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Monica Setta, il suo Fatto del giorno crea dipendenza

Monica SettaDifendere Monica Setta in periodi di grama televisiva pesa, alla luce di una serie di pregiudizi. Innanzitutto è arrivata su RaiDue perché “protetta” dall’ex capostruttura della defunta Domenica In Politica, promosso a direttore di RaiDue (Massimo Liofredi). Da gennaio condurrà anche un programma in seconda serata, La donna è mobile, mentre Daria Bignardi è

pubblicato 23 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:00


Monica Setta

Difendere Monica Setta in periodi di grama televisiva pesa, alla luce di una serie di pregiudizi. Innanzitutto è arrivata su RaiDue perché “protetta” dall’ex capostruttura della defunta Domenica In Politica, promosso a direttore di RaiDue (Massimo Liofredi). Da gennaio condurrà anche un programma in seconda serata, La donna è mobile, mentre Daria Bignardi è rimandata in tarda primavera.

Poi c’è la questione del davanzale in bella vista nonostante la veneranda età, dei televoti “scorretti”, delle false promesse (ai tempi del caso Marrazzo, per far salire gli ascolti, millantava di avere gli altri nomi dei politici andati a trans), della pubblicità lanciata e poi rimandata con effetto suspance, dello sforamento selvaggio ai danni dell’Italia sul due. Per non parlare del giorno dell’Immacolata, in cui apre la puntata con una sua statuetta da mettere nel presepe. O della sua reazione all’aggressione a Berlusconi: il giorno successivo al fattaccio sembrava a lutto, con il décolleté eccezionalmente coperto e il trucco appena accennato.

Monica Setta è “il vizio” fatto primadonna. E’ la giornalista più egocentrica che si sia vista in tv. Ha una conduzione dal troppo respiro drammaturgico e un’immagine che rasenta spesso il barocco. Per tutte queste ragioni Monica Setta è diventata per molti italiani, sottoscritto incluso, l’equivalente catodico della pausa sigaretta. Provoca seri danni, ma crea talmente dipendenza che non puoi farne a meno.

La rossa anchorwoman, percorrendo un territorio più vicino alla non giornalista Barbara D’Urso che alle titolate Monica Maggioni e Lilli Gruber, è riuscita dove Anna La Rosa (vi ricordate Alice nel paese delle meraviglie in prime time su RaiDue?) e altre colleghe hanno fallito: trasformare Porta a Porta in una cosa da femmine. Grazie a lei il salotto della politica-spettacolo ha conquistato il daytime, con il vantaggio di una durata più agile e di una collocazione meno scomoda della tarda notte: a Il Fatto del giorno, anche se la sostanza è fuffa, in un’ora succede di tutto e non riesci più a schiodarti, a rompere l’incantesimo del “tra poco grandi rivelazioni”.

Monica Setta
Monica Setta
Monica Setta
Monica Setta

Il talk show in questione ha risvegliato una fascia, quale quella prandiale, per troppo tempo alla mercé di salotti bolliti e di soap hardcore. Finalmente si sente l’esigenza di parlare al telespettatore con la bocca piena, ma fermandosi un attimo prima di fargli andare il boccone di traverso. Il genio della Setta sta nell’accendere con cautela la miccia dell’attualità, perché arda quel fuocherello sufficiente a riscaldarsi un po’, ma senza che scoppi un vero incendio.

Vi siete mai chiesti perché Alessandra Mussolini e Daniela Santanché, nel suo programma, riescono a tenere vivo il dibattito senza sbroccare del tutto? O avete notato che la Setta si compiace sempre del buon ritmo della discussione, oltre che della commistione tra alto e basso, evitando quel dissociarsi ipocrita di alcune colleghe? Lei, con un sorriso, si fa perdonare tutto perché ha il polso della situazione sempre e comunque e non se ne fa mai travolgere.

Sperando di non incorrere in un suo elogio sperticato – i difetti enunciati all’inizio dovrebbero servire a compensare – la Setta può permettersi cento di questi Fatti del giorno con il curriculum che ha (e che ripercorriamo grazie a Wikipedia).

Laureata in filosofia, giornalista professionista dal 1989, ha scritto articoli finanziari per Il Giorno e Milano Finanza. Poi è stata caposervizio per il giornale romano La Voce. Dal 1996 è entrata per un breve periodo nella RCS diventando caporedattore dapprima per il magazine Capital e, poi, dal 2001 per il magazine abbinato al Corriere della Sera del venerdì Io Donna. Nel 2004 è entrata in Rusconi Hachette, dove è stata caporedattore a Gente, fino al 2007, prima di passare a Gente Viaggi.

È diventata popolare presso il grande pubblico svelando in televisione i retroscena del gossip internazionale. Su La 7 ha condotto le trasmissioni Doppio misto, C’è modo e modo, Il cuore del potere e Donne allo specchio (quest’ultima era decisamente intrigante e mise in luce per prima la sua seducente comunicativa), per poi condurre su Rai 2 Bye bye baby.

Ha partecipato al DopoFestival del Festival di Sanremo 2003, per poi depurarsi dall’etichetta di cronista rosa e darsi all’informazione politica prima con Sette per Setta, nell’edizione 2006-2007 di Domenica In, e poi appunto con Domenica In Politica.

Insomma, fossero così “preparate” tutte le raccomandate… E, se la Setta lo fosse stata fino in fondo, magari si sarebbe meritata una Vita in Diretta più di certi Sposini scocciati e inamidati… O dei contenitori di infotainment su RaiUno più di certe ex-inviate improvvisate. Su RaiDue ha rivitalizzato una fascia morta da tempo e mai così viva neanche negli anni d’oro dell’Italia sul due: qualcosa vorrà pur dire. Tra l’altro lei, a differenza di CentoVetrine, non va in ferie neanche alla vigilia…

Qualcuno, dopo tutto questo, rimpiange un’altra “ex-cocca”, decisamente meno carismatica, come Francesca Senette?

Monica Setta

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