa: ma santi. Santi in un Paese laico fino a che elezioni non ci separino.

Sì, sì, sì, dice la Rai, all’addormentamento del popolino, dell’elettorato: qualcuno riesce a capire che guardare Sandra Milo aprire una noce di cocco con le ascelle è meno pericoloso che sentire Aldo Busi spiegare, per filo e per segno, dov’è andata a finire l’Italia? Qualcuno riesce a capire che la verità in bocca a uno dei più grandi intellettuali degli ultimi due secoli è un’arma impropria, rispetto a Ivana Trump che si coccola con Rossano Rubicondi? Qualcuno riesce a capire che è QUESTO che stanno censurando, e non gli improperi verso il Papa o chi per lui? La Rai lo sapeva, nel momento in cui invitava Aldo Busi, che lo stesso Perfetto Scrittore, in un suo libro, definiva il Pontefice (allora Giovanni Paolo II) “Mago Otelma”? Scommetto di sì: se lo so io, lo sapeva anche la Rai, le cui eminenze grigie, altissime, sapienti a tal punto da decidere LORO ciò che è giusto per me, non possono non pensare a tutto e anche di più.

Come si può invitare Aldo Busi in un reality show, dandogli perfino carta bianca!, sapendo (perché le eminenze grigie DEVONO sapere!) che in un suo libro, lo stesso scrittore promuoveva il sesso senza preservativo, in quanto: “Che cazzo è l’eros se gli togli via artificialmente le sue debite pulsioni di morte?”. Quel libro, già dal titolo, diceva tutto: “Cazzi e canguri (pochissimi i canguri)”.

La Rai censura. La Rai prima invita uno scrittore omosessuale che ha pubblicato un meraviglioso libro (per Mondadori, non per un ciclostilato) dal titolo “Bisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo” e poi fa la faccia contrita quando questo stesso geniale autore, meraviglioso interprete di lettere e grammatica, di stile e di concetto, se la prende con l’Italia, additando il Paese come “morto”. E’ pericoloso, c’è qualcuno disposto ancora a capirlo? E’ pericoloso sentirsi sbattere la verità in faccia, alle dieci e mezzo della sera, quando tutto quello che s’era pensato di fare era di mostrare un omosessuale divertente à la Cecchi Paone e sperare, semmai, in un flirt col palestrato. Busi ha ragione, in tutto e per tutto: quello che dice è sacrosanto. Il Paese è morto, l’Italia è fregata e in tv, ha ragione anche Santoro, finiranno per restarci solo i cretini. Siccome, come scrive lo stesso Busi, “Nessun perfetto cretino è mai stato uno Scrittore”, prepariamoci a un futuro mediatico fatto di niente.
Buona visione.

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