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MasterChef Italia 8 inizia senza adrenalina: Giorgio Locatelli unica emozione

MasterChef Italia 2019 debutta con l’ingresso nel nuovo giudice, Giorgio Locatelli, e con una nuova classe di concorrenti.

pubblicato 17 Gennaio 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:56

 

Forte delle ultime sei/sette stagioni, avrei voluto titolare la ‘sintesi’ di questo primo appuntamento con un titolo del tipo “MasterChef fa le cose per bene”, richiamando così uno slogan noto a chi si aggira sugli ‘anta anche per omaggiare – in maniera non originale, lo so – il nuovo giudice, Giorgio Locatelli. E invece questa doppietta di casting non è stata proprio la migliore fin qui offerta dal programma: si è rivelata una sfilata piuttosto piatta di aspiranti concorrenti, o meglio di potenziali personaggi tv, che ha finito per mettere in risalto più le caratteristiche ‘fenomeniche’ che le qualità culinarie dei tanti aspiranti. Gilet, cowboy style, barbette che un tempo sarebbero stati momenti di alleggerimento in un racconto teso e avvincente come una corda di violino sono stati invece il basso continuo di queste due puntate che non hanno restituito quella capacità ipnotica, per costruzione e montaggio, che i casting di MasterChef hanno saputo offrire né sono riusciti a rinnovare appieno una delle principali qualità di questa prima fase, ovvero il racconto genuino di un’Italia che si mette alla prova e che si svela nella sua onestà.

Diciamo che MasterChef Italia 8 lo ha fatto a sprazzi. Lo ha fatto, ad esempio, con la storia tenerissima di Anna, 72enne vedova di ‘maciste’ – come lo chiamava lei – che somigliava a Cannavacciuolo per imponenza e che sarebbe stato fiero della sua prova, come commenta un commosso (e commovente) Locatelli nel giudizio finale; lo ha fatto anche con Federico, 20 anni, erede di una stirpe di pescatori di laguna che da 6 anni fa un mestiere pesante ma sogna una cucina e conquista con lo sguardo pulito e la determinazione di chi non ha paura di seguire una passione. Più ‘controversa’ la storia di Virginia, studentessa 23enne di Giurisprudenza, che nel suo filo di perle e nel suo evidente odio per il grigiore di una carriera che non le appartiene sente di giocarsi l’intera sua esistenza con un provino in cui vede la possibilità di cambiar vita.

Come dicevamo non mancano certo i personaggi, anzi, ce ne sono fin troppi tra quelli che conquistano un (lungo) spazio nelle due ore di programma. La conseguenza è che la cifra dominante del giudizio sembra essere quella della celia, del ‘cazzeggio’, modalità  su cui spinge sempre più Bastianich (con conseguente e rischioso calo della credibilità), chissà quanto dovuto a ‘consegne’ narrative e quanto da un effettivo cambio di registro iniziato da tempo (ormai i piatti volanti sono un ricordo). I silenzi di Cracco e le occhiatacce di Barbieri (ormai topos) hanno lasciato spazio a fiumi di parole e di lacrime che però non ridanno quelle emozioni che invece sono sempre stati un ingrediente fondamentale dei casting. Questa volta tutto appare molto più diluito, tutto molto più dichiarato, meno sofferto, più giocato a scapito della tecnica di preparazione e della sacralità dell’assaggio, che diventano meno ‘tangibili’ al di qua dello schermo. Il miglior assaggio della serata arriva sul finale della seconda puntata con il lardo mancato di Gilberto che finalmente crea un pizzico di suspense ed è anche l’occasione per definire il rapporto tra i giudici.

I Live Cooking sono stati, infatti, il primo ufficiale banco di prova di Giorgio Locatelli, al debutto in giuria con tutta la squadra: si era visto nella versione All Stars solo con Cannavacciuolo e Barbieri in cui aveva potuto far emergere tutta la sua vena da rockstar, quasi un ‘Morgan’ della cucina ma sfrondato da eccessi e logorrea e tutto focalizzato sull’indubbia preparazione e passione per il suo settore. Qui Locatelli fa uscire ancora di più la sua cifra, fatta di rispetto e di tenerezza; rispetto per la professione e per i concorrenti condito da una solida compenetrazione che si traduce in una vocazione all’accoglienza ma senza condiscendenza: un paio di no secchi, piccati, di fronte a mancanze tecniche o comportamentali dà la misura del valore esemplare che il giudizio ricopre per lui, senza mai perdere la tenerezza (cit.). Quella che potrebbe sembrare una chiusura, una forma di intransigenza senza appello, si rivela infatti un insegnamento deciso e paterno: Locatelli lo fa con Virginia (“A mia figlia ho insegnato che le cose di portano a termine…“, quindi prima finisci giurisprudenza poi ne parliamo) e con Gilberto, che nel momento culminante del finale travolgente non dimostra freddezza e dimentica l’ingrediente chiave, una mancanza grave per chi vuol far parte di una brigata stellata. Il giudizio diventa, quindi, un’occasione per dare una lezione che non dimenticherà, possibile però grazie al gioco di sponda di Bastianich. Apparentemente agli antipodi, Giorgio e Joe si compensano e si bilanciano, giocando di rimando tra loro; dall’altra parte, Cannavacciuolo e Barbieri sembrano aver ereditato lo scettro della severità e tendono a palleggiarsi il ruolo di ‘poliziotto cattivo’.

La combinazione tra i quattro sembra funzionare: Locatelli si inserisce perfettamente nel programma, come se non avesse fatto altro nella vita. Quel che colpisce è la sua ‘sicurezza’ nel ruolo, nei gesti, nei movimenti, nell’assaggio: trasuda ‘cheffitudine’ da ogni poro. Ovviamente a fronte di tre ‘carte conosciute’, l’attenzione è stata catalizzata da Locatelli, che ha il dono però di bucare lo schermo: il suo spessore si percepisce anche su uno schermo ultraflat e la sua presenza è tangibile, sostanziosa, tridimensionale. Dà una spinta a una triade conosciuta, che sta cercando anch’essa un riposizionamento senza tradire le proprie caratteristiche. Vedremo se e come ci riuscirà nelle prossime puntate.

Aspettiamo la composizione della masterclass, dunque, dopo un debutto piuttosto ‘diludente’ per mancanza di mordente. E mi sa che far precedere la nuova stagione da una chicca asciutta, precisa e coinvolgente come MasterChef All Stars non ha aiutato…

MasterChef Italia 8, prima puntata in diretta: i live cooking

  • 20.54

    Pronti alla sfilata di 80 aspiranti concorrenti?

  • 21.15

    L’inizio sembra uno spot di Pubblicità Progresso, con i volti di aspiranti chef ripresi nelle loro vite. C’è anche ‘l’immigrato’ di colore arrivato in Italia 5 anni fa per entrare in seminario. A Salvini è venuto uno sturbo.

  • 21.19

    Dopo l’anteprima, eccoci a uno schema più consueto: i tre giudici entrano nell’anticamera degli studi per salutare gli 80 e far entrare Locatelli. “Siamo fieri di aver riportato in Italia il cervello di uno chef in fuga all’estero”: no, però, la retorica del cervello in fuga no, però.

  • 21.21

    Precisione, puntualità, ordine e pulizia sono le parole d’ordine di Locatelli, che ha iniziato a cucinare a 14 con la nonna (Vincenzina, consiglio lo speciale su di lui) e ha avuto maestri severissimi.

  • 21.22

    Si accendono le luci dello studio: molto design.

  • 21.23

    Barbieri dice di voler fare “il salto di qualità”: mi sa che lo dicono ogni anno. Così come la ‘cazzimma’ che cerca Antonino (viva Cannavacciuolo).

  • 21.25

    “Buonasera, io mi chiamo Giorgio e tu?”. Il primo è Andrea, con la moglie giovane, blogger sul risparmio; poi Giovanni Venditti, 37 anni studia medicina a Napoli (sembra mio nonno): “La stai cercando la medicina!” dice Canna, citando Siani e la metropolitana di Napoli…. Con lui il papà, che paga l’affitto. Porta cazoncelli con baccalà su scarola liquida à la Cannavacciuolo…Ce n’è un terzo, Guido, che unisce Messico, Thailandia e Carmagnola…

  • 21.27

    L’intreccio a tre personaggi serve a rompere il ghiaccio e a puntare subito sull’intrattenimento e sui casi ‘particolari’… Ma sono tre sì.

  • 21.34

    Gloria, 40 anni, operaia mulettista, mamma, un maschiaccio, ma la sua cernia è perfetta: il piatto finisce. Classe, presenza, grembiule. Quante lodi! Alla quarta concorrente è pure troppo.

  • 21.39

    39 anni, maitre nel ristorante di famiglia: tanta parlantina, ma poca emozione. Tanta fantasia e piatto molto interessante per Joe, Barbieri non sembra convinto, ma lo stronca Cannavacciuolo. L’ospite che piange in balconata anche no. Tre n. . Joe ormai è oltre.

  • 21.44

    Da Terranuova Bracciolini arriva Maurizio, fan di Poggio Bracciolini, vissuto “nel 1400, quasi 1500” e fa il chimico per prodotti di toletta per animali (passa); Lorenzo, da Treviso, termotecnico “che è anche una cosa vicina alla cucina perché si tratta di acqua calda…”. Non passa. Troppo lunghi questi spazi…

  • 21.47

    Poca cucina. Troppo poca. Si gioca con i concorrenti, si prendono anche in giro, si punta sui personaggi anche nell’assaggio, tempi troppo lunghi.

  • 21.49

    Locatelli è presente, c’è e non ha bisogno di crearsi un personaggio: mi piace il suo rispetto, il suo ringraziare tutti, il suo accogliere col sorriso, lo sguardo comprensivo. Pubblicità.

  • 21.56

    Le selezioni continuano: non c’è quel brivido, quel ritmo spezzafiato che lasciava sfiniti anche chi seguiva da casa.

  • 21.57

    Cristina è a dir poco flemmatica, come questa puntata… Moscia. “Mi fai dormire” dice Joe. I 5′ a ‘sto giro sono eterni. Fave surgelate, pesce del giorno prima…

  • 22.00

    Visti certi giudizi, direi che Joe non è tanto affidabile. Rischia di perdere la sua credibilità gastronomica, anche se gli è stato dato il ruolo di andare in scioltezza, di cazzeggiare. Barbieri invece è diventato il castigatore. Joe dice sì, per Giorgio questa Caterina ha un’idea, per Canna è no e per Bruno è sì. Mah

  • 22.03

    Verando, 33 anni da Viterbo, la moglie è la cavia e raccontano la loro storia con la colonna sonora di Ghost. Ma che lui vuole essere in tiro per sua moglie, Eleonora, conosciuta due anni fa, esattamente, a noi cosa importa?

  • 22.05

    Gli domandano come cammina, come si chiama, gli contestano il gilet… I giudici sembrano un tantino bully. Più bully del solito, diciamo. Ma noi vogliamo il cibo, il sudore, il fritto, la tecnica, non il guanto che morde… Alla fine sono tre sì: no solo per Antonino.

  • 22.11

    Altra infornata di tre aspiranti cuochi: c’è chi fa parte della federazione Cuochi Marche (“O sei un genio o non hai capito un cazzo…” gli dice Joe) ma che non toglie le squame al pesce (ed è un No grande quanto la sua presunzione); c’è Cristiano che con i colori però fa un macello; c’è chi fa polpette di sabbia…

  • 22.14

    Anna Martelli da Pecetto Torinese, che fa le sagne incannulate come faceva la mamma Caterina: ha 72 anni, in pensione da quando ne aveva 60, è vedova. Ed è la prima storia bella in un’ora. E’ questo il racconto di MasterChef che ci è sempre piaciuto: genuino, vero, onesto. Non ci interessa il fenomeno, il cazzeggio, l’intrattenimento. Ci piace Anna che i definisce un trattore. “Non ridiamo di te, ridiamo con te” dice Giorgio.

  • 22.19

    “Maciste (il marito, ndr) sarebbe così fiero di te, oggi”: la risposta di Locatelli mi commuove. La dolcezza. Un grande sì da tutti.

  • 22.22

    “Mi batte forte il cuore davanti a una pentola” dice Alessandro, giovane, sposato, perché ha messo incinta la figlia del capo. Il più rigoroso sembra proprio Cannavacciuolo, insieme a Barbieri, Locatelli il più focalizzato, il più ‘neutro’. Ma il tratto distintivo è la bontà a questo giro. Passa anche Alessandro.

  • 22.26

    Lo dico e quasi non ci credo: puntata inutile, se non fosse per il debutto di Giorgio. E per Anna, che ci ricorda che MasterChef ha sempre tante potenzialità, ma non deve sedersi sugli allori.

  • 22.27

    Tra poco la seconda. Ma manca la cazzimma: non c’è adrenalina, non c’è ritmo, non c’è partecipazione, non si buca lo schermo.

  • 22.35

    Virginia Fabbri, 22 anni, di Pesaro. studia giurisprudenza ma non le piace: bon ton, perle, accompagnata dalla mamma è la prima della seconda puntata. Entra già commossa. “Giurisprudenza è tutto bianco e nero, qui ci sono i colori” dice Virginia: liberatela dalla legge.

  • 22.40

    “Mi aspetto che mia figlia finisca una cosa che comincia, quindi dico no”: azz a Locatelli! E’ un’altra edizione già? Momento psicologico di Joe per scandagliare le sue intenzioni: “Io sono qui per vincere” dice lei con la voce della moglie di Furio. Ma la mamma che sorride? Ma non ci sarà lei dietro la ‘scelta’ di giurisprudenza? No, non mi emoziona. E la presenza del parente è deleteria.

  • 22.42

    Vincenzo, pensionato barese, 71 anni, è andato a MasterChef per scommessa con i figli.

  • 22.46

    “Mi stimoli tantissima simpatia” dice Locatelli in barese a Vincenzo.

  • 22.49

    Tre nuovi aspiranti: si parla tanto. Prima parlava la cucina. Valeria con le sarde a beccafico piange (ma non è che piangere fa emozionare, eh). C’è anche chi fa la ‘profumiera’ (che però si rivela una aspirante chef perfetta) come Sabrina e c’è il capitano Salvatore: tre sì.

  • 22.52

    Gerry, accompagnato da musichetta western, viene da Busto Arsizio con un filetto, dei fagiolini e una riduzione di vino. Il padre è macellaio, lui è stato 6 mesi in Texas ed è maniscalco, monta i tori. Almeno ha un senso della vita. Se vince MasterChef vuole aprire un agriturismo. E passa.

  • 22.55

    Il fatto che Sabrina abbia già una sigla (#SabrinaR) mi fa capire che è una delle 20… o no?

  • 22.58

    Ha 20 anni e da 6 lavora come pescatore di laguna: è Federico, pescatore da generazioni, ma già fisicamente distrutto. E vorrebbe cambiare vita. Ha pescato le seppioline e fa cantare le padelle, dice Cannavacciuolo. Bel piatto. E ha fatto anche l’Alberghiero. TI VOGLIAMO VINCITORE!

  • 23.02

    Il sogno di Cannavacciuolo è fare il pescatore, quello di Federico chiudersi in cucina: quando il gioco si fa duro, Locatelli inizia a giocare. Antonino lo vorrebbe adottare a Federico: da 6 anni su una barca, con la voglia di cambiare vita. Sì da Barbieri, Cannavacciuolo, Locatelli e Joe.

  • 23.05

    Infornata di casi, tra mogli che perdono la strada, le maghe, le galline ripiene uccise dalla nonna (“Ah, è lei la killer!”). Galleria di mappazzoni e di successi inattesi. E 10 minuti di discussioni sulla barba di un concorrente bocciato senza appello.

  • 23.10

    Giuseppe La Vecchia, 35 anni, era a un passo dal grembiule l’anno scorso e ci riprova. Dopo la pubblicità.

  • 23.15

    Ecco Giuseppe: non mise il sale nel suo piatto e ora ci riprova. Ambulante, 35 anni, presenta un raviolo con pecorino e fragole… Ma Joe trova una spina di pesce nel raviolo. Ma Antonino è conquistato dalla sua passione e dice sì, a Locatelli il piatto non è dispiaciuto, Joe nota che continua a sbagliare nel momento più importante e dice no, Barbieri si lamenta del tortello rotto ma alla fine dice sì. No, vabbè, io me ne vado.

  • 23,20

    No, vabbè passa. Ma sicuro che è MasterChef?

  • 23.21

    C’è chi voleva cantare e ora lo fa a MasterChef (con la figlia che si vergogna come una biscia) e brucia il suo piatto. Tiziana non ascolta nessuno e vuole prendersi a 50 anni le sue soddisfazioni. GRANDE PIATTO? Premiano la sua onestà: e sono 4 sì. Analoga di Anna, per tipo di racconto e trattamento, più o meno anche alla stessa ‘altezza’.

  • 23.26

    Vito Tauro, da Castellana Grotte, gommista di 51 anni che ama cucinare a ruota libera e vuole cambiare vita, ma non vuole chiudere l’officina. Non vuole aprire un ristorante perché è gà stufo della burocrazia che c’è per la sua attività. Vorrebbe cucinare per altri. Presenta una sua versione di impepata di cozze…

  • 23.28

    “Ho ripieno la cozza…”

  • 23.30

    Il piatto ha convinto, Vito Tauro anche di più: 4 sì per lui.

  • 23.31

    Gilberto Nairotti, 23 anni, di Verona, presenta un diaframma di manzo e presenta fidanzata e mamma. L’assaggio migliore delle due ore. “Quello che mi aspetto è la precisione e ti dico di no perché nel momento definitivo ti sei dimenticato un ingrediente” dice Locatelli che così gli ha dato una lezione, sapendo che Joe avrebbe detto sì. La combinazione funziona.

  • 23.36

    “Sai di cosa sa questo piatto? Di arroganza!”: i peggiori no sono riuniti alla fine della puntata. Con qualche fuori programma. Carrellata finale di successi e insuccessi, tra tagliatalle all’argan, piccione, piatti sofisticati. Ma tutto questo? Ma il meglio della cucina sacrificato per il filetto cowboy? Per la barbetta spuntata?
    No, questo inizio non mi è piaciuto. E mi spiace. Confido nell’hangar.

 

Prima puntata di MasterChef Italia 8 questa sera, giovedì 17 gennaio 2019, dalle 21.15 su SkyUno e in liveblogging su TvBlog per seguire, come da tradizione, il primo incontro tra giudici e aspiranti concorrenti.

MasterChef Italia 8, giudici

Dopo lo speciale a lui dedicato e l’assaggio offerto con la finale di MasterChef All Stars Italia, Giorgio Locatelli si unisce ufficialmente ai tre ormai storici giudici, ovvero Joe Bastianich, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo. Dopo aver testato la (buona) alchimia con Cannavacciuolo e Barbieri, anche se in una finale in cui aveva comunque la funzione di ospite, adesso i 4 moschettieri della cucina si testano come ‘titolari’ nella nuova classe di aspiranti chef che prenderà forma nei primi due appuntamenti della stagione.

MasterChef Italia 8, anticipazioni prima puntata

Si parte come sempre con i Live Cooking, prova che permetterà a 80 aspiranti concorrenti di mostrare a giudici e pubblico le proprie qualità con 45′ a disposizione per la preparazione del piatto e 5′ per presentarlo all’assaggio dei giudici. Torna anche quest’anno la balconata con amici e parenti che seguono il penultimo step live, al cospetto dei giudici. Tre sì sono necessari per accedere alla prova dell’Hangar, dove arriveranno in 40 e ne sopravvivranno 20, i concorrenti dell’ottava MasterClass.

In palio 100.000 euro e la pubblicazione di un libro di ricette edito da Baldini & Castoldi.

MasterChef Italia 8, ospiti ed esterne

Tra gli ospiti di MCI 2019 non può mancare Iginio Massari, protagonista anche della versione All Stars. Attesi inoltre lo chef tedesco 3 stelle Michelin Heinz Beck e la ‘rockstar’ della ristorazione Marco Pierre White.

Sul fronte Esterne, i concorrenti si ritroveranno a Roma per festeggiare i 40 anni dell’AIPD, Associazione Italiana Persone Down, raggiungeranno l’isola di Burano, lasceranno i confini italiani per raggiungere lo chef 3 Stelle Michelin David Muñoz a Madrid, quindi cucineranno al Castello di Grinzane Cavour, Patrimonio Mondiale dell’Umanità con i paesaggi viticoli di Langhe, Roero e Monferrato.
Il programma è prodotto da Endemol Shine Italy per Sky Uno ed è scritto da Paola Costa e da Daniele Baroni, Laura Cristaldi, Alessandra Tomaselli, Federico Azzola, Laura Mariani, Eleonora Cristina, Marco Cappellini, Davide D’Addato, Elena Palin. La regia è di Umberto Spinazzola. Fotografia di Matteo Maria Bosi, scenografie Conti│Marchetti Studio.
MasterChef è basato su un format creato da Franc Roddam distribuito da Endemol Shine IP BV.I in associazione con Ziji Productions. Executive Producer Franc Roddam.

MasterChef e lo spreco alimentare

Come ormai consuetudine del programma, la gran parte degli alimenti non impiegati per le prove è stata donata all’Opera Cardinal Ferrari Onlus di Milano. Inoltre il programma si è avvalso della collaborazione di Last Minute Market, la società spin-off dell’Università di Bologna impegnata sul fronte della riduzione degli sprechi e della prevenzione dei rifiuti. Inoltre MasterChef è plastic free ed eco-friendly nei materiali di consumo.

MasterChef Italia 8, come seguirlo in diretta e in live streaming

Dovrebbero essere 12 le puntate dell’ottava stagione di MasterChef Italia 8, in onda da giovedì 17 gennaio alle 21.15 su SkyUno e in live streaming su SkyGo e Now Tv per chi è abbonato al servizio.

MasterChef Italia 8, second screen

Video, foto e anticipazioni sono sul sito ufficiale del programma. Da tenere sotto controllo anche l’account Twitter, la pagina FB ufficiale e il profilo Instagram. L’hashtag ufficiale è #MasterChefIt.

Foto | Sky

MasterChef Italia