Home Notizie Guarda… Stupisci, prima puntata: a lezione da Arbore e Frassica

Guarda… Stupisci, prima puntata: a lezione da Arbore e Frassica

Modesta e Scombiccherata Lezione sulla Canzone Umoristica Napoletana è il sottotitolo di questo nuovo programma di Arbore e Frassica, che sa già di cult.

pubblicato 13 Dicembre 2018 aggiornato 9 Novembre 2020 14:58

  • 20.58

    Si comincia presto, ma si finisce tardi…

  • 21.05

    Collegamento, registrato, con il programma di Arbore.

  • 21.09

    Anteprima con Francesco Lancia davanti al CPTv che spiega come funziona il programma.

  • 21.10

    Giretto dietro le quinte. Arbore: “Si dovrebbe ridere…”,

  • 21.12

    Platea tutta di studenti universitari. Anteprima lunga per arrivare almeno alle 21.20. Quindi inizio ‘fintamente’ anticipato.

  • 21.22

    Si inizia ora. Sigla su Napoli, dal Vesuvio a Pulcinella (con flash mob a Via Caracciolo). Ma Salvini lo sa? Sigla: “Comme facette mammeta”.

  • 21.25

    Ecco lo studio, con le luci da Santo Patrono alle spalle dell’Orchestra Italiana. “Non facciamo sempre le stesse cose, che poi ci segue il maestro Muti, il Maestro Morricone e ci dicono che facciamo sempre le stesse cose”, ma Vincerò è pure troppo. Diciamo che i meno motivati e quanti non conoscono Arbore potrebbero aver già cambiato canale. E’ un modo per salutare/celebrare l’Orchestra Italiana.

  • 21.27

    Aula a Mare Antonio De Curtis della Libera Università di Santa Chiara, col mare alle spalle e un vecchio transatlantico. C’è Roberto Murolo sulla parete, San Gennaro e una scrivania con lo squalo Pasqualo.

  • 21.32

    “Non un programma del passato o un programma vecchio, ma un programma antico. Se è antico è bello… qualcuno crederà che siano canzoni del passato, ma ci sono dentro i meccanismi umoristici, come l’ammiccamento, il doppio senso…” e si inizia a spiegare il Guarda…stuPisci.

  • 21.32

    E non si può no partire da Nino Taranto che canta Agata, guarda… stupisci!

  • 21.33

    Ed è subito Catarì. Questo programma non è fatto per i giovani, ahimé: oltre a quelli in aula dubito possa catturarne davanti allo schermo. In compenso, se non la fanno troppo lunga a iniziare, ci ritrovi adulti e over…. Per adesso è uno speciale di Orchestra Italiana.

  • 21.36

    Vabbè, il pubblico è quello ‘ammaestrato’ (AIV) tipico, da Indietro Tutta e nella tradizione boncompagniana.

  • 21.38

    Entra Nino Frassica. C’è tutta la gamma della scrittura di Arbore, anche la voce ‘over’: in questo caso è San Gennaro.

  • 21.43

    Il primo a cimentarsi con Agata è proprio Frassica: tutti gli ospiti la canteranno.

  • 21.49

    Una ‘domanda’ dal pubblico per far conoscere Spike Jones, umorista USA che divertiva con la sola musica.

  • 21.51

    Un filmato alla Cerenza, con doppiaggio di Trump che insegna il dialetto a un bambino.

  • 21.53

    Simpatico, l’ottimo sciroppo di Mergellina: Lillo & Greg fanno la pubblicità prima della pubblicità.

  • 21.53

    Arbore è Arbore, fa la sua tv, con i suoi tempi, i suoi contenuti, i suoi topoi, In Guarda… Stupisci non c’è l’effetto nostalgia di Indietro Tutta èd è puro Arbore, quello più vicino a Meglio Siamo Meglio Stiamo, con anelito didattico. Il tutto in prima serata (e anche in seconda). Ma quando inizia la lezione, è da Teche.

  • 21.59

    Un pezzo di Carosone, ricordato con commozione da Arbore, col batterista Gegè Di Giacomo in ‘O Pellirossa. Coma si parla di musica in tv? Arbore lo fa scovando un programma del 1959 con un misconosciuto (ai più) batterista di razza (autodidatta) come Di Giacomo. E’ ‘facile’ parlare di Carosone, non di Gegè, a conferma dello sguardo al contenuto, non alla copertina, al lavoro degli ‘artigiani’ dello spettacolo e non al ‘frontman’ , al nome di richiamo. Ed è questo che fanno i maestri.

  • 22.04

    Batteria per batteria: arriva Tullio De Piscopo, grande ammiratore di Di Giacomo, che suonava anche i bicchieri, sempre in questo programma del 1959, Musica alla Ribalta. E De Piscopo si è ispirato molto a lui. Spettacolare.

  • 22.12

    E tocca a De Piscopo fare ‘O Pellerossa. E’ quasi cattiveria…

  • 22.15

    Il pre-promo è sempre quello, ma dopo Lillo e Greg non va la pubblicità.

  • 22.17

    Altro argomento: l’uso dei luoghi comuni. E si va a Rosamunda Che Magnifica Serata con Massimo Troisi: era il 1991 e Troisi e inizia a cantare La porti un bacione a Firenze e poi parte il mandolino e scatta subito Lacrime Napulitane. Che pezzone!

  • 22.26

    Gigi Proietti. La Napoli di Bellavista negli scatti di De Crescenzo, raccolti in un libro, insieme a quelli fatti oggi e raccolti sul web tra strafalcioni e battute. Ora la pubblicità.

  • 22.33

    Anche il rientro dalla pubblicità offre qualche chicca.

  • 22.33

    Si parla del grammelot napoletano di Proietti: il grammelot era un espediente linguistico che sfrutta la fonetica e l’intonazione. usato dai comici dell’arte per farsi capire in giro per le corti, anche senza conoscere la lingua.

  • 22.37

    Loro fecero Come Pioveva insieme, adesso fanno nella formula “A domanda risponde” Dove Sta Zazà.

  • 22.42

    C’è anche la figlia di Gigi, Carlotta, che quando era piccola cantava canzoni svedesi intorno all’albero di Natale. Ora è un’attrice

  • 22.24

    La barzelletta del Leone sono un cavallo di battaglia di Proietti e Arbore. E su questo si fermano gli orologi.

  • 22.45

    Il tempo in questo spettacolo ha una dimensione propria: si ferma, si allunga, si compatta, si diluisce.

  • 22.48

    ‘O Cafè, di Pazzaglia e Modugno, cantato da Proietti e Arbore. Ed è un modo per ricordarli. Pubblicità.

  • 22.58

    Catarì, again no, nella stessa puntata, anche se sopra a Stanlio e Ollio. E non capisco perché non abbiano messo la musica originale di quel balletto storico: diritti?

  • 23.00

    Trump in napoletano è il tormentone di questo programma.

  • 23.01

    Meccanismi comici: canzoni sceneggiate. Luciano De Crescenzo, Andy Luotto di nero truccati per cantare Smorza ‘e llights.

  • 23.02

    E da Passerella del 1961 arriva Fred Buscaglione: ecco, questa è una lezione. E poi Claudio Villa e Franco Franchi che cantano Felicissima Sera in una trasmissione degli anni ’80. “La tv italiana è la più bella tv del mondo” dice Frassica.

  • 23.05

    Una collezione di flashmob di nuovo su Comme Facette Mammeta: sulla scelta dei pezzi però non ci siamo, eh. Due volte lo stesso pezzo no, eh: è tv, non un live. Momento che si sarebbe tranquillamente potuto eliminare.

  • 23.07

    Canzone sceneggiata del 1987 da Marisa La Nuit, che ebbe anche una versione elettorale, con ospite Mario Merola in versione A domanda, risponde su Dicitencello vuje.

  • 23.12

    Ed entra Marisa Laurito. E si presenta con quegli abiti di scena tanto cari. Riceve i fiori e risponde: “Non ho mai ricevuto un mazzo tanto…”. Perfettamente a tema.

  • 23.16

    “Esco ed entro dai teatri…”
    “Paga il biglietto?”
    La semplicità dei tempi comici.

  • 23.16

    Immagini di Laurito e Arbore da Speciale per Me, 2005. E niente, se c’è gente che il suo lavoro lo sa fare, si vede….

  • 23.21

    Pubblicità. Ora sarebbe opportuno chiudere la puntata, anche se per come è costruita potrebbe andare a oltranza.

  • 23.26

    Questa sera ‘in seconda serata’ Sereno Variabile 40 anni: la guida tv Rai dice 00.40, il che vuol dire che ‘è oltre un’ora ancora di programma. Ed è troppo.

  • 23.29

    Marisa Laurito canta ‘A Risa. “Arisa mica ‘a sape canta’ ‘A Risa!”.

  • 23.35

    La Delogu è davvero relegata a un vigile urbano però, tendente allo scalda pubblico. Eppure lei sa fare.

  • 23.34

    La Delogu mostra alcune clip da Totò Peppino e la Malafemmina, FFSS e altri. La discesa di Totò e Peppino col colbacco resta storia, la nebbia che si taglia col coltello in FFSS, Ferrybotte con il suo “Cammela componiti” de I Soliti Ignoti e Troisi con Baudo.

  • 23.39

    “Dobbiamo ricordare Massimo Troisi e Pino Daniele che hanno raccontato e cantato una Napoli ‘più avanti’, diversa, giocata proprio sui luoghi comuni”: e che adesso è di nuovo schiacciata sugli stereotipi.

  • 23.40

    Il meccanismo della vittima è un altro espediente comico. C’è modo di rivedere anche Monica Vitti. E anche Jerry Lewis e Dean Martin che cantano Ohi Mari’.

  • 23.58

    Sull’arabo che canta ‘O Sole Mio secondo me qualcuno a Via Bellerio è defunto…

  • 23.59

    Lezione sui doppi sensi con Pazzaglia e la Marchini con un filmato, tratto dal film Separati in casa del 1986, che li immortala in “Voglio andare a fare il guru…”.

  • 00.04

    Entra Lino Banfi. Chi meglio di lui per una lezione sui doppi sensi. E canta Isotta. Per lui anche un filmato da una trasmissione anni ’80, Patatrac, con Franchi e Ingrassia.

  • 00.33

    Clownerie: non poteva mancare il pezzo da Drim (1980), Le Mamme, con Benigni e Arbore. Un classicone.

  • 00.36

    E non possono mancare neanche Franco e Ciccio con Catarì da Milleluci.

  • 00.43

    E’ il momento di Vittorio Marsiglia.

  • 00.49

    E poi ancora Vincerò e chiusura (ancora) con Comme Facette Mammeta. Alle 00.55. Se vi sembra normale…

Arbore è Arbore, fa la sua tv, con i suoi tempi, i suoi contenuti, i suoi topoi. E li usa tutti nelle tre ore e 40 (!) di Guarda… Stupisci. Qui non c’è l’effetto nostalgia di Indietro Tutta ed è puro Arbore, quello più vicino a Speciale per Me – Meglio Siamo Meglio Stiamo, con l’aggiunta di un anelito didattico. Il tutto in prima serata (e anche in seconda). Ma quando inizia la lezione, il programma è da Teche.
Arbore parla di musica (anche) scovando un programma del 1959 con un misconosciuto (ai più) batterista di razza (autodidatta) come Di Giacomo. E’ ‘facile’ parlare di Carosone, ma non lo è spiegare per immagini, senza pesantezze didascaliche, la capacità tecnica e artistica di Gegè Di Giacomo, a conferma dello sguardo peculiare di Arbore al contenuto, non alla copertina, al lavoro degli ‘artigiani’ dello spettacolo e non al ‘frontman’ , al nome di richiamo. Ed è questo che fanno i maestri: una lezione molto ‘leggera’ che però a un certo punto riserva la ‘slide’ pregna, l’esempio che chiarisce il modello, lo schema che riassume i meccanismi della comicità, declinata in musica, nelle sue varie forme.

Guarda… Stupisci è anche un’occasione per celebrare il ‘pantheon’ arboriano, che abbraccia anche gli amici che non ci sono più, da Murolo a Pazzaglia, da Massimo Troisi a Pino Daniele (giustamente celebrati al cospetto di una generazione di ventenni che già fa fatica a conoscere Totò e Peppino) e rinfresca i ricordi di chi fa da tempo parte del suo ‘clan’, più o meno direttamente, come Marisa Laurito, oltre a Nino Frassica che qui è quasi una guest star più che una spalla, mentre la Delogu è chiamata a mantenere l’ordine nella lezione e in aula.
La lezione non è solo nelle magnifiche clip che estrapolano chicche dalla storia anche più remota della tv, non solo arboriana – anche se ovviamente quell’enciclopedia è la più sfogliata -, ma anche nelle esibizioni live, tutte al servizio del programma. Gigi Proietti e Renzo Arbore dimostrano come sia possibile fermare il tempo, sospenderlo e divertire il pubblico con una barzelletta che potrebbe durare giorni senza annoiare. Questo è mestiere, come lo è il pezzo con Marisa Laurito.

Domenico Modugno, Franco Franchi, Totò, Peppino, Mario Merola, Murolo, Pazzaglia, De Crescenzo sono anche il pantheon di chi segue da casa: il programma ha un target ben preciso, ovvero gli amanti del genere Arbore – che è un genere a sé – ed è difficile che possa intercettare altro dal suo zoccolo duro. Che siano adulti anestetizzati alla storia della tv o giovanissimi alle prese con il digitale, è difficile che abbiano potuto sintonizzarsi, o godere, dei materiali di lezione di Arbore. Ma se anche uno solo avrà imparato chi è Troisi, chi Pazzaglia, chi Totò sarà stata una vittoria, ascolti a parte; per il resto è un programma che parla al suo club, agli adepti della scuola arboriana del racconto e dello spettacolo, fatto di tormentoni in cui bisogna entrare (cfr. Trump che parla napoletano, il San Gennaro che protesta) e anche di qualche espediente televisivo di scuola boncompagnana come il pubblico entusiasta e tendenzialmente ‘ammaestrato’ (AIV), inquadrato sempre (‘fintamente’) sorridente che però finisce per restituire un alone di artificio in una scena che mira a ricostruire invece la ‘genuinità’ e la professionalità del teatro. In Indietro Tutta quel pubblico entusiasta aveva un senso narrativo, qui ha il sapore di una cornice ripetitiva.

Con Guarda…Stupisci siamo a una sorta di meta-comicità, di meta-spettacolo: la tv d’avanspettacolo di Arbore cerca di raccontarsi, di svelare ai ragazzi in studio, prima che al pubblico, i meccanismi di un’arte in una sorta di ‘travaso’ di conoscenza. Un master, con tanto di testimonial e case studies, che però forse in fondo vorrebbe essere una bottega: per esserlo sarebbe dovuta essere un ciclo e non un doppio appuntamento, dalla quadrupla durata.
E qui torniamo a bomba su uno dei punti ‘caldi’ dell’Autunno tv di Rai 2: ma si può pensare di spalmare un programma che non sia un reality (e già di quelli si potrebbe parlare) su quasi 4 ore? Dalle 21.09 all’una di notte, prima e seconda serata con un solo show. Qualsiasi cosa finisce per stancare e tanto puoi salvarti con Arbore perché hai un programma fatto di blocchi e di ospiti diversi, hai un evento, hai contenuti, hai comunque uno spettacolo vivo davanti, anche se tre volte ‘Comme facette mammeta’ e due volte Vincerò nella stessa serata è davvero difficile da accettare. Ma il formato da 4 ore no, non si può sdoganare.
Aspetto però la seconda di Arbore: in tante ore di ‘lezione’ bisogna isolare le perle dall’ammuina, che in sé è sostanza ma che su una lunghezza così diventa qualcosa da accantonare. Ecco, se c’è una cosa di cui proprio non ho sentito il bisogno è la clip sui flashmob a Parigi: doveva servire, immagino, a spiegare cosa fossero agli over, ma in sé non ha offerto niente di che. Le clip d’antan, però, compensano. La speranza è che ci sia qualche giovane iscritto al corso anche a casa…

Guarda… Stupisci, prima puntata in diretta

Guarda… Stupisci, anticipazioni prima puntata, 12 dicembre 2018

Su Rai 2 ha inizio la doppia lectio magistralis di Guarda… Stupisci, con Renzo Arbore e Nino Frassica, la partecipazione di Andrea Delogu e una ricca platea di studenti universitari che hanno animato l’aula magna appositamente creata da Alida Cappellini e Giovanni Licheri nel Centro di Produzione Rai di Napoli. Il debutto è fissato per stasera, mercoledì 12 dicembre, alle 21.05, orario per cui già ringraziamo Arbore, anche se la serata pare sia destinata a terminare all’una. Sarebbe un altro caso di lungimirante programmazione di Rai 2 dopo il caso de Il Ristorante degli Chef, ma diamo il beneficio del dubbio.

A un anno dalle celebrazioni per il 30ennale di Indietro Tutta 30 e l’Ode, Arbore e Frassica, quindi, tornano insieme e optano ancora una volta per quello che definiscono un “educational show”, una formula varietà per la divulgazione. La loro è storia dello spettacolo e della tv in Italia e con questo approfondimento sulla canzone umoristica napoletana cercano di insegnare alle giovani generazioni l’arte dell’ironia, della goliardia, della scrittura.

Non a caso la scenografia richiama un’aula magna universitaria che però evoca le bellezze della Costiera Amalfitana, tanto da essere ribattezzata “aula a mare” vista la terrazza piena di ceramiche vietresi e limoni, e tanti richiami alla cultura partenopea e alle icone dell’immaginario arboriano e napoletano, dagli spaghetti di Miseria e Nobiltà alla nave a mare che ricorda gli emigranti del Sud, una statua di San Gennaro, le immagini dei grandi interpreti della canzone umoristica napoletana. Il mare si muove, come nel teatro ‘700, mentre la cattedra cita l’acquario di Che Tempo Che Fa, con lo squalo Pasqualo. Tolta la freddezza del led, si riscalda la scena con un barocco caro ad Arbore, caldo e teatrale.

Guarda… stupisci, gli ospiti

Se Indietro Tutta 30 e l’Ode è stato quasi un ‘gioco a due’, con Guarda e Stupisci Arbore e Frassica tornano a divertirsi con gli amici di sempre: da Marisa Laurito a Vittorio Marsiglia, da Lino Banfi a Enzo De Caro e Lello Arena, cui si uniscono ospiti speciali che fanno già evento nel rivederli alle prese con l’arte dell’avanspettacolo. Completano il quadro degli ospiti delle due serate, infatti, Gigi Proietti, Enrico Montesano, Stefano Bollani, Teo Teocoli e Tullio De Piscopo.

 

Guarda… stupisci, il format

“Guarda… stupisci” è un programma di Renzo Arbore, Nino Frassica e Ugo Porcelli e di Giovanna Ciorciolini e Gino Aveta, con la collaborazione di Luca Rea. Costumi di Graziella Pera, Direzione artistica Renzo Arbore e regia di Luca Nannini.

Guarda… stupisci, come seguirlo in tv e in live streaming

Il programma va in onda mercoledì 12 e mercoledì 19 dicembre su Rai 2 e Rai 2 HD (DTT, 502) dalle 21.05. Guarda… stupisci è visibile in live streaming su RaiPlay.

Guarda… stupisci, second screen

L’hashtag ufficiale è #GuardaStupisci.