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Sanremo 2019, il super ospite deve essere straniero

A Sanremo 2019, non sono previsti, per ora, ospiti internazionali…

pubblicato 10 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 03:04

Madonna, Elton John, Ray Charles, Phil Collins, Cyndi Lauper, Annie Lennox, Rod Stewart, Diana Ross, Take That, Jamiroquai, Duran Duran, Sting, Bruce Springsteen, Blur, Cher, Tina Turner, East 17, Celine Dion, Simply Red, Bon Jovi, The Cranberries, Alanis Morissette, Michael Bolton, Spice Girls, Lionel Ritchie, David Bowie, Bee Gees, Fugees, All Saints, Backstreet Boys, Ricky Martin, Aqua, Skunk Anansie, Five, R.E.M., Lenny Kravitz, Mariah Carey: questi sono gli ospiti internazionali (i più importanti, non tutti…) che hanno presenziato a Sanremo negli anni ’90.

Oasis, Hevia, Lene Marlin, Robbie Williams, Enrique Iglesias, Bono Vox, Tom Jones, Eminem, Faith Hill, Ronan Keating, Westlife, Placebo, Moby, Enya, Kylie Minogue, Shakira, Destiny’s Child, Alicia Keys, Britney Spears, The Corrs, Shania Twain, Des’ree, Shaggy, Black Eyed Peas più alcuni di quelli precitati. Questi, invece, si sono esibiti sul palco del Teatro Ariston nei soli primi anni 2000 (sempre per quanto riguarda gli ospiti stranieri di maggior rilievo).

Dal 2004 al 2018 (quindici edizioni…), gli ospiti internazionali (pressoché tutti) stati i seguenti: Michael Bublé, Gwen Stefani, Jesse McCartney, Norah Jones, John Legend, Ben Harper, Leona Lewis, Katy Perry, Bob Sinclar, Tokio Hotel, Mary J. Blige, Avril Lavigne, One Direction, Paolo Nutini, Stromae, Imagine Dragons, Ellie Goulding, Clean Bandit.

Queste lunghe e sfiancanti liste di nomi sono servite per far capire l’oggettivo calo qualitativo e quantitativo degli ospiti stranieri a Sanremo.

Il fatto di poter vedere il divo, o la diva, o il gruppo musicale internazionale del momento sul palco del Festival di Sanremo rimane tra i ricordi televisivi più belli per chi è adulto.

Col tempo, il super ospite straniero ha lasciato il posto al super ospite italiano perché il big italiano, una volta raggiunta la consacrazione, alla gara di Sanremo, gli fa ciao ciao con la manina. Meglio, il bagno di ovazioni e certo…

E quindi, per assecondare i capricci del cantante italiano (ricordiamo che in Italia non esiste nemmeno un “Awards” per la musica italiana e il Wind Music Awards non è un “Awards”), i direttori artistici, come già anticipato, hanno aperto il palco ai super ospiti italiani, un’idea mica da abolire ovviamente…

Però il super ospite, il super ospite per antonomasia, deve essere straniero, per una questione di prestigio internazionale del Festival di Sanremo che rischierebbe di venire a mancare se si iniziasse a perseguire la strada autarchica.

Anche se gli artisti internazionali di oggi non hanno certo quel fascino quasi immortale dei divi stranieri degli anni ’90, vedere un’Ariana Grande, una Dua Lipa, una Beyoncé, una Camila Cabello, ma anche divi della tanto criticata trap come Post Malone o Travis Scott, non farebbe così schifo.

Certo, negli anni ’90 era un’altra Rai, altro budget, altri tempi…

E allora, perché non ammetterlo?

Perché le parole di Claudio Baglioni, che abbiamo ascoltato ieri durante la conferenza stampa di presentazione della 69esima edizione del Festival, suonano quasi come scuse:

Con estrema chiarezza dico che al momento non sono previsti ospiti internazionali. La regola d’ingaggio è che l’ospite porti qualcosa e non prenda solitamente. Sono perplesso quando vedo che, all’interno di un meccanismo armonico, sfugga a scopo promozionale senza un dato spettacolare di interazione col cast o con l’orchestra. Sto ancora aspettando proposte, ma al momento il Festival si mantiene sulla linea autarchica.

Il discorso riguardante il rischio “marchetta” suona inutilmente moralizzante.

E’ da anni che vediamo il palco di Sanremo alla mercé di artisti provenienti dai talent che senza tv, letteralmente, sparirebbero.

E tutti gli altri artisti in gara, ovviamente e come giusto che sia, alla fine, non fanno altro che presentare i loro nuovi prodotti.

Sanremo è una vetrina e come lo è per i big in gara, è giusto che lo sia anche per i divi stranieri ospiti.

“Non ci sono i soldi” sarebbe molto semplice da dire.

E uno si mette l’anima in pace…

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