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Pasquale Romano, il ‘Dottore’ di Affari Tuoi ora in Toro Produzioni a TvBlog: “Una ricetta per il preserale di Canale 5? Un dating game come Il Gioco delle Coppie”

E’ stato il temibile ‘Dottore’ di Affari Tuoi , ora è il nuovo responsabile di Toro Produzioni, la società del gruppo Sony Pictures Television che ha da poco iniziato la propria attività aprendo un ufficio a Roma e in Spagna, dove lavora l’ex dirigente Endemol Marco Tombolini: stiamo parlando di Pasquale Romano, ora produttore creativo

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pubblicato 15 Gennaio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 19:25

E’ stato il temibile ‘Dottore’ di Affari Tuoi , ora è il nuovo responsabile di Toro Produzioni, la società del gruppo Sony Pictures Television che ha da poco iniziato la propria attività aprendo un ufficio a Roma e in Spagna, dove lavora l’ex dirigente Endemol Marco Tombolini: stiamo parlando di Pasquale Romano, ora produttore creativo alla Toro e autore di alcuni dei più grandi successi degli ultimi anni, da Affari Tuoi a Soliti Ignoti, a I Migliori Anni, a Il Malloppo e tanti altri. A pochi giorni dalla finalissima di Affari Tuoi La Lotteria, lo abbiamo intervistato in esclusiva e gli abbiamo chiesto anche una sua personalissima ricetta per il preserale di Canale 5: scopritela insieme a noi. Buona lettura!

Innanzitutto per i nostri lettori che non lo sapessero diamo qualche titolo di programma che nella sua carriera è stato creato da lei.

“Nasco come insegnante di filosofia, poi ho cominciato con il giornalismo, e mi sono occupato di una rubrica culturale Gulliver, per il Tg2. Quando Alberto Castagna è entrato nella mia vita diventando mio cognato, lui mi ha chiesto di scrivere dei programmi di intrattenimento per lui. Da lì è cominciata la mia avventura, all’inizio mediasettiana dove ho firmato tutti i programmi di Alberto, Sarà vero, Complotto di Famiglia, Stranamore ecc. e poi in Rai. Finita la collaborazione con il gruppo del Biscione, che ha coinciso con la partenza a Telecinco di Paolo Vasile che era il mio punto di riferimento al Palatino, ho scritto programmi per la Aran e poi Endemol e con loro ho firmato una serie di successi, da Al posto tuo, ad Affari Tuoi, Soliti Ignoti, I Migliori Anni, La Botola, Il Malloppo, Tutto X tutto, e con la LDM, I Raccomandati“.

Il maggior successo tra tutti questi è stato senza dubbio Affari Tuoi, su cui pochi all’inizio avevano scommesso e che proseguirà ancora fino a marzo. Dopo di che inizierà un’altra sua creatura, Soliti Ignoti.

“Senza dubbio quello è stato un evento, oserei dire l’evento straordinario, perchè abbiamo raggiunto risultati di ascolto eccezionali sia nei primi anni con Bonolis ma poi anche con Flavio Insinna e ultimamente con Max Giusti, dimostrando che il programma era forte di suo e non necessariamente per il suo conduttore.

Dobbiamo anche dire anche per dovere di cronaca che vi siete attirati delle critiche secondo le quali il programma avrebbe una massiccia casualità di cifre alte fino alla fine…

“La dimostrazione che Affari Tuoi è ancora in onda dopo tanti anni è che al di là di tutto è un programma pulito, perchè io sono una persona pulita. Non permetterei mai a me stesso di fare una roba immorale. Da noi tra l’altro è un miracolo che ancora oggi dopo tanti anni il programma abbia ancora così tanto successo: l’esperienza che c’è stata in tutto il mondo riguardo a questo format (Deal not Deal ndr) si è esaurita dopo due-tre anni”.

A proposito di questo, guardando i risultati raggiunti, con il senno di poi lei era d’accordo nel proporre al sabato il gioco dei Pacchi allungandolo per due e e andando contro una corazzata come C’è Posta per Te?

“Analizzando i dati, Affari Tuoi non si presta come una prima serata ma dato che avevamo realizzato quegli speciali a maggio che erano andati benissimo la rete, anche nell’ottica di risparmiare, ha pensato di proporre una serie più lunga in abbinamento alla Lotteria. E’ stato un miracolo portarla avanti: il programma dovrebbe durare quanto fa nell’access, tirarlo fino alle 22:30 era quasi impensabile. Al di là di tutto però devo dire che se vediamo i risultati di fascia di prime time, abbiamo tenuto rispetto agli altri sabato sera di Raiuno degli ultimi anni con una differenza in sovrapposizione di ‘soli’ 3-4 punti di share rispetto al competitor”.


Affari Tuoi Però si era fatto anche il nome de I Migliori Anni come competitor al sabato sera…

“Sì, ma sono scelte editoriali. Sicuramente quello è più varietà e forse più da prima serata al sabato ma sono decisioni che sono state prese non dagli autori ma a livello aziendale e di rete”.

In questi giorni si è parlato molto di questo calo delle vendite dei biglietti della Lotteria Italia. Secondo lei a cosa è dovuto?

“Io credo che ormai ci siano milioni di lotterie e l’appeal di 5 milioni di un biglietto di quella della Befana è minore rispetto per esempio al Superenalotto, arrivato a cifre iperboliche di 140 milioni e che si possono rigiocare più volte. Tra l’altro, Affari Tuoi, non essendo un programma in diretta non ha potuto neppure contare su un gioco telefonico con i telespettatori, cosa che magari avrebbe contribuito a vendere più biglietti”.

Parliamo della sua nuova attività, da gennaio di fatto inizia in qualità di amministratore delegato in Toro Produzioni.

“Innanzitutto va detto che Toro Produzioni fa parte di un colosso dell’intrattenimento che è il gruppo Sony Pictures, proprietaria di tanti format tra cui anche il catalogo 2WayTraffic titolare a sua volta di Chi vuol essere milionario, Reazione a catena e tanti altri. Spero di poter lavorare su due fronti: uno, quello generalista dove mi sento più sul mio terreno, proponendo programmi ‘larghi’, appetibili soprattutto per le reti ammiraglie e l’altro senza perdere di vista il futuro, la tv tematica satellitare e del digitale terrestre. Soprattutto questi ultimi dovranno essere prodotti sempre più in relazione con il mondo di Internet, più vicino ai giovani e più targhettizzati per loro. La tv generalista sopravviverà sempre però dovremo tenere presente che la differenza diventerà sempre più marcata tra questa e quella tematica”.

Riguardo a nuovi format, ha già stretto delle partnership con qualche rete?

“Stiamo già producendo da alcuni mesi un programma che si chiama Toma Zero per Telecinco, un game show rielaborato dalla nostra società curato soprattutto da Marco Tombolini, l’altro mio socio che si sta occupando del mercato spagnolo. Intanto ci stiamo interessando già a sviluppare prodotti che possano essere venduti sia a Rai che a Mediaset”.

Pensa che questo acquisto di Cuatro da parte del gruppo Mediaset possa in qualche modo condizionare l’acquisto a propri prodotti rispetto ai vostri?

“Io credo di no, anzi è un nuovo mercato che si apre. Poi in Spagna ci sono molte più produzioni rispetto all’Italia, i broadcaster appaltano totalmente i prodotti e c’è una maggiore offerta. Lì tra l’altro il digitale si è sviluppato anche prima del nostro Paese e la Spagna sta già affrontando questo futuro che stravolgerà tutto il mercato europeo e mondiale nei prossimi anni.”

soliti ignoti Si era parlato nelle settimane scorse di un format ideato da Pietro Valsecchi, Gossip, che doveva essere sviluppato da lei e dalla Toro Produzioni. Dopo l’annuncio da parte di Mediaset di non aver ancora effettuato alcun acquisto, è stato tutto fermato?

“Ci stiamo lavorando, abbiamo girato una puntata pilota. La metteremo a punto e speriamo possa essere un prodotto appetibile per il mercato. In realtà su quel reality si è creato un equivoco, non nasceva da una commissione da parte di Mediaset, bensì dalla volontà di sperimentare nuove idee e nuovi formati da proporre al mercato, anche internazionale. L’ottica della Toro sarà quella di sperimentare piloti e usare il catalogo di cui è in possesso in esclusiva per Italia e Spagna”.

Che filone pensa di percorrere con la Toro rispetto a quanto faceva come autore in Endemol Italia?

“Dipende verso cosa rivolgersi. Se proporremo programmi a reti tematiche con un target definito dovrà essere più specifico mentre se sarà per la generalista, penso che cercheremo di guardare poco alla nostalgia che tanto successo ha ancora in Italia. Nonostante il grande successo de I Migliori Anni, penso che una tv che guarda solo al passato allo stesso tempo non guarda al Paese e alla sua forza propulsiva. Cercheremo di provare, come in Gossip, dei reality sullo stile di The Apprentice, realizzati senza la necessità di uno studio. Un’evoluzione dei prossimi programmi televisivi, che dovranno far fronte ad una sempre maggiore richiesta da parte dei broadcaster di contenimento dei costi”.

Lei ha una passione per i game show e i quiz in genere. Si è ispirato agli storici quiz di Mike Bongiorno?

“No, non amo molto i quiz classici, quelli fatti di domande e risposte. Mi piace di più la versione legata al destino, alla casualità a quello che il giocatore di fronte alla fortuna può determinare con le sue mani. Affari Tuoi è stato per antonomasia questo”.

Ora lascerà tutte le sue creature, da I Migliori Anni, a Soliti Ignoti, allo stesso Affari Tuoi. Le mancheranno?

“Mi mancheranno di certo, però se uno si lancia in una sfida e il nostro lavoro è fatto di questo, non può tirarsi indietro. Da tempo avvertivo l’esigenza di cimentarmi in qualcosa di nuovo, diventare produttore creativo e diventare titolare dei contenuti del format, non solo l’autore, un po’ come avviene in America. Ora con il mio nuovo incarico in Toro, avrò questa opportunità”.

Da autore dei I Migliori Anni, uno dei varietà di maggiore successo e finalmente un’idea italiana, esportata anche all’estero (Spagna, Francia, Cina, Brasile) secondo lei come mai l’Italia, che è sempre stata fucina di idee in ogni campo, da diversi anni importa quasi tutto, senza inventare più nulla, se non limitarsi ad adattare programmi già ideati da altre nazioni?

“E’ più facile testare una cosa che è già stata sul mercato piuttosto che proporre prodotti nuovi. Ci sono mercati che pensano ad un format più per venderlo e in Italia si consuma troppo. Si è più legati al consumo immediato piuttosto che produrre qualcosa da vendere all’estero”.

Le faccio una domanda provocatoria. Fermo restando che nel preserale di Canale 5 ora va in onda il Milionario, se si dovesse trovare un suo sostituto, anche per concedergli qualche mese di meritato riposo, quale genere di prodotto proporrebbe?

“Francamente io cambierei, rivoluzionerei tutto. Oggi in quella fascia c’è un game ma per esempio io proverei a metterci un dating game, per rompere gli schemi. A quell’ora si confrontano ormai da anni quiz contro quiz. Proverei a sbaragliare il mercato cambiando ottica, sulla scia del successo di Tra moglie e marito che andava più o meno a quell’ora contro i tg”.

Avrebbe già un’idea per questo?

“In Francia stiamo producendo il nuovo Gioco delle Coppie che ha avuto un restyling incredibile e sta ottenendo uno straordinario successo. Lo abbiamo proposto alla Spagna e lo proporremo sicuramente anche all’Italia. Quella potrebbe essere una sfida interessante, per non provare a fare solo quiz nel preserale di Canale 5″.

E riguardo a talent show e reality?

“L’esperienza con Corona di seguire i paparazzi e legarla al modello di Apprentice, sullo stile di Donald Trump ritengo possa essere una strada percorribile. E anche sul varietà si può innovare: ho scritto un format che si chiama “Attenti a quei due” che potrebbe rivoluzionare il modo di fare spettacolo in tv e che proporrò al meeting europeo creativo molto presto. Ci sono molte idee in ballo, sarà l’obiettivo primario della nostra società, ossia quello di proporre format innovativi e che possano interessare il mercato italiano e internazionale”.

I migliori in bocca al lupo da parte nostra per la sua nuova attività in Toro Produzioni e un ringraziamento per la sua disponibilità.
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