Home Gerry Scotti non condurrà Bravo Bravissimo. E per Bonolis niente Senso della vita (in primavera)

Gerry Scotti non condurrà Bravo Bravissimo. E per Bonolis niente Senso della vita (in primavera)

Mediaset 2010 si tinge di giallo. Per una Paola Perego che condurrà un misterioso programma ad aprile (non è detto sia La pupa e il secchione), un Grammy all’italiana targato Paolo Bonolis e Maria De Filippi rinviato a data da destinarsi e un Bonolis in veste autenticamente sperimentale dall’autunno, ci sono tanti altri misteri da

pubblicato 8 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:28


Mediaset 2010 si tinge di giallo. Per una Paola Perego che condurrà un misterioso programma ad aprile (non è detto sia La pupa e il secchione), un Grammy all’italiana targato Paolo Bonolis e Maria De Filippi rinviato a data da destinarsi e un Bonolis in veste autenticamente sperimentale dall’autunno, ci sono tanti altri misteri da sciogliere.

Ad esempio il programma che Gerry Scotti condurrà da sabato 9 gennaio su Canale 5, contro Ballando con le stelle. La sapete l’ultima? Non sarà Bravo Bravissimo, stando a quanto dichiarato dal presentatore su Sorrisi e Canzoni Tv:

“Non abbiamo ancora un titolo, ma non è vero ciò che ho letto in giro. E’ uno show nuovo, non un format già visto. Di certo i protagonisti saranno i bambini. A me i bambini piacciono, io sono un papà e da anni tutti mi chiamano lo zio Gerry. L’ideale direi”.

Peccato che lo Zio Gerry sia anche il titolo dello spin-off di Chi ha incastrato Peter Pan?, naufragato miseramente per la sua co-conduzione con Michelle Hunziker. Scotti esterna il suo stato d’anima alla vigilia delle prime due novità assolute che lo riguardano, ormai in partenza, ovvero La stangata e Italia’s got talent:

“La Stangata, rispetto al Milionario, ha un inizio e una fine, con vincitori e vinti. E’ giusto sperimentare, l’alternativa era farlo a luglio ma io d’estate conto di essere lontano da qui con la mia canna da pesca. Nulla di più falso, invece, il fatto che io volessi presentare Italia’s got talent. Mentre registravamo il numero zero mi sono accomodato sulla poltrona dei giurati e sono rimasto folgorato. E ho costretto io Maria De Filippi a provare. Anche lei non ha più mollato la poltrona. E’ un progetto che richiede tempo e investimento. Non dico che non ci sarà un seguito. Di questi tempi, però, le decisioni vanno ponderate con cura”.

Anche Paolo Bonolis esterna le sue dichiarazioni sul periodo autunnale, proiettandosi già sulla stagione primaverile. E ufficializza ancora a Sorrisi il rinvio de Il senso della vita, il cui ritorno era previsto a marzo-aprile in seconda serata con possibili speciali in prima:

“Mi auguro che sia solo uno slittamento. Non rientra nelle attuali attenzioni dei dirigenti per problemi oggettivi. Ma spero che non sia una rinuncia a un programma molto bello che merita considerazione, soprattutto rispetto a tanta roba che si vede in giro”.

Insomma, quello incastrato da Mediaset è stato proprio Bonolis, che non solo non ha potuto sperimentare nulla nella stagione in corso ma è stato defraudato dell’unico marchio di qualità a cui tiene. Mentre la sua partecipazione a Sanremo è in bilico (“Sanremo lo scrivono altri e lo conduce Antonella. E io non sono un comico né un ballerino né un cantante. Lì che posso fà?”), la legge dell’Auditel impone al conduttore di tornare in primavera con Ciao Darwin, sempre su Canale 5:

“Ho accettato di condurre l’ultima edizione di Ciao Darwin perché c’era la possibilità di rintracciare nuove tipologie. Ma resto dell’idea che sia giusto intraprendere strade nuove. E’ una questione di rispetto per il pubblico, oltre che il tentativo di non rendere sterile la tv”.

Che sia diventato di moda annunciare l’ultima serie di un programma o di una fiction tv, per renderla più desiderabile agli occhi del pubblico e augurarsene un’altra a grande richiesta? Un Medico in famiglia e lo stesso Maurizio Costanzo Show, che si avvia solo ora all’effettiva conclusione per il trasloco in Rai del giornalista, ci hanno abituati alle “finte”. D’altronde Bonolis aveva dato per morto anche Peter Pan, di cui gli inserzionisti reclamano una nuova edizione già dal prossimo autunno. E il Paolino nazionale, per amor di pecunia, non si tira indietro:

“Tutto si può fare, ma sarà difficile. Questo ha funzionato perché erano passati lustri dall’ultima edizione e i bambini non lo conoscevano. Ora il bambino spontaneo sarà inevitabilmente sostituito dal bambino che recita a fare il bambino in tv. Non c’è niente di peggio. Spesso si parla di Peter Pan come un programma per bambini. Ma in realtà è un programma per adulti costruito per la famiglia, un varietà che prevede anche la presenza dei bambini in quanto scritto con toni, temi e linguaggi meno deteriori rispetto a quelli degli adulti”.

Bonolis chiosa con un’evidente accusa ai contenitori pomeridiani, forse allo stesso Domenica Cinque di cui non a caso non è mai stato ospite (e mai la D’Urso ha avuto l’onore di intervistarlo):

“In tv mi capita di vedere qualcosa di molto brutto. Ci sono dei programmi con una presenza assoluta di ipocrisia e un’assenza assoluta di buon gusto. Privi di ironia, urlano e scavano in tematiche dolorose fingendo partecipazione. Mi danno fastidio fisico e finiscono per contaminare tutta la tv. E’ come a scuola. In classe c’è chi prende 4 e chi 8. Ma la media resta 6”.

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