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Home Barbara D’Urso a Victor Victoria: “Non faccio tv trash ma passionale”. Aldo Grasso svela il suo trucchetto

Barbara D’Urso a Victor Victoria: “Non faccio tv trash ma passionale”. Aldo Grasso svela il suo trucchetto

La D’Urso lo aveva giurato sui suoi figli e i nostri lettori ce lo ricordano quotidianamente: non avrebbe fatto tv trash quest’anno. Gli eventi hanno puntualmente smentito questi presupposti, trasformando i programmi di Lady Domenica nella fiera della rissa. Eppure la conduttrice ha percorso una strada furbamente strategica, al di sopra di ogni sospetto. La

pubblicato 3 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:38


La D’Urso lo aveva giurato sui suoi figli e i nostri lettori ce lo ricordano quotidianamente: non avrebbe fatto tv trash quest’anno. Gli eventi hanno puntualmente smentito questi presupposti, trasformando i programmi di Lady Domenica nella fiera della rissa. Eppure la conduttrice ha percorso una strada furbamente strategica, al di sopra di ogni sospetto. La sua difesa ufficiale è avvenuta ieri sera nel salotto di Victoria Cabello, in un’ospitata surreale all’insegna del playback “a caxxo” di Dolceamaro, hit trash a quanto pare cult nelle discoteche gay.

Victoria Cabello ha ricordato alla sua ospite il patto stipulato con i telespettatori, ma soprattutto con il sangue del suo sangue, mostrando i litigi più accesi scoppiati nelle sue trasmissioni:

“Io ho l’incubo della fascia protetta. Le mie trasmissioni sono tutte protettissime. A rivedere queste immagini dico che succede, ma quella non è tv trash. Non è tv volgare. E’ la passione. Quando uno espone dei concetti sulla realtà spazzatura dell’Italia lo fa in maniera passionale. Sono tredici puntate, 5 ore per 13 fa circa 70, 5 minuti di passione su 70 ci stanno”.

Detto così non fa una piega. E a inquadrare l’alibi perfetto della D’Urso è l’autorevole Aldo Grasso su Corriere.it. Il critico, già da qualche settimana ormai, ha ricostruito alla perfezione il movente della Barbarella nazionale:

“Domenica Cinque è diventata un’osteria, di quelle che si sapeva che tutto finiva in litigio se non in botte. La cosa curiosa è che la spazzatura della Perego era volontaria, ricercata, gli autori si mettevano lì e si ingegnavano su quale schifezza proporre la domenica pomeriggio. Non c’è mai schifezza come quella involontaria. La D’Urso applica proprio il trash involontario come trucchetto. Se c’è un bel falò e io gli metto la paglia vicino, al primo refolo di vento quella paglia si incendia. Metto persone di ideologia contrapposte, butto lì un tema forte e aspetto che la paglia si incendi. La riprova è la faccina candida della D’Urso, che è quella che ha appiccato il fuoco e poi si chiede: ‘O mio dio, cos’è successo, dove mi trovo signora mia?’. Signora mia, è lei che ha appiccato il fuoco”.

Chapeau.