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CDA Rai: Il regolamento della Par Condicio danneggia l’azienda

Preoccupazione e forte perplessità, questa la reazione del Consiglio d’amministrazione della Rai alle nuove norme, sempre più restrittive, per l’applicazione della par condicio. Il CDA ha ribadito di avere nei fatti le mani legate e di essere costretto a far applicare le nuove norme approvate dalla Vigilanza Rai, ma ne sottolinea gli effetti negativi chiedendone

pubblicato 16 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:27

Preoccupazione e forte perplessità, questa la reazione del Consiglio d’amministrazione della Rai alle nuove norme, sempre più restrittive, per l’applicazione della par condicio. Il CDA ha ribadito di avere nei fatti le mani legate e di essere costretto a far applicare le nuove norme approvate dalla Vigilanza Rai, ma ne sottolinea gli effetti negativi chiedendone implicitamente una revisione in tempi rapidi per evitare che queste portino danni all’azienda. Questa la nota diffusa da Viale Mazzini:

Il consiglio di amministrazione della Rai ha discusso oggi dell’applicazione del regolamento approvato dalla commissione di Vigilanza in ottemperanza della legge sulla ‘par condicio’ ed ha sottolineato come l’azienda non possa in alcun modo interpretare le norme ma possa esclusivamente applicarle, come sta facendo e continuerà a fare. Il consiglio di amministrazione ha ribadito quindi che il regolamento incide negativamente sui palinsesti della concessionaria di servizio pubblico e rischia di creare una disparità tra l’informazione Rai e quella delle emittenti televisive private.

L’incidenza negativa sui palinsesti è riferita soprattutto all’inclusione delle trasmissioni di approfondimento fra quelle che devono sottostare alle rigide regole della par condicio rendendo impossibile la normale programmazione di trasmissioni che regalano importanti performance in termini di ascolti alle tre reti Rai: Ballarò di Giovanni Floris, Annozero di Michele Santoro e Porta a Porta di Bruno Vespa.
La Vigilanza Rai accoglierà l’invito?

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