Home Primo Maggio in tv: Timeline ci ricorda il primo Concertone, con Carlo Massarini e un telo bianco a tenere la scena

Primo Maggio in tv: Timeline ci ricorda il primo Concertone, con Carlo Massarini e un telo bianco a tenere la scena

Ospite dell’ultima puntata di Timeline, Carlo Massarini ha ricordato il primo concertone trasmesso in tv: un evento diventato un’abitudine.

pubblicato 1 Maggio 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 20:42

Quando si parla di ‘Concertone’, il pensiero corre immediatamente al grande concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni in Laterano a Roma, promosso da CGIL, CISL e UIL, e da diversi anni ormai prodotto e organizzato da iCompany. Non è più, di fatto, l’unico ‘Concertone’ della Festa dei Lavoratori, visto che da sei anni a Taranto viene organizzato l’UnoMaggio Libero e Pensante, inizialmente liquidato come un  ‘contro-concertone’ ma che ora ricopre, forse più di altri, lo spazio partecipativo e l’afflato sociale delle prime edizioni romane.

Negli anni, il Concertone di San Giovanni in Laterano ha preso sempre più la forma del grande evento pop dall’organizzazione mastodontica, allontananandosi progressivamente da quello spirito un po’ da happening che aveva agli inizi. A far respirare l’atmosfera degli esordi ci ha pensato sabato scorso Timeline Focus, l’approfondimento di Rai 3  in onda alle 10.35 con la conduzione di Marco Carrara (che potete rivedere su RaiPlay). Ospite della puntata, infatti, è stato Carlo Massarini, eterno Mr. Fantasy per chi è nato nei ’70, amato divulgatore del terzo millennio con MediaMente e raffinatissimo cultore di musica e arti, che riesce a far vivere in tutti i suoi programmi, da Cool Tour a Ghiaccio Bollente (e sì, sono sfacciatamente di parte, dal momento che non posso che considerarlo un patrimonio per la cultura musicale e televisiva italiana; l’ho detto e così nessuno si offende). Fu lui a condurre il Primo Concerto del Primo Maggio in piazza, trasmesso live su Rai 2.

E’ stata l’occasione per rituffarsi in quella prima volta in Piazza, senza ledwall e mega palchi, senza effetti luci e sparacoriandoli: un palco in sé straordinario per il solo fatto di scalettare, tutti insieme, artisti di eterogenea provenienza, da nomi poco mainstream a cantanti anche molto pop, per una no-stop fiume trasmessa in tv senza soluzione di continuità o quasi. Ed è un viaggio nel tempo – e nella concezione dello show – che riparte da un 1990 figlio dell’ancora recente crollo del Muro di Berlino, in cui le bandiere erano ancora ben visibili e in cui Edoardo Bennato si augurava che dalla manifestazione ‘oppositiva’ si passasse sempre di più al dialogo tra le parti. Le bandiere sono scomparse, il confronto resta alquanto utopico, ma stiamo scivolando verso altri argomenti.

Quel che colpisce è quel telo bianco alle spalle del cantante, utile a montare il backline del gruppo che seguiva, ma che resta l’antitesi dello show, sia esso musicale che televisivo. L’asciuttezza del palco, tendenzialmente tricolore, l’essenzialità della conduzione, la verginità di un esperimento in una sorta di Woodstock nostrana in cui si alternarono quell’anno, stando ad alcune fonti recuperate online, il già citato Bennato e Fabio Concato, Litfiba e Pooh (vincitori di Sanremo 1990),  Zucchero e Pino Daniele, Panoramics e Formula 3, Avion Travel e Caterina Caselli (i primi ancora lontani da Sanremo, la seconda fresca di edizione), Gianni Morandi e Allison Run, Enrico Ruggeri, Grazia Di Michele e i Rats. Di tutto un po’, davvero.

Da Sanremo, in fondo, arrivava anche Massarini, che proprio sul finire degli anni ’80 aveva co-condotto Sanremo come voce e guida del PalaRock, un’esperienza davvero unica – vissuta con Sanremo 1987 e Sanremo 1988 – che vide una tensostruttura protagonista di una sorta di festival a latere dedicato agli ospiti stranieri. Tra cast, palco e conduttore (il migliore avuto in questi circa 20 anni, e non per cecità amorosa) il primo Concertone è stato un evento, anche televisivo. La sensazione è che negli anni, nonostante le sue otto ore di diretta, e delle scalette non sempre entusiasmanti (anche se quella del 2019 si presenta tra le migliori degli ultimi anni) il Concertone si sia ‘normalizzato’ e televisivamente abbia sempre meno da dire, schiacciato com’è tra esigenze live e ambizioni da tvshow. Vedremo come andrà quest’anno: e intanto onore a Timeline per averci ricordato come eravamo.

Per un’immersione nella storia dell’evento si può seguire dalle 19.00 alle 20.00 su Rai Radio 2 la puntata speciale di WeekendRevolution intitolata “Primo Maggio Story” e condotta da Riccardo Pandolfi. Intanto chi vuole seguire live il Concertone 2019 può farlo con il liveblogging di Soundsblog, dalle 15 a mezzanotte.

Rai 3